E' il momento di dare voce al cambiamento. www.opendataitalia.it

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Francesco Piero Paolicelli

unread,
Jun 7, 2017, 6:25:12 AM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
Ho scritto già in privato ad alcuni di voi. 
Ora allargo all'intera platea di SOD la mia idea.

La domanda che vi pongo è:
saresti interessato a scrivere su un portale dedicato agli opendata? dal business alla PA, dalle normative agli aspetti tecnici e di riuso. dalla divulgazione alla formazione. non c'è nulla in Italia tematico. vorrei crearlo da zero. senza lucro ma come centro aggregativo per tutti. dai neofiti ai polemici, dai tecnici ai giuristi, dai dirigenti ai funzionari che raccontano le buone pratiche.

Mi immagino una cosa dirompente dove dentro ogni giorno qualcuno scrive qualcosa. anche rilanciando articoli già presenti ovviamente in altri blog. Ma i neofiti, i funzionari della PA, la Scuola, i cittadini, gli esperti, sanno che c'è un un contenitore unico, non commerciale, aperto a tutti. con un nome unico e non identificato da un solo territorio o organizzazione (SOD, SGI, OnData, ForumPA, Agendadigitale ect). 
Facile da gestire e implementare. 
Su FB o TW leggo tantissime cose molto belle ma poca narrazione (quella sana non fuffa) su quello che si sta facendo. Osservando le 90 proposte opengov per il premio, ho letto di decine di cose che non sono mai emerse ne su SOD, ne sui gruppi FB. 
Da Ministeri a Comuni "sfigati". 
E' ora di dare una voce al cambiamento che sta diventando di sistema ma neanche noi lo notiamo. 

l'accesso al sito wordpress è sul mio server, posso aprirlo a chiunque voglia.

E' vuoto. C'è solo un mio post di prova. Se vogliamo lo facciamo crescere a tantissime mani.
Per ora siamo un manipolo di entusiasti che hanno dato una pre adesione e che stanno compilando la sezione "chi siamo" a tempo perso. 

Ciro Spataro
Alessandra Donnini
Matteo Tempestini
Gianluigi Cogo

Ho chiesto ad Alberto Cottica, Andrea Borruso, Matteo Brunati. 
Poi su suggerimento di molti di loro, vi sto lanciando la "call" su SOD che è la comunità più grande ma che non ha nella mission un blog divulgativo.

Piersoft


Riccardo Grosso

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Jun 7, 2017, 6:30:57 AM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
io ci sto

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Paolo Riva

unread,
Jun 7, 2017, 6:42:32 AM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
I'm IN... 

per qualsiasi cosa chiedi pure. Penso che anche il punto di vista sportivo che seguiamo con Sports Open Data possa essere un modo diverso di approcciare l'argomento e dare comunque un'ulteriore punto di vista.

Se mi vuoi... io ci sono :).

Ciao Paolo.

Il giorno mer 7 giu 2017 alle ore 12:30 Riccardo Grosso <riccardo.m...@gmail.com> ha scritto:
io ci sto

Il giorno 7 giugno 2017 12:25, Francesco Piero Paolicelli <pier...@gmail.com> ha scritto:
Ho scritto già in privato ad alcuni di voi. 
Ora allargo all'intera platea di SOD la mia idea.

La domanda che vi pongo è:
saresti interessato a scrivere su un portale dedicato agli opendata? dal business alla PA, dalle normative agli aspetti tecnici e di riuso. dalla divulgazione alla formazione. non c'è nulla in Italia tematico. vorrei crearlo da zero. senza lucro ma come centro aggregativo per tutti. dai neofiti ai polemici, dai tecnici ai giuristi, dai dirigenti ai funzionari che raccontano le buone pratiche.

Mi immagino una cosa dirompente dove dentro ogni giorno qualcuno scrive qualcosa. anche rilanciando articoli già presenti ovviamente in altri blog. Ma i neofiti, i funzionari della PA, la Scuola, i cittadini, gli esperti, sanno che c'è un un contenitore unico, non commerciale, aperto a tutti. con un nome unico e non identificato da un solo territorio o organizzazione (SOD, SGI, OnData, ForumPA, Agendadigitale ect). 
Facile da gestire e implementare. 
Su FB o TW leggo tantissime cose molto belle ma poca narrazione (quella sana non fuffa) su quello che si sta facendo. Osservando le 90 proposte opengov per il premio, ho letto di decine di cose che non sono mai emerse ne su SOD, ne sui gruppi FB. 
Da Ministeri a Comuni "sfigati". 
E' ora di dare una voce al cambiamento che sta diventando di sistema ma neanche noi lo notiamo. 

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Ciro Spataro
Alessandra Donnini
Matteo Tempestini
Gianluigi Cogo

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Piersoft


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Francesco Piero Paolicelli

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Jun 7, 2017, 6:45:38 AM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
paolo, ric vi ho abilitatati. check email (anche spam)

Il giorno 7 giugno 2017 12:42, Paolo Riva <rv.p...@gmail.com> ha scritto:
I'm IN... 

per qualsiasi cosa chiedi pure. Penso che anche il punto di vista sportivo che seguiamo con Sports Open Data possa essere un modo diverso di approcciare l'argomento e dare comunque un'ulteriore punto di vista.

Se mi vuoi... io ci sono :).

Ciao Paolo.
Il giorno mer 7 giu 2017 alle ore 12:30 Riccardo Grosso <riccardo.maria.grosso@gmail.com> ha scritto:
io ci sto

Il giorno 7 giugno 2017 12:25, Francesco Piero Paolicelli <pier...@gmail.com> ha scritto:
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Alfredo Serafini

unread,
Jun 7, 2017, 1:37:33 PM6/7/17
to Spaghetti Open Data
Io ho pochissimo tempo e detesto aderire a cose in cui poi sono costretto a defilarmi, ma se ti va di considerarmi lo stesso, volentieri provo a seguirvi e contribuire a modo mio.
Domanda (non critica né polemica, è proprio che ho spesso la sensazione di perdermi pezzi): ma perchP non usare il blog di SOD? o comunque linkare il sito di cui parli da SOD?

Francesco Piero Paolicelli

unread,
Jun 7, 2017, 3:57:54 PM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao Alfredo,

Perchè non SOD? ci ho pensato e ti rispondo con alcune considerazioni. Magari sbaglio ma ad occhio credo proprio di no:

1) SOD è una comunità. Non è un progetto editoriale di divulgazione
2) il sito SOD è gestito da un gruppo di amici ed ha un taglio molto poco divulgativo ma più verticale (raduni, tools, argomenti di questa ML)
3) SOD non è l'unica comunità che si occupa di OD. E' la più variegata e grande. Ma c'è tutta la PA che non ha voce. Guarda per esempio europeandataportal che ha parlato di Firenze nell'ultimo report di sostenibilità opendata. Guarda i progetti OpenGov andati in finale. Quanti di quei progetti sono passati da questa lista ? quasi nessuno. Se vedi gli ultimi messaggi di questa lista, a parte AlboPop e DatiGov, non ha avuto argomenti riguardanti massivamente la PA oppure ancora, il mondo Business del OpenData o ancora gli OpenData e la Scuola con tutti i PON nazionali che ne promuovono la diffusione. Insomma voglio dire manca tanta roba :9
4) La mia è un'idea. Come mi ha insegnato Alberto Cottica, chi propone FA. Per cui ho messo su l'hosting, chiamato quattro amici variegati (ora siamo 11) e proviamo a mettere giù un linguaggio trasversale che vada dalle ontologie di Riccardo Grosso agli opendata per la cultura di Alessandra Donnini, passando dai problemi dei responsabili IT dei piccoli comuni che stanno provando a liberare i dati. Fino alle strategie di persone come Cogo che ne hanno visti di proclami e oggi lanciano sfide aperte alle grandi aziende (effetto #wow del suo ultimo post su agendadigitale.eu).

Alfredo ti registro sul blog, controlla nello spam. Ti ringrazio
ps: se vuoi, contattami su telegram che ti inserisco nel gruppo dei redattori che abbiamo creato

piersoft

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Hai ricevuto questo messaggio perché sei iscritto al gruppo "Spaghetti Open Data" di Google Gruppi.
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Alfredo Serafini

unread,
Jun 7, 2017, 4:20:08 PM6/7/17
to spaghett...@googlegroups.com
grazie della risposta Francesco, mi è un po' più chiaro lo spirito ed il perimetro di quello che immagini, spero la domanda sia stata utile anche ad altri altrettanto curiosi :-)

Provo a seguirvi allora intanto, ammesso ci siano argomenti su cui riesco a proporre contributi sensati proverò a farlo.


Per annullare l'iscrizione a questo argomento, visita https://groups.google.com/d/topic/spaghettiopendata/QXoF8E9Djdo/unsubscribe.
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Matteo Brunati

unread,
Jun 9, 2017, 7:40:38 AM6/9/17
to Spaghetti Open Data
Ciao spaghettar* e ciao Piero,
rispondo direttamente qui alla tua richiesta di contribuire al progetto.

Premessa: è chiaro che tutti noi siamo liberi di fare cose, lanciare progetti, etc curando la gestione dei propri interessi personali, a volte a vantaggio della comunità, altre a vantaggio di quelli individuali e professionali. Tutto perfettamente lecito. La cosa davvero importante è farlo alla luce del sole per evitare casini/incompresioni/etc... (la politica di full disclosure che abbiamo sistemato durante l'estate scorsa e che ho pubblicato anche come sotto-pagina del chi siamo nel sito[1]). Utile remind condiviso :)

Riprendo il tuo incipit:

La domanda che vi pongo è:
saresti interessato a scrivere su un portale dedicato agli opendata? dal business alla PA, dalle normative agli aspetti tecnici e di riuso. dalla divulgazione alla formazione. non c'è nulla in Italia tematico. vorrei crearlo da zero. senza lucro ma come centro aggregativo per tutti. dai neofiti ai polemici, dai tecnici ai giuristi, dai dirigenti ai funzionari che raccontano le buone pratiche.

In breve: in merito al mio contributo personale al portale per ora devo dirti no, per due motivi. L'Open Data è un mezzo, non un fine (imho) e un portale che focalizza questo punto non rientra in quello che voglio fare. Infatti è il messaggio che sto portando avanti con diverse azioni, sia nei riguardi del Forum OGP che in altri progetti personali come civichacking.it.
Secondo, molto più pragmatico: non ho tempo :) - anche a causa del progetto civichacking.it.

Mi immagino una cosa dirompente dove dentro ogni giorno qualcuno scrive qualcosa. anche rilanciando articoli già presenti ovviamente in altri blog. Ma i neofiti, i funzionari della PA, la Scuola, i cittadini, gli esperti, sanno che c'è un un contenitore unico, non commerciale, aperto a tutti. con un nome unico e non identificato da un solo territorio o organizzazione (SOD, SGI, OnData, ForumPA, Agendadigitale ect). 
Facile da gestire e implementare. 
Su FB o TW leggo tantissime cose molto belle ma poca narrazione (quella sana non fuffa) su quello che si sta facendo. Osservando le 90 proposte opengov per il premio, ho letto di decine di cose che non sono mai emerse ne su SOD, ne sui gruppi FB. 
Da Ministeri a Comuni "sfigati". 
E' ora di dare una voce al cambiamento che sta diventando di sistema ma neanche noi lo notiamo. 
[...]

1) SOD è una comunità. Non è un progetto editoriale di divulgazione
2) il sito SOD è gestito da un gruppo di amici ed ha un taglio molto poco divulgativo ma più verticale (raduni, tools, argomenti di questa ML)
3) SOD non è l'unica comunità che si occupa di OD. E' la più variegata e grande. Ma c'è tutta la PA che non ha voce. Guarda per esempio europeandataportal che ha parlato di Firenze nell'ultimo report di sostenibilità opendata. Guarda i progetti OpenGov andati in finale. Quanti di quei progetti sono passati da questa lista? quasi nessuno. Se vedi gli ultimi messaggi di questa lista, a parte AlboPop e DatiGov, non ha avuto argomenti riguardanti massivamente la PA oppure ancora, il mondo Business del OpenData o ancora gli OpenData e la Scuola con tutti i PON nazionali che ne promuovono la diffusione. Insomma voglio dire manca tanta roba :9

4) La mia è un'idea. Come mi ha insegnato Alberto Cottica, chi propone FA. Per cui ho messo su l'hosting, chiamato quattro amici variegati (ora siamo 11) e proviamo a mettere giù un linguaggio trasversale che vada dalle ontologie di Riccardo Grosso agli opendata per la cultura di Alessandra Donnini, passando dai problemi dei responsabili IT dei piccoli comuni che stanno provando a liberare i dati. Fino alle strategie di persone come Cogo che ne hanno visti di proclami e oggi lanciano sfide aperte alle grandi aziende (effetto #wow del suo ultimo post su agendadigitale.eu).

Questa è il tuo punto di vista su SOD: io quando non mi ricordo cosa siamo, torno alla pagina del punto iniziale, come promemoria.[1]
Aggrego queste due parti e faccio un ragionamento come fosse un flusso di coscienza ad alta voce.

Parto dal bisogno: ci sono tantissime cose in giro, altre non si raccontano e comunque c'è difficoltà a trovarle. Quindi abbiamo frammentazione: la risposta quindi potrebbe essere quella di aggregare. In generale è quello a cui serve un motore di ricerca :)

Avere un unico hub dove trovare tutto è una bella utopia, da sempre e su n temi: ci può essere (e dovrebbe esserci sempre) un progetto editoriale dietro (come le n testate tipo agendadigitale.eu e quella ancor precedente come techeconomy.it che ha molto materiale sugli Open Data[2]), e ovviamente uno scopo di lucro, diretto o indiretto. L'anello debole è sempre stato il vantaggio per chi contribuisce, specie se viene richiesta continuità. Perché dovrei dare valore alla piattaforma x, il sito y, la testata z? 
Sulle due testate citate, che io sappia, i singoli autori scrivono gratis, dando comunque del valore alla piattaforma/progetto editoriale di partenza.
Un elemento che mi ha sempre lasciato perplesso.

Se poi si parla di PA, ci sono molti luoghi dove si aggrega l'innovazione, dalla testata forumpa.it, alla comunità InnovatoriPA, per dirne due che mi vengono in mente.

Perché al posto di far partire una cosa del tutto nuova, non lavorare sul concetto di aggregazione, come stanno facendo quei progetti tipo accussì, petrusino e simili lanciati dalla comunità Open Data Sicilia? Il goal è chiaro, si creano centri che uniscono periferie che altrimenti farebbero fatica a trovare la loro strada per chi cerca quelle conoscenze.
E sono un bene comune nel vero senso del termine: create e mantenute da comunità, tra l'altro.

Nel passato della blogosfera, oltre agli strumenti che sta usando Open Data Sicilia, la via più semplice per aggregare la frammentazione senza dover imporre e condividere una linea editoriale erano gli aggregatori di flussi RSS, come Planet Planet, per dirne uno. 
Da almeno 12 anni quando voglio news sul mondo RDF e Linked Data uso planetrdf.com, meno popolato di un tempo ma sempre interessante.
Siti del tutto simili sono http://planet.ubuntu.com/, il planet OKFN https://planet.okfn.org/ etc...

Ma la domanda vera è: si parte dai contenuti o dalle domande? Il bello delle comunità è nella loro natura: per rispondere a dubbi e quesiti si attinge dall'intelligenza collettiva, mentre quando si pone il contenuto al centro, immagino qualcosa come la storia da condividere, il tutorial, etc.. si pensa a contenuti utili per rispondere ad una domanda ancora non esplicitata. Sono facce della stessa moneta, ma presuppongono strategie diverse.

La scelta del contenitore dove inserire un contenuto non è neutrale: negli anni quello che accade attorno agli OD è cresciuto, e probabilmente è impensabile che un solo luogo possa tracciare tutto. In alcuni casi è normale che molte cose non passino in liste come questa, tutto sommato.
Significa che sono pure segnalazioni e non spunti di discussione, che per dire, è l'obiettivo delle liste di discussione. 

Mi dispiace che molti temi interessanti siano stati discussi in contenitori che non ne permettono una lettura condivisa e che non li rendano facilmente ritrovabili, come Facebook. Daniele Crespi aveva accennato questo punto un paio di volte. Molte discussioni si sono spostate, è naturale: le abbiamo perse come comunità in senso più ampio, ma non è che non ci siano.
Siano commenti in Facebook, siano altro, non è un caso che esista il tema della content curation, no? :) Diventa complesso avere lo sguardo di insieme, ma nello stesso tempo è intrigante farlo ognuno a suo modo.

In lista si scrive meno perché la nostra attenzione e il nostro tempo sono costantemente sotto assedio da n mondi che chiedono di entrare. E sono entrati. E se l'accesso è gratis, il prodotto da vendere siamo noi, ormai è assodato. Vale per le piattaforme, vale per i contenuti, vale per i progetti editoriali, in cui i contenuti diventano parte del capitale reputazionale di quel progetto e di quell'editore.

Non ho una risposta, ovviamente: era uno dei temi emersi anche nel dibattito iniziale del raduno.
Il sito SOD oggi è uno dei tanti strumenti che assolvono al compito di profilazione della comunità e supporto ai raduni. Questo lo fa bene.
Chi è stato in questa lista fin dagli inizi si ricorda che non è la prima volta che si parla di aggiungere strumenti alla semplice lista di discussione. Il problema è sempre quello: ma quello strumento poi verrà usato? O rimarrà vuoto? A quale esigenza risponde?

Il sito di SOD è basato su Drupal, macchinoso per la gestione dei blog ma tutti noi abbiamo un canale lì, se vogliamo usarlo. Possiamo anche creare un aggregatore di flusso sullo stile di Planet per far emergere il racconto usando i feed RSS come mezzo orizzontale e neutrale per tenere uniti centro e periferia da pubblicare su storie.spaghettiopendata.org o un dominio nuovo, ma la realtà è che sono strumenti, il tema è un altro.

Se nessuno cura le comunità, rimane tutto il resto. Le comunità oggi rispondono ad una serie di bisogni, esisteranno fino a che qualcuno ne sentirà la necessità, chiedendo aiuto in maniera esplicita o perché ha il bisogno di non essere in un contenitore, in un qualcosa di strutturato.

Chiudo con: come mai non hai condiviso questo bisogno di dar voce al cambiamento prima di fare una scelta di strumento? Perché c'è necessità di un altro contenitore, a livello diverso di tutti quei luoghi che citati prima? Molti di quei luoghi che hai nominato sono in diretta competizione tra loro, sia professionale, che di attenzione.
Perché al posto di un contenitore la risposta non è quella di migliorare la comunicazione e i progetti cross-comunità? Una domanda retorica, non è rivolta solo a Piero, ovviamente, ma a tutti noi.

matt

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Cristiano Longo

unread,
Jun 9, 2017, 7:58:03 AM6/9/17
to spaghett...@googlegroups.com


On 09/06/2017 13:40, Matteo Brunati wrote:
> Possiamo anche creare un aggregatore di flusso sullo stile di Planet
> per far emergere il racconto usando i feed RSS come mezzo orizzontale
+1

le piccole comunità reclamano indipendenza culturale, anche se
condividono magari i valori di base, e tecnologica.

CL

Francesco Piero Paolicelli

unread,
Jun 9, 2017, 8:34:13 AM6/9/17
to spaghett...@googlegroups.com
grazie Matteo. 
Sarò molto breve e conciso:

1) siamo sempre impostati e focalizzati sul nostro punto di vista di addetti ai lavori e mai dal punto di vista dell'esterno. Io lavoro parecchio con centinaia di persone dalla PA alle Scuole sempre sul tema degli opendata. Mai nessuno ha trovato tutorial, istruzioni, spunti se non in N posti diversi e tarati su N target diversi (SOD, ForumPA ect)
2) Non esiste un contenitore variegato che aiuti a farsi un'idea sul mondo dei dati a 360 gradi. Ognuno ha il suo habitat verticale: siti per la PA, siti per smanettoni, poca roba per il Business, pochi per i beni culturali aperti in opendata, ect

Manca un "giornale" da sfogliare e leggere di "sport" a 360 gradi. Pensateci tutti.

Il fatto che tantisismi di noi, credo la maggior parte visti i post di questa lista, scrivono altrove (FB, Blog, Giornali ect) è la prova di quello che sto dicendo. Tutti appassionati. Tanti pubblici. Tanta frammentazione.

Non serve un luogo per discute. Quello c'è e personalmente credo che sia questa lista. 
Serve un luogo per informare a tutto tondo su questo mondo per farlo uscire dal concetto di github e farlo arrivare ai social network (una metafora).

Sul opendataitalia.it da primo giorno ci sono i link nel footer e opendata sicilia e sod insieme a portali ufficiali nazionali. La mia è una volontà di includere ogni singolo progetto che parli di opendata. Anche e sopratutto rilanciando le comunità e i blog locali. Ma non basta. Sono pochissimi. La Siclila è attivissima ma il resto d'Italia?

Immaginate una PA che voglia iniziare, immaginate uno studente che voglia studiare tools , immaginate un professionista che voglia capire come tira l'aria.

Come fa ad aver un bignami a cui rivolgersi? già nella comunicazione tra noi, come ricordava Matteo, ci sono tanti canali. siamo già frammentati noi e i documenti condivisi di Matteo sulle regole, mission ect su 1200 iscritti, quanti commenti o contributi hanno avuto? 
Pochissimi. Siamo sempre i 20-30 proattivi. Tutti gli altri leggono. si fanno un'idea.
Cosi è il mondo là fuori.

Vogliono leggere, non partecipare. E vogliono farsi un'idea. Propria e aperta. Questo emerge. 

Sicuramente metteremo un aggregatore di RSS Feed. Ma la mia idea è che ci siano dei contributi fattivi e attivi. Unici.

per ora non siamo tanti. ma non c'è un'idea di massima. hanno aderito

Ciro Spataro
Alfredo Serafini
Matteo Fortini
Franco Morelli
Francesca Gleria
Gianluigi Cogo
Riccardo Maria Gross
Paolo Riva
Alessandra Donnini
2 Dirigenti di Pubbliche Amministrazioni di cui 1 regionale, non presenti in lista. 

sono stati pubblicati 2 post nella categoria tecnica e sono in programma 2 post nell sezione Pubblica Amministrazione.

Il sogno è avere una redazione folta e variegata.

ultima cosa: perchè dovrei scrivere su un ulteriore contenitore?
Esattamente per lo stesso motivo per cui già scriviamo su forumPA, agendadigitale, chefuturo, facebook, medium ect ect ect
Passione e ritorno di immagine (che c'è di male).



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Erika Marconato

unread,
Jun 9, 2017, 12:27:22 PM6/9/17
to Spaghetti Open Data
Dato il tag su Facebook, dichiaro qui ufficialmente che declino, per vari motivi.

Il primo, come diceva Matteo è civichacking.it: per quanto mi riguarda, sta assorbendo molto del mio (nostro) tempo libero.

Il secondo, scrivere è -più o meno- il mio lavoro. Questo progetto l'hai definito "un "giornale" da sfogliare e leggere" e ancora "un progetto editoriale", il che implica una redazione, una scelta editoriale e un sacco di altre cose. Il che, a sua volta, implica che è un LAVORO, quindi richiede un compenso. Lavorare per la visibilità non funziona, almeno per me. Portare introiti/valore a titolo gratuito a qualcosa di cui non ho il controllo mi sembra un triplo furto: del mio tempo, del mio denaro e della mia professionalità. Non presuppongo la malevolenza, anzi, ma concordo con Matteo: un conto è un aggregatore semi-automatico (come può essere Petrusino), un conto è un progetto con contenuti editoriali originali, che, oltre al compenso per gli autori, porta con sè tutta una serie di altri problemi (licenza, in primis, adempimento alle norme di legge - la differenza tra blog e testata giornalistica è molto più sottile di quanto si creda, etc.)

Il terzo è che credo poco in questa continua frammentazione: continuare ad aggiungere strumenti, luoghi, blog, status, etc. mi fa sentire come se stessi continuamente riccorrendo qualcosa, in altre parole perdendo tempo. Per quanto io legga molto volentieri vari contributi legati all'Open Data (blog, feed RSS, status, etc.) non sento assolutamente l'esigenza di uno strumento accentratore. Far partire un'altra piattaforma è un progetto ambizioso e ti auguro che non finisca arenata, come altri canali di comunicazione hanno già fatto in passato. Tentare ogni volta di reinventare la ruota non mi interessa (se è un blog tra amici leggo più volentieri la lista, se è una testata per riunire PA e altri attori ci sono già altri strumenti, e via dicendo).

L'ultimo, ma non per importanza, è che credo sia giunto il momento di smettere di considerare gli Open Data come un goal. Mi spiego. Per come la vedo io, sono un mezzo per fare altre cose (monitoraggio, business, attivare cittadini, etc.), non hanno alcun valore assoluto. Sono sette anni che orbito intorno all'Open Data e sono giunta alla conclusione che bsogna cominciare a considerarli infrastrutturali, non un fine in se stessi. Concentrarmi sugli Open Data, invece che sulle storie a loro collegate, non mi interessa.

Erika


Il giorno mercoledì 7 giugno 2017 12:25:12 UTC+2, Francesco Piero Paolicelli ha scritto:

Francesco Piero Paolicelli

unread,
Jun 9, 2017, 12:46:29 PM6/9/17
to spaghett...@googlegroups.com
Molto interessante Erika. Può sembrare strano ma concordo in quasi tutto.

Quasi perchè la conclusione è diversa. Proprio perchè gli opendata sono ormai da considerare sullo sfondo di una innovazione sociale legata ad essi, che è giusto dare una visione a 360 gradi di cosa si può fare con essi, cosa implicano, cosa smuovono.
In altre parole proprio per sdoganarli da una nicchia di persone che ci lavorano al mondo intero che ne avrebbe bisogno.

Ti assicuro che c'è un'attenzione immensa sull'argomento. Ci sono molti assi anche finanziari (dal Pon Governance al Pon Scuola anzi ai Pon scuola) a finire alle aziende e associazioni di categorie che hanno la necessità che qualcuno ne parli secondo la "loro" lingua.
E' comunicazione. Non si può fare con gli aggregatori RSS (solo) ma ci vuole un "rappresentante" per ogni target a cui rivolgersi.

Capisco l'approccio del "tempo" = "compenso". Concordo. ma non tutto può girare cosi. 
E' ovvio che se diventasse una cosa immensa e che assorbe tanto tempo, dovremo porci questa domanda. Per ora se escono 5-6 post a testa fino a fine anno sarebbe già una bella vittoria.

Ma sopratutto se ci leggono i vari insiemi che citavo prima. E' una scommessa per capire se c'è la domanda matura (come credo) oppure abbiamo giocato come spesso abbiamo fatto in questi anni con progetti verticali.

Non vedo perchè non divertirsi ancora :)

p

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andy

unread,
Jun 10, 2017, 6:13:30 AM6/10/17
to Spaghetti Open Data
Buongiorno,
non ho la ricetta per dare voce al cambiamento, ma al contempo so che già alcuni ci provano e alle volte con dei risultati sorprendenti. In ogni caso "Dare voce al cambiamento" è uno slogan che funziona sempre, per questo non mi piace tanto; ma questi sono gusti.

Sono un vecchio blogger e quando riesco a scrivere (ormai sempre di meno) sto meglio.
Farlo nel contenitore che hai descritto (con le info che risultano ad oggi, e con gli output che vedo online) non mi sembra possa aggiungere molto rispetto a quello che in vari modi, forme, stile e tecnologie molti di noi fanno da un po' (parlo anche di quello che fai già tu).
Quindi, per quello che mi riguarda, continuerò a scrivere i miei post nelle mie vecchie modalità. Li pubblico in ogni caso sempre (salvo quando lo dimentico) con licenze che ne consentono il riuso.

Hai scritto che hai seguito la pratica del "chi propone, fa", mentre la tua sembra "chi fa, propone". Lo scrivo senza alcuna polemica.
Se ci avessi proposto qualcosa come "SOD è bella, così come lo sono la comunità X o il gruppo Y, ma tutto questo mondo è anche un po' chiuso, certe cose belle non passano e non ne abbiamo la minima conoscenza. Che ne pensate? Vi va di ragionare sul come cambiare questa cosa? E voi di SOD, non vi pare ormai limitante solo la mailing list?" sarebbe stato (almeno per me) diverso e probabilmente mi sarei unito in modo proattivo.

Saluti,

a



___________________

Andrea Borruso
website: https://medium.com/tantotanto
38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E, EPSG:4326
___________________

"cercare e saper riconoscere chi e cosa,
 in mezzo all’inferno, non è inferno, 
e farlo durare, e dargli spazio"

Italo Calvino

Francesca Gleria

unread,
Jun 10, 2017, 6:40:02 AM6/10/17
to spaghett...@googlegroups.com
piersoft, piersoft ... ;)  
adesione è una parola grossa  visto anche che  non ho avuto tempo di seguire questo Thread che effettivamente pone questioni interessanti da approfondire

Credo che ogni iniziativa sia buona se unisce 
Siamo incasinati tutti abbastanza di già

Non so se qualcosa di diverso da SOD riesca a coinvolgere di più chi fa OD nelle PA
su SOD per esempio io ci sono poco non perché non mi interessa quello che gira in mailing list, anzi! 
Ma non ce la faccio proprio con il tempo
Chi fa o cerca di fare OD nelle pa lo fa senza personale attorno e con complessità da affronatre  che aumentano e cambiano continuamente. 
E non credo che la situazione budget della PA cambierà, al massimo potrebbe migliorare l'utilizzo di personale interno che c'è già, ma anche questo non mi sembra così scontato.

Insomma lo sforzo per poter dare respiro a queste economie con i dati aperti delle PA resta sempre quello di partenza: aiutarsi fra pa, fra territori, fra  professioni diverse, fare sinegie e mantenere alta la qualità degli approfondimenti che anche questa mailing list offre.  

Credo che sarebbe efficiente fare più sinergia, vedo dispendioso in termini di tempo rilanciare qualcosa di nuovo se non valorizza quello che c'è  insomma un modello modulare che aggreghi lo vederi meglio

besos f. 




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Marco Brandizi

unread,
Jun 11, 2017, 2:06:05 PM6/11/17
to spaghett...@googlegroups.com

Ciao a tutti.

Per quel che vale, aggiungo anche io i miei due cent, con cose che ho avuto la fortuna di discutere, tra l'altro, a Caltanissetta.

- Può essere utile uno strumento a metà tra il tecnico e il divulgativo, condivido pure io l'idea di puntare più che altro ad aggregare contenuti esistenti in modo "attivo". Ovvero, esce un data set, ci si fa un articolo che racconta cos'è, a che serve, come è nato, cenni al formato/standard su cui è basato, come usarlo. Oppure: esce il piano triennale di AgId (ma è solo uno dei tanti esempi), si fa un riassunto ragionato sia dei suoi contenuti, che della copiosa discussione che si può rintracciare su una pluralità di canali, dalle mailing list, ai blog, ai social.

- Una iniziativa più tecnica che si integrerebbe bene con questa, di cui abbiamo discusso domenica durante SOD, è un portale dedicato a standard, formati, schemi, ontologie, linee guida, metodi e tool di conversione dati, descrizioni divulgative di dati esistenti e cose del genere (per cercare di farmi capire, io ho fatto l'esempio di https://biosharing.org).

- Un'altra iniziativa, di cui ho discusso in qualche cena o pranzo durante SOD :-) , potrebbe essere una specie di "kick starter di progetti open data" (oppure, se vogliamo allargarci, di progetti civici di innovazione digitale). Ma non solo per accattare i soldi! Qualcosa di più generale, dove, per esempio, qualcuno arriva e posta: vorrei fare questo studio, che dati mi servono? Chi ce li ha? Oppure: ho questi dati, come potrebbero essere utili? Come posso fare a ripulirli e pubblicarli? Chi vuole collaborare per farci una applicazione? Magari presentarci domanda per dei finanziamenti? O ancora: il mio ente (o la mia azienda) ha queste idee sugli open data e un po' di soldi, chi vuole collaborare, con la prospettiva di essere compensato almeno in parte?

- Continuo ad avere l'idea che il volontariato puro sia bellissimo, ma abbia i suoi limiti, una iniziativa così secondo me verrebbe bene con finanziamenti che potrebbero sostenere un lavoro più continuativo e strutturato da parte di una redazione, la quale coordinerebbe sia il proprio lavoro che quello di contributori volontari (ed essendo un progetto di comunità, troverei delle forme di gestione elettive, aperte, di tipo no profit, lo strumento della fondazione o cose del genere).

Grazie comunque a Piersoft per aver fatto la proposta, perché secondo me la discussione che ne è scaturita è stato comunque interessante, a prescindere da cosa ne verrà fuori in futuro. Se vogliamo andare avanti, sono disponibile per qualche skypata.

Ciao,
Marco.

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Marco Brandizi

unread,
Jun 11, 2017, 2:09:46 PM6/11/17
to spaghett...@googlegroups.com

Ecco, mi sono appena accorto che ho replicato senza aver letto prima tutti i messaggi nel thread, semplicemente perché mi sono sfuggiti :-) Sul punto del compenso/volontariato ho scritto senza sapere che era stato già giustamente sollevato da Erika. Evidentemente è un punto importante.

Ciao,
M
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Francesco Piero Paolicelli

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Jun 12, 2017, 6:57:46 AM6/12/17
to spaghett...@googlegroups.com
bene quanti spunti.

Mi confronto con gli altri che inizialmente hanno dato l'adesione (intendendo come adesione che sono già utenti del blog avendo dato l'ok e dato la loro email personale).
Non è una fidejussione :)

Io sento la necessità, e credo la sentano in molti, di uscire da questi schemi che non hanno "aperto" al mondo ma solo al proprio mondo (territorio, di argomenti, ect).

Io vorrei andare oltre e dare appunto voce a tutto insieme quello che si fa. Cioè tutto quello che fino ad oggi si sta cercando di fare è una condizione necessaria ma non sufficiente. Io vorrei chiudere il cerchio. tutto qui.

Vi farò sapere come va pur consepevole che solo sul volontariato e passione queste cose hanno le gambe corte. Ma almeno ci avrò provato.

grazie a tutti
p

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