Unioncamere (e tomshw): gli opendata sono fuffa

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Matteo Fortini

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Sep 27, 2018, 3:51:57 PM9/27/18
to spaghett...@googlegroups.com
In questo articolo su tomshw
(https://www.tomshw.it/open-data-fuffa-comuni-imprese-li-usano-pochissimo-97854
) una disamina schietta (e impietosa) di Unioncamere sugli opendata
della PA.

Al di là delle critiche condivisibili sulla frammentazione e scarsa
uniformità di tanti dataset pubblicati in autonomia (che però a volte
sono a livello regionale, quindi non ininfluente), ci sono dati
nazionali pubblicati dai ministeri e tutti quelli che oggi finiscono nei
portali nazionali (vedi ad esempio i bandi e le gare, gli interventi per
la sicurezza, il patrimonio culturale, ...) che sono a copertura totale
e anche di buona qualità.

Fa invece un po' sorridere pensare che l'utilità degli open data
pubblici secondo l'articolo sarebbe di consentire "alle imprese di
informarsi in modo approfondito sulle caratteristiche e sulla
segmentazione dei potenziali clienti, identificandone attività,
spostamenti e trend di comportamento, con una descrizione dettagliata
del territorio (geografica, urbanistica, sociale, culturale e
demografica) per una pianificazione raffinata e affidabile delle
attività di business", una finalità che non solo travalica le competenze
della Pubblica Amministrazione, ma che probabilmente non sarebbe neppure
del tutto legittima. Soprattutto se questa richiesta viene da chi
gestisce dati che potrebbero essere di interesse nazionale per la
programmazione anche amministrativa, come quelli sulle imprese e sul lavoro.

Nino Galante

unread,
Sep 27, 2018, 7:11:35 PM9/27/18
to Spaghetti Open Data
Avevo notato e letto anch'io l'articolo e pensato di segnalarlo in ml.

Più che altro perché ho avuto la sensazione di leggere (per la prima volta) qualcosa sugli open data scritto da chi di open data non si occupa abitualmente o non si è mai occupato.

Incuriosito dall'opinione/analisi terza e perplesso anch'io per le ipotesi di utilizzo prospettate. Comunque "piacevolmente" sorpreso di scoprire che il tema open data varca quell'ambito, di attenzione, in cui siamo abituati a vederlo trattare.

Con un nuovo fronte, forse, da tenere sott'occhio per scongiurarne usi impropri o la divulgazione di idee errate.

N.G.

morena ragone

unread,
Sep 28, 2018, 7:46:18 AM9/28/18
to Spaghetti Open Data
Da un certo punto di vista, siamo tornati indietro a qualche anno fa, c'è molto sconforto, al di là di esempi virtuosi noti a tutti.
E a volte sembra di dover ripartire da zero.
Cosa serve, secondo voi?

Morena


Il giorno giovedì 27 settembre 2018 21:51:57 UTC+2, mfortini ha scritto:

Piero Savastano

unread,
Sep 28, 2018, 8:20:50 AM9/28/18
to Spaghetti Open Data

Ciao ragazzi vorrei contribuire con la mia umile esperienza e un punto di vista diverso.
Mi occupo di data science, sostengo gli open data (soprattutto se linked) e mi sbatto abbastanza parlandone in giro, sia in termini divulgativi che proponendoli come parte di una consulenza.
 
Fa invece un po' sorridere pensare che l'utilità degli open data
pubblici secondo l'articolo sarebbe di consentire "alle imprese di
informarsi in modo approfondito sulle caratteristiche e sulla
segmentazione dei potenziali clienti, identificandone attività,
spostamenti e trend di comportamento, con una descrizione dettagliata
del territorio (geografica, urbanistica, sociale, culturale e
demografica) per una pianificazione raffinata e affidabile delle
attività di business"

Capisco che non sia allineato con l'ideale puro degli open data, ma è l'unica salsa con cui questo movimento può penetrare l'imprenditoria (soprattutto PMI).
Per lavorare con gli open data in contesti che non sono vicini alla PA, al no-profit, all'attivismo, serve un riscontro economico immediato. 
Il piccolo imprenditore tipicamente non è orientato all'attivismo e all'innovazione, è orientato alla sopravvivenza. Non vede il futuro, vede il passato degli F24 ancora da pagare.

Come tutti ben sappiamo in Italia siamo indietro da un punto di vista tecnologico, certo abbiamo delle eccellenze ma il grosso degli attori brancola nel buio. Hanno difficoltà ad assumere programmatori invece di fare tutto in Excel, figurati se sviluppano la sensibilità necessaria a capire gli open data. Se anche la sviluppano, un conto è apprezzare gli open data e un conto è spenderci risorse.
In questo contesto parlare di segmentazione e migliore targeting tramite open data è vincente perchè vedono la convenienza. Tra l'altro assistiamo alla manifestazione di una delle maggiori promesse degli open data, ossia che integrandoli con i dati privati puoi fare scoperte e prendere decisioni migliori.

Immagina hai un e-commerce, conosci la distribuzione degli acquisti nei comuni d'Italia, e grazie ai dati ISTAT puoi andare a vedere come il livello di urbanizzazione, la vicinanza al mare/montagna, la criminalità, la scolarizzazione, e mille altre variabili impattano sulla tua proposta. Niente male!

 
una finalità che non solo travalica le competenze
della Pubblica Amministrazione, ma che probabilmente non sarebbe neppure
del tutto legittima. Soprattutto se questa richiesta viene da chi
gestisce dati che potrebbero essere di interesse nazionale per la
programmazione anche amministrativa, come quelli sulle imprese e sul lavoro.

Cosa c'è di male se la PA pubblica dati in grado di far sviluppare l'economia?
Dove sta l'illleggittimità? Dopotutto sono dati pubblici? Aiutami a capire

Capisco che sia un utilizzo terra terra, ma forse è proprio questa la chiave per sviluppare ulteriormente il mondo open data.
Non facciamo l'errore "accademico" di considerare le applicazioni più concrete come volgari o periferiche, perchè in realtà sono un segnale di successo.

Stesso ragionamento vale per i linked data. Quando arriveranno all'adozione di massa? Quando le PMI rimarranno incastrate in una spaghettata di tool digitali solo parzialmente interoperabili, e andranno cercando una soluzione per unificarli e mantenere la proprietà sui dati. Ta-daaaan: linked data. E no, non si metteranno a smanettare con i linked data perchè ne hanno capito il potenziale innovativo, creativo e civico come noi altri addetti ai lavori.

Pace e amore
Piero

Andrea Volpini

unread,
Sep 28, 2018, 9:09:27 AM9/28/18
to spaghett...@googlegroups.com
Grazie Piero per essere intervenuto su un thread che trovo interessante ed al quale mi sento di contribuire con un piccolo esempio concreto sull'importanza dei dati aperti per le imprese. 

Dal 2014 mi occupo della promozione del turismo nella regione del Salisburghese. Già nel 2015 avendo accesso a dati anonimizzati e costantemente aggiornati relativi ai flussi turistici nella regione siamo riusciti a:
  • incrociare i dati, con le ricerche effettuate su Google, per delineare le personas (i target di riferimento delle iniziative promozionali) 
  • pianificare quando e quanto investire in advertising sui diversi canali riducendo così il costo di acquisizione del cliente potenziale 
Concordo sul fatto che la PA non si debba occupare di marketing ma, predisporre i dati per rendere le imprese più competitive ha un valore enorme per tutti.

Un saluto 


Andrea Volpini


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