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"Open data per la PA è un dovere morale" (cit @napo)
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-- =================================== Associate professor of Legal Informatics School of Law Alma Mater Studiorum Università di Bologna C.I.R.S.F.I.D. http://www.cirsfid.unibo.it/ Palazzo Dal Monte Gaudenzi - Via Galliera, 3 I - 40121 BOLOGNA (ITALY) Tel +39 051 277217 Fax +39 051 260782 E-mail monica.p...@unibo.it ====================================
Il 16/lug/2014 08:26 "monica.palmirani" <monica.p...@unibo.it> ha scritto:
>
> Intanto benvenuto!
> Direi che puoi iniziare a leggere le linee guida di AgId per avere un panorama generale che tocca tanti aspetti: tecnologico, normativo, organizzativo, comunicativo, economico.
> In particolare trovi un paragrafo che inquadra il rapporto fra Open Data e Decreto Trasparenza.
>
> http://www.agid.gov.it/sites/default/files/linee_guida/patrimoniopubblicolg2014_v0.7finale.pdf
Quoto in toto Monica
Open Data è una policy e non uno stack tecnologico
Poi ci sono tecnologie inerenti i dati dove gli standard sono importanti per permettere il riuso.
Hai l'imbarazzo della scelta e le puoi usare a prescindere che i dati siano aperti o chiusi
Il fatto di usare formati aperti è un punto importante ma poi c'è tutta la questione ontologie ed altro
Secondo me l'aspetto più importante è quello della sostenibilità e quindi dei processi di gestione dei dati dove, se si può automatizzare fornendo servizi per distribuire dati primari e tempestivi è importante e auspicabile