Ciao Daniele
Ti dico la mia da non giurista ma da quello che ha avuto il coraggio di chiedere se IODL fosse un canto tirolese o l'acronimo in inglese di un documento in italiano.
Inoltre rientro anche nel manipolo di rompiballe che ha impallinato la IODL 1.0 sia nella versione beta (che aveva vietava il riuso a scopo di lucro) che quella "final" (a cui è stato levato il limite di sopra ma che conserva il concetto di share alike).
Da notare che la "beta" ora non si trova più semplicemente perché è stata sovrascritta allo stesso indirizzo della "final" (ma
archive.org la conserva ancora).
Dopo l'impallinamento è uscita la 2.0 che assomiglia tanto alla cc-by
Dico assomiglia perché in realtà c'è una differenza
Qui la CC-BY 4.0
[...]Alle seguenti condizioni:Attribuzione — Devi riconoscere una menzione di paternità adeguata,fornire un link alla licenza e indicare se sono state effettuate dellemodifiche. Puoi fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile,ma non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli te oil tuo utilizzo del materiale.[..]https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.it
Qui invece la IODL 2.0
[...]A condizione di:- indicare la fonte delle Informazioni e il nome del Licenziante,includendo, se possibile, una copia di questa licenza o uncollegamento (link) ad essa.- non riutilizzare le Informazioni in un modo che suggerisca cheabbiano carattere di ufficialità o che il Licenziante approvi l'usoche fai delle Informazioni;- prendere ogni misura ragionevole affinché gli usi innanzi consentitinon traggano in inganno altri soggetti e le Informazioni medesime nonvengano travisate.[...]http://www.dati.gov.it/content/italian-open-data-license-v20
Di fatto la formula di citazione nella IODL 2.0 è meno invasiva di quella della CC-BY 4.0 e (forse) più apprezzata da chi rispetta questi vincoli
Che poi, mi duole dirlo, ma "il chi rispetta" di fatto si riduce ad un numero ristretto di attori come ONG internazionali o multinazionali.
Nel primo caso faccio l'esempio di Openstreemap Foundation dove ora è partita l'iniziativa (delirio) di chiedere alle PA che pubblicano dati in CC-BY (o simila) di dare comunque il permesso di import per la difficoltà di gestire la citazione.
Nel secondo non posso fare nomi perché informazione non pubblica (ma come quella che tutti sanno chi è Clark Kent) di una multinazionale che ha fatto una richiesta analoga a quella di OSM.
Molti pensano poi che basta poco ma non leggono le formule assurde che alcune PA hanno partorito o che, di contro, non hanno proprio pensato.
Esistono più altre differenze ma leggere, anche se non si è giuristi, non fa male e aiuta.
Quanto al resto il mio elenco dei PRO e CONTRO IODL 2.0
PRO
- nonostante un nome in inglese ha un testo in italiano e quindi piace alla pa
- è un prodotto del governo, quindi da fiducia (abbatte il concetto di FUD - Fear Uncertainess Doubt)
- è un prodotto del governo quindi le evoluzioni possono essere collegate alle evoluzioni della legge italiana
- ha una formula di citazione semplice
CONTRO
- ha un titolo in inglese con un testo in italiano
- non è pensata per essere capita oltre confine (come la CC-BY)
- è poco diffusa
- di fatto è una cc-by e allora che senso ha?
- lo stesso governo italiano non la usa!!!
Chiaramente non sono un giurista, ma credo che il buon senso alla fine dovrebbe vincere contro tutte queste pugnette.
Sono anche dell'idea che poi, se una pa apre i dati e perché vuole anche che siano usati e non vuole perdere troppo tempo a fare il cerbero.
Citare la fonte è, prima di tutto una forma di buona educazione, rispetto per gli altri ma anche per sé stessi.
... ed è anche per questo che, anche se giuridicamente ci sono delle falle, penso che la CC0 risolva tanti problemi ad implementare il buon senso.
My2cents
(anche se ho scritto un sermone)