http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2011/apr/19/italy-public-spending#start-of-comments
http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/398705/
http://daily.wired.it/news/economia/2011/04/19/open-spending.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/18/dati-aperti-e-trasparenza-in-convegno-a-roma/105192/
Aggiungo anche
http://www.ilpost.it/2011/04/19/grafico-spesa-pubblica-italia/ (e vi
suggerisco di seguire il link alle correzioni, che strappa un sorriso
dopo tanto patire).
Grazie ancora a tutti quelli che a vario titolo hanno contribuito e a
chi vorrà contribuire da oggi (o domani...).
A presto
Stefano
--
Stefano Costa
Open Knowledge Foundation Italia http://it.okfn.org/
http://okfn.org/ · http://www.opendefinition.org/
Malgrado gli sforzi congiunti di tecnici, sviluppatori, giornalisti e community varie, l'imprecisione e la non correttezza di molte delle informazioni riportate nella rassegna stampa è scoraggiante.
Sarà un problema dei giornalisti italiani? (devo dire che i loro colleghi britannici, forse non capiscono di più, ma riescono a dissimulare meglio...)
Sarà un problema di comunicazione nostra? Sarà un problema culturale di fondo?
Se da una parte lo sforzo di divulgazione con belle visualizzazioni interattive può aiutare i famosi cittadini a capire i dati e a rielaborarli, l'imprecisione e la non correttezza dei testi su cosa rappresentano questi dati, sula fonte, etc. ledono alla effettiva comprensione dei dati.
Ok quindi per buttarci nella mischia - ma essere consapevoli che non è cosi che si migliora il dibattito pubblico. Si aggiunge solo un pò di confusione.
Per noi tutti, credo siano ulteriori spunti di riflessione....
Aline
-----Messaggio originale-----
Da: spaghett...@googlegroups.com [mailto:spaghett...@googlegroups.com] Per conto di Pennisi Aline
Inviato: martedì 19 aprile 2011 22.11
A: spaghett...@googlegroups.com
Oggetto: open data e conti pubblici territoriali - un pò di rassegna stampa di oggi
Aline,
questo è ovviamente il punto centrale di tutta l'operazione, che credo
sia primariamente quella di coinvolgimento e sensibilizzazione. Se non
sfruttiamo questo impatto mediatico per migliorare la qualità di quello
che facciamo, non sarà servito a molto. Sono quindi (ovviamente, ma lo
ribadisco) d'accordo con te quando segnali che alcuni giornalisti
sembrano non aver capito molto.
Penso che il problema sia anche relativo alle persone con cui ci
relazioniamo: se parliamo di bilanci e spesa pubblica, forse la cosa più
interessante sarebbe coinvolgere chi si occupa di economia a livello di
testate giornalistiche. Qui sta anche un punto di svolta del movimento
open data in generale, cioè quello di accettare la molteplicità, e di
non poter essere esperti di tutto.
Possiamo parlare con tutti gli ambiti (amministrazioni locali e
centrali, spesa pubblica, dati territoriali, statistici, ..), perché
abbiamo qualcosa di nuovo da raccontare, che travalica i confini normali
delle discipline. Ma al tempo stesso non possiamo pensare che ci sia una
azione efficace sulla spesa pubblica senza il coinvolgimento di esperti.
Nell'ambito dei dati geografici questa è una realtà, e la settimana
scorsa a Bologna GFOSS.it ha discusso aspetti molto concreti su come
interagire con la pubblica amministrazione e favorire il rilascio di
dati (a breve dovrebbe uscire un documento riassuntivo). GFOSS.it è un
gruppo di professionisti dell'informazione geografica, attivo dal 2005 e
costituito in associazione nel 2007.
È possibile che serva una dinamica dello stesso tipo anche sul tema
della spesa pubblica per arrivare a un concreto miglioramento della
situazione che non sia solo una fugace apparizione sui media. Ma ora sta
alla comunità e alle associazioni già esistenti decidere come muovere i
prossimi passi. Open Knowledge Foundation ci mette la piattaforma
software, il cui sviluppo è aperto ‒ e un po' di "tessuto connettivo"
verso altre iniziative in Europa.
A presto
steko
1. Manuale operativo "Come si fa Open Data 1.0" - credo debba essere considerato il nostro manuale operativo, impossibile non diminuire i livelli di incomprensione naturali date le competenze diverse, soprattutto in chiave comunicativa verso l'esterno, senza una sua lettura approfondita da parte di tutti
http://www.scribd.com/doc/52509290/Come-Si-Fa-Open-Data-Versione-1-0
2. Filiera dato grezzo -> servizio innovativo che non re-inventa la ruota sul contesto spese e denaro pubblico, Open Spending in salsa italiana.
In effetti pensandoci, non ha molto senso inserirlo nel sito attuale di SOD, ove non c'è alcuna parte comunicativa. Io non ho tempo di seguirla tale parte comunicativa, e ho lanciato la proposta di domande e risposte per provare a facilitare un ordine rispetto al caos dei temi che qui si scontrano, a vario livello. Adesso, grazie anche al manuale operativo, alcune risposte sono disponibili. Ed il tutto seguirebbe una dinamica emergente, senza una moderazione preventiva. Visto che non ci sono forze per aprire un blog di SOD, se non erro.
Una nota di colore: nel gruppo di lavoro del W3C, mentre si stava discutendo di rendere obsolete alcune caratteristiche di RDF, si è valutato l'interesse da parte della comunità di sviluppatori anche grazie al sito di domande e risposte inserito recentemente in semanticweb.com. Una cosa sulla quale riflettere, forse. E' stato interpretato come sentiment e polso dell'interesse per capire certe cose.
-> http://answers.semanticweb.com/
Su questo non mi è chiaro se OKFN abbia qualcosa di utile da estrarre dal cassetto .) ( oltre a isitopendata.org )
3. Se Open Knowledge Foundation ci aiuta a livello di software, noi dovremmo aiutarci sul resto. Rendere più esplicita la filiera ed il processo.
Con Stefano Costa stiamo ultimando l'integrazione di SOD in it.ckan.net: l'idea poi sarà di tenere SOD attuale come visualizzazione alternativa della lista di repository italiani nel CKAN, usando magari sempre il framework SIMILE Exhibit come ponte e facilitatore.
Sul processo un po' ci siamo, grazie al manuale, ma serve parlarne e divulgarlo.
Sulla filiera dati -> apps -> valore, l'Open Spending è una app interessante e a livello europeo che va valorizzata, contestualizzandola rispetto alla filiera forse. E come dice Stefano, rispetto al pubblico che la possa comprendere. E qui c'è del lavoro comunicativo da fare, mi sa.
E soprattutto pensare a come comunicare il livello delle apps, dove anche il Piemonte ha iniziato a muoversi, con un futuro apps.piemonti.it se non erro.
4. Un'anticipazione del gruppo di lavoro del W3C per aggiornare RDF ( le 4 stelline dell'open data per capirci ): la scorsa settimana ( http://www.w3.org/blog/SW/2011/04/15/rdf_working_group_meets_face_to_face_in_ ) nella discussione interessante e complessa dei rapporti tra JSON e RDF, sono emerse alcune direzioni, tra cui la più interessante per il Linked Open Data è questa: ( dove darò una mano, per questo sto ripassando un po' di codice )
The second use case deals with the situation where one wants to expose RDF data to JavaScript developers in JSON format. An example of this can be found in the Linked Open Data API, and also in the way BBC and the NY Times make their data available as JSON. The WG feels it is not in a position (yet) to standardize this, but plans to publish a Note about current practices in the form of recipes, based on the available examples, to help developers who face a similar problem.Sarà preparata una Working Note con delle ricette su come pubblicare correttamente dati linked in JSON a partire da dati già in RDF, per facilitarne il mashup ed il riuso da parte di sviluppatori non appartenti alla comunità del Semantic Web. Altro punto di contatto notevole da considerare nel mirino del prossimo futuro.
Matt
Ritengo che ci sia troppa distanza tra le varie "iniziative": ciascuno marcia per sé. E' evidente: solo chi è preso da se stesso procede senza avvedersene.. po ci saranno le questioni tecniche pure , ma dopo, molto dopo il primo problema italiano.
E se quacheduno non ritiene valido il mio pensiero in merito, beh, lo chieda a Matteo che ha confrontato la situazione internazionale con gli individualismi italici
Serena Pasqua a ciascuno di voi.
Titti
Il giorno 20/apr/2011, alle ore 12.25, Alberto Cottica ha scritto:
Questa sta diventando un'esperienza fondativa.
Forse vale la pena di fare un po' di lavoro come SOD: sparare questo lavoro nel sito e darci un po' da fare sui rispettivi blog/Facebook/Twitter/quellocheusate per condividerla (forse anche cercare di correggere gli errori). Io ho un paio di idee.
A.