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Matteo Pratosmart
Apr 2, 2014, 2:40:48 PM4/2/14
to spaghett...@googlegroups.com
Salve a tutti, sono nuovo di qui. Gestisco un progetto per Prato si chiama www.pratosmart.org per cui mi sto un po' acculturando anche su questo tema dei dati aperti.
Sono piuttosto convinto che in merito agli opendata molto si possa fare tramite i social network (specie perchè almeno qui a Prato se attendo gli opendata delle PA posso morire...). Vi pongo a questo proposito un quesito: secondo voi tramite le API di un social network posso usare i dati che sono pubblicati all'interno senza curarmi quella questione "privacy"? Oppure esiste qualche legge/normativa che regola l'uso dei dati prelevati da un social?
Grazie a tutti
Matteo
Matteo
Simone Cortesi
Apr 3, 2014, 1:24:51 AM4/3/14
to spaghett...@googlegroups.com
A quali dati sei interessato? Quali dataset?
Potrebbe benissimo essere che qualcosa sia già disponibile per Prato.
Magari un "ritaglio" locale di un qualche dataset con estensione
territoriale più grande.
per quanto riguarda i dataset prelevati tramite API, prima di tutto
vanno rispettati termini di utilizzo dei servizi/social che intendi
utilizzare.
-S
monica.palmirani
Apr 3, 2014, 3:19:35 AM4/3/14
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao Matteo,
per riusare i contenuti dei post (specie via API) di un social network
devi verificare prima di tutto le condizioni di servizio del social (mi
pare che tu usi g+ fatti un giro qui
http://www.google.com/intl/it_ALL/+/policy/content.html).
Secondariamente poichè i social solitamente hanno giurisdizione US, devi
mettere un'informativa EU e se sei un privato chiedere il consenso ai
tuoi utenti per riusare il loro post (basta un form con un click). In
certi casi occorre anche la notifica al Garante Privacy.
Supponi però che i post contengano dati sensibili legati a nomi di
persone, cosa non da escludere (e.g. uno dichiara che il vicino disabile
ha avuto un problema con il parcheggio oppure che una persona è ammalata
e il servizio sanitario non l'ha assistita, oppure vengono fuori
affermazioni di tipo politico o su attitudini sessuali di terzi, etc.)
allora la cosa si complica piuttosto e direi che non si devono non solo
fare API, ma neppure pubblicare questi post senza il trattamento della
privacy adeguato (pure Google+ accenna a qualche cosa timidamente
http://www.google.com/intl/it_ALL/policies/privacy/) .
Inoltre se nel post vi è una foto o un testo di qualche rilievo (e.g.
una poesia) è bene chiedere anche la liberatoria all'utente per il riuso
dei contenuti che sono almeno dell'autore (diritto morale). Dico almeno
perchè ci sono sempre di mezzo le condizioni di servizio del social e
g+, come tutti gli altri, si tiene la licenza perpetua dell'uso dei
contenuti.
Quindi se riesci a) anonimizzare i post (mittente e contenuto depurando
ogni nome, indirizzo, etc); b) mettere comunque una bella nota legale
con informativa, consenso e liberatoria direi che allora se ne può
parlare. Non dico che la questione è risolta, ma almeno è sulla strada
giusta.
Altre questioni da investigare sono: uso commerciale o meno delle API,
le finalità delle API, la licenza da mettere al dataset, etc.
--
===================================
Associate professor of Legal Informatics
School of Law
Alma Mater Studiorum Università di Bologna
C.I.R.S.F.I.D. http://www.cirsfid.unibo.it/
Palazzo Dal Monte Gaudenzi - Via Galliera, 3
I - 40121 BOLOGNA (ITALY)
Tel +39 051 277217
Fax +39 051 260782
E-mail monica.p...@unibo.it
====================================
per riusare i contenuti dei post (specie via API) di un social network
devi verificare prima di tutto le condizioni di servizio del social (mi
pare che tu usi g+ fatti un giro qui
http://www.google.com/intl/it_ALL/+/policy/content.html).
Secondariamente poichè i social solitamente hanno giurisdizione US, devi
mettere un'informativa EU e se sei un privato chiedere il consenso ai
tuoi utenti per riusare il loro post (basta un form con un click). In
certi casi occorre anche la notifica al Garante Privacy.
Supponi però che i post contengano dati sensibili legati a nomi di
persone, cosa non da escludere (e.g. uno dichiara che il vicino disabile
ha avuto un problema con il parcheggio oppure che una persona è ammalata
e il servizio sanitario non l'ha assistita, oppure vengono fuori
affermazioni di tipo politico o su attitudini sessuali di terzi, etc.)
allora la cosa si complica piuttosto e direi che non si devono non solo
fare API, ma neppure pubblicare questi post senza il trattamento della
privacy adeguato (pure Google+ accenna a qualche cosa timidamente
http://www.google.com/intl/it_ALL/policies/privacy/) .
Inoltre se nel post vi è una foto o un testo di qualche rilievo (e.g.
una poesia) è bene chiedere anche la liberatoria all'utente per il riuso
dei contenuti che sono almeno dell'autore (diritto morale). Dico almeno
perchè ci sono sempre di mezzo le condizioni di servizio del social e
g+, come tutti gli altri, si tiene la licenza perpetua dell'uso dei
contenuti.
Quindi se riesci a) anonimizzare i post (mittente e contenuto depurando
ogni nome, indirizzo, etc); b) mettere comunque una bella nota legale
con informativa, consenso e liberatoria direi che allora se ne può
parlare. Non dico che la questione è risolta, ma almeno è sulla strada
giusta.
Altre questioni da investigare sono: uso commerciale o meno delle API,
le finalità delle API, la licenza da mettere al dataset, etc.
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Associate professor of Legal Informatics
School of Law
Alma Mater Studiorum Università di Bologna
C.I.R.S.F.I.D. http://www.cirsfid.unibo.it/
Palazzo Dal Monte Gaudenzi - Via Galliera, 3
I - 40121 BOLOGNA (ITALY)
Tel +39 051 277217
Fax +39 051 260782
E-mail monica.p...@unibo.it
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Alessio Dragoni
Apr 3, 2014, 5:14:22 AM4/3/14
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao Monica,
Quali sono le conseguenze nel non osservare quanto giustamente hai evidenziato?
Me lo sto chiedendo perchè proprio oggi all'hadoop summit l'argomento è centrale per le famose reccomendation engines. Insomma oramai è risaputo che banche, ecommerce, retailers, etc. hanno in essere programmi che usano queste informazioni
--
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monica.palmirani
Apr 3, 2014, 6:58:50 AM4/3/14
to spaghett...@googlegroups.com
Sintetizzo sapendo di mutilare la
precisione giuridica con un machete (i giuristi puri non e ne
vogliano), ma preferisco la semplicità comunicativa. Nel leggere
vi prego: Keep calm and don't panic! a tutto o quasi tutto vi è
una soluzione: analizzare bene il caso, prendere le contromisure,
rispettare alcune regole base.
Mi limito come da richiesta alla sola Privacy, che ovviamente è solo un aspetto e lascio poi ad altri gli approfondimenti.
SANZIONI AMMINISTRATIVE
Art. 161. Omessa o inidonea informativa all'interessato
sanzione amministrativa: da seimila euro a trentaseimila euro
Art. 162. Altre fattispecie
qui c'è una lunga lista di casi che portano a sanzioni amministrative da 10.000 a 180.000 euro
Art. 162-bis. Sanzioni in materia di conservazione dei dati di traffico
sanzioni amministrative da 10.000 a 50.000 euro
Art. 162-ter. Sanzioni nei confronti di fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico
sanzioni amministrative varie da 20.000 a 150.000 euro
Art. 163. Omessa o incompleta notificazione
sanzioni amministrative varie da 20.000 a 120.000 euro
Art. 164. Omessa informazione o esibizione al Garante
sanzioni amministrative varie da 10.000 a 60.000 euro
Art. 164-bis. Casi di minore gravità e ipotesi aggravate
in caso di minore gravità vi sono degli sconti, ma vi sono situazioni in cui si quadruplica l'importo
RESPONSABILITA' CIVILE
risarcimento danni e qui dipende dal giudice civile
ILLECITI PENALI
Art. 167. Trattamento illecito di dati
reclusione da 6 a 24 mesi
Art. 168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante
reclusione da 6 a 36 mesi
Art. 169. Misure di sicurezza
reclusione fino a 2 anni
Art. 170. Inosservanza di provvedimenti del Garante
reclusione da 3 mesi a 2 anni
Mi limito come da richiesta alla sola Privacy, che ovviamente è solo un aspetto e lascio poi ad altri gli approfondimenti.
SANZIONI AMMINISTRATIVE
Art. 161. Omessa o inidonea informativa all'interessato
sanzione amministrativa: da seimila euro a trentaseimila euro
Art. 162. Altre fattispecie
qui c'è una lunga lista di casi che portano a sanzioni amministrative da 10.000 a 180.000 euro
Art. 162-bis. Sanzioni in materia di conservazione dei dati di traffico
sanzioni amministrative da 10.000 a 50.000 euro
Art. 162-ter. Sanzioni nei confronti di fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico
sanzioni amministrative varie da 20.000 a 150.000 euro
Art. 163. Omessa o incompleta notificazione
sanzioni amministrative varie da 20.000 a 120.000 euro
Art. 164. Omessa informazione o esibizione al Garante
sanzioni amministrative varie da 10.000 a 60.000 euro
Art. 164-bis. Casi di minore gravità e ipotesi aggravate
in caso di minore gravità vi sono degli sconti, ma vi sono situazioni in cui si quadruplica l'importo
RESPONSABILITA' CIVILE
risarcimento danni e qui dipende dal giudice civile
ILLECITI PENALI
Art. 167. Trattamento illecito di dati
reclusione da 6 a 24 mesi
Art. 168. Falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante
reclusione da 6 a 36 mesi
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morena ragone
Apr 4, 2014, 3:44:40 PM4/4/14
to spaghett...@googlegroups.com
Come dire: meglio evitare (di non osservare..:))
Senza contare i problemi collegati all'eventuale riutilizzo di contenuti postati in violazione del diritto d'autore altrui.
Non proprio una passeggiata.
Morena
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