Cari colleghi e amici "del nord"
mi
fa piacere annunciarvi che ho pubblicato i primi due volumi della mia
Enciclopedia dei dati digitali, potete trovare una breve presentazione
della enciclopedia, dei due volumi e un link per poterli scaricare nella
presentazione che allego.
So bene che
annunciare oggi una enciclopedia sui dati digitali è una operazione
ambiziosa e rischiosa, sia per la trasformazione che questo concetto ha
subito nell'era del Web, che per il rischio di rapida obsolescenza dei
contenuti, e per la immaturità dell'area della scienza dei dati rispetto
ad altre aree della cultura digitale come, ad esempio, il pensiero
computazionale.
Ma sento una urgenza di
comprendere e comunicare tutto ciò che si nasconde dietro questo
termine, i dati, e nella sua coniugazione con il digitale. Ho
lavorato tutta la vita nell'area dei dati, e nella divulgazione, solo
per fare un esempio,ho scritto nel 1984 un libro su "Le basi della
informatica" che riletto oggi è ancora attuale e non contiene una sola
parola che sia diventata obsoleta.
E sento
una urgenza perchè vedo una crescente distanza tra il tumultuoso
progredire dei dati digitali nella vita delle comunità e delle singole
persone (pensiamo a quanto successo e sta succedendo sulla rilevanza dei
dati digitali nelle elezioni americane e nella epidemai Covid) e la
scarsità di strumenti di cui dispongono le persone con una cultura di
base.
Ed
è a queste persone, coloro che hanno ottenuto il diploma di terza
media, una platea vastissima, che mi rivolgo; come conseguenza, la
enciclopedia non vuole essere una sistematizzazione, perdonatemi il
termine molto ambizioso, dei paradigmi di questa nuova scienza,
per la cui discussione sento di non avere la conoscenza di base
necessaria, ma piuttosto, una divulgazione, una alfabetizzazione.
Il
che rende la Enciclopedia ancora più difficile da scrivere, nel suo
dover in ogni libro, in ogni capitolo e in ogni parola percorrere il
sentiero stretto tra semplificazione, rigore, e banalizzazione. Ma come
nel 1984 scrissi quel libro
su "Le basi della informatica", oggi, trentotto anni dopo, sento di
avere la forza per riprendere in mano il tema dei dati, e di sviluppare i
tanti punti di vista secondo cui possono essere osservati.
Dei
due volumi, il primo, "I dati sono una finestra sul mondo" (immagine
ripresa da Judea Pearl) può essere visto come libro autonomo, ed è
quello in cui ho concentrato il mio tentativo di parlare a tutti coloro
che hanno la terza media. Per spiegarmi, sono partito dalla cronaca
recente; a seguito di questa scelta, il libro soffre di una ambivalenza
di cui sono consapevole: la necessità di far riferimento a eventi che
sono ancora nella nostra memoria recente, al fine di rafforzare la forza
cognitiva con cui comunico con le persone, e la visione del libro come
fondante, come libro che anche tra trentotto anni potrà essere letto
senza che possa essere considerato obsoleto. Quio si potrebbe aprire una
lunga discussione sul libro (in generale) come opera aperta, mutevole,
dinamica, liquida, un libro che si adatta al mondo. .
Il secondo libro è più tecnico e tratta dei modelli dei dati, come tale
è più rivolto a un insieme di lettori concentrato soprattutto sugli
studenti e docenti dei due segmenti della scuola secondaria.
Mi
fa piacere risentirvi, e spero che stiate tutti bene.
un caro saluto e un abbraccio a tutti e tutte
Carlo