Team Digitale: tempo di bilanci...

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Alberto

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Sep 19, 2018, 9:55:49 AM9/19/18
to Spaghetti Open Data
Ciao a tutti, mi è capitato di leggere un articolo mooolto critico sull'operato del Team Digitale: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/18/agenda-digitale-dellera-piacentini-restano-solo-promesse-e-numeri-impietosi/4633158/

Non so bene cosa pensare. In questi anni la mia impressione era di grande competenza del team, ma che ci fosse un rischio importante di investire su un progetto a scadenza (che rischia di lasciare poche tracce) invece che sull'amministrazione incardinata degli open data (cioè AGID), che poi è quella che rimane. Non ricordo chi di voi mi disse che era nell'aria l'idea che gli ex-team passassero in massa ad AGID (Matteo forse?). Questo mi avrebbe fatto tornare i conti.

Voi cosa ne pensate?

Due anni fa, comunque, eravamo tutti molto carichi su SOD. :-)


Matteo Fortini

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Sep 19, 2018, 11:00:58 AM9/19/18
to spaghett...@googlegroups.com
Rilancio con un commento molto dettagliato e colorito di Matteo Flora https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10156793128872053&id=502992052

Un mio commento al volo: uno dei limiti dei commissariamenti troppo avanzati e tecnici può essere lasciare "lasciare indietro" la macchina amministrativa, con la quale ci si deve per forza confrontare. Ovvero utilizzare tecnologie e metodi che poi non entrano in norme e regolamenti, e sono destinati a finire con il mandato di chi li ha proposti (una fatica simile la si fa essendo assessori).
Non sono d'accordo con chi ( https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/piacentini-addio-ecco-perche-serve-un-commissario-al-digitale-con-licenza-di-uccidere/ ) dice che ci vuole un commissariamento ancora più commissarioso, non si deve sorpassare a destra, si deve con buona grazia inserire un nuovo modo di fare nelle leggi e nei decreti (quelli del Team lo sapevano e lo stavano facendo, parallelamente).

Altrimenti una conseguenza sarà che chi può commissariare riuscirà a far le cose, chi invece avrebbe bisogno di "togliere il tappo" ai progetti che vuol portare avanti continuerà ad essere impastoiato nella mitica pozza di catrame.


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Andrea Maurino

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Sep 19, 2018, 12:29:56 PM9/19/18
to spaghett...@googlegroups.com
Concordo molto sul commento di matteo flora piuttosto  del post del fattoquotidiano (e trovo scandaloso che uno che si dice esperto usi questo tono e nasconda certi fatti a iniziare da pagopa)

sul ruolo di commissari speciali o meno o di una nuova legislazione il problema  più grande (almeno dal punto di vista di un esterno)  è  anagrafico e culturale. Come disse lo stesso Piacentini  finché  ci saranno certi dirigenti apicali è  difficile fare progressi.
Ho avuto la fortuna di lavorare con alcune pa è  a parita di legislazione  i tipi di lavori che abbiamo svolto sono stati profomdamente diversi (o semplicemente  non fatti) 

la lotta culturale che anche  qui si sta facendo  é  il lavoro di semina su cui dopo si potrà  lavorare  di norme e regolamenti ( in attesa che i livelli apicali di cui sopra vadano in pensione)

ma soprattutto  andrebbe sempre  ricordato che l'informatica è  per sua natura sostitutiva di certi lavori e procedure non addittiva. Pensare di introdurre  l'informatica  senza ripensare insieme  piante organiche è sbagliato (e politicamente  molto pericoloso).

Scusate lo sfogo 
Andrea Maurino


Alberto

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Sep 19, 2018, 1:49:04 PM9/19/18
to Spaghetti Open Data
Mi convince di più Matteo (Fortini) di Matteo (Flora). Certo che, per quello che possiamo vedere da qui, il lavoro del Team è tecnicamente fichissimo (DAF...). Certo che mostra attenzione e rispetto per la community. E certo che queste cose vanno riconosciute. Ma alla fine l'impatto è sull'adozione delle tecnologie nella PA, non sul deployment. E sull'adozione i poteri speciali dei commissari servono a poco: il commissario può portare il cavallo al pozzo, ma non costringerlo a bere. Quindi la sfida è usare i poteri speciali per montare sistemi talmente fighi, con vantaggi talmente evidenti, che alla fine le PA li vogliano adottare. Secondo il Fatto, questo non sta succedendo. Flora basa il suo apprezzamento del Team su altri criteri. Voi che percezione avete?

Mi convince meno la spiegazione anagrafica di Andrea. I dirigenti apicali andranno in pensione, e verranno sostituiti da altri dirigenti apicali. Magari questi a noi piacciono, perché hanno la nostra età e formazione, ma i giovani li troveranno ignoranti e conservatori. Preferisco interpretare la frase di Piacentini in senso strutturale: se disegni le organizzazioni in modo che alcune persone abbiano un diritto di veto su tutto, ti esponi a forti rischi che questi diritti vengano usati. Il problema non è, allora, rimpiazzare i dirigenti attuali, ma ridisegnare l'organizzazione in modo che nessuno abbia la possibilità di fare da tappo.

Francesco Piero Paolicelli

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Sep 19, 2018, 1:49:06 PM9/19/18
to spaghett...@googlegroups.com
Do il mio contributo non richiesto :)
Credo si debba lavorare in ottica di sistema. Lo dico da sempre. La PA è fatta di persone, non di software. Spesso si confonde lo strumento con il fine. Dobbiamo ammodernare la Pubblica Amministrazione in Italia. Non vuol dire fare un upgrade di una release, ma pensare a tutta l'architettura: normativa, di processo, motivazionale, economica, software e hardware etc.

Credo che questa cosa si possa fare sommando varie entità : AGID, il Commissario o Team Tecnico di turno, I dirigenti della Funzione pubblica che devono costruire un Piano Nazionale PA Digitale alla stregua del già esistente Piano Nazionale Scuola Digitale.

Appunto un Piano fatto di strategia (e su questo non mi sento di criticare il Piano Triennale ICT), di Azioni attuative (cosa e chi declinato sui soggetti locali e regionali), con quali strumenti, con quali soldi , coinvolgendo quali professionalità interne ed esterne.

Lavorando sui Dirigenti della PA e in parallelo con le migliori risorse interne non apicali (ce ne sono tantissime anche se ovviamente in minoranza). Partiamo da questi vincoli di sistema. 

Un Team (dico Dream Team) è assolutamente indispensabile ma all'interno di un Piano completo e ampio. All'interno di una cornice normativa chiara e diretta. All'interno di una strategia di accompagnamento altrettanto chiara.

Non ultimo il coinvolgimento della comunità. Non solo in ottica di civic hacking partecipato ma proprio per ascoltare le esigenze. Non parlo solo dell'OGP ma anche a livello locale; la PA deve confrontarsi e sfruttare l'intelligenza collettiva. Ascoltare e decidere. Usare i dati per decidere e capire quali dati pubblicare su richiesta dei portatori di interesse. Un circuito virtuoso.

La PA non ce la farà mai da sola. Con il blocco assunzioni, senza un piano formativo, si è illusa con qualche partecipata, qualche appalto nazionale e qualche mega software di poter risolvere i propri problemi. L'illusione ormai credo sia ormai chiara agli occhi di tutti.
Non è questa la strada. E' indispensabile pensare in ottica di sistema a livello strutturale per carità, ma ci si dimentica delle persone.
Perchè un funzionario che si occupa della valutazione di una pratica (una struttura ricettiva, un'occupazione suolo pubblico,etc) dovrebbe poi caricare i dati nel DAF e magari usare gli strumenti di analisi e visualizzazione?
Perchè? Qual è la motivazione ? Perchè fa parte della strategia dell'AGID o di Piacentini?
Non basta. E quindi lo strumento non lo userà se non una piccola fetta di addetti ai lavori. Invece è una cosa fantastica e strutturale. Ma da sola è debolissima.
Potrei farvi tanti tanti tanti esempi. Bisogna lavorare su più binari. 
Per me il Team deve rimanere, entrare in AGID, affiancare una struttura formativa (Formez?) all'interno di un Piano attuativo declinato con soggetti attuatore le Regioni e Città Metropolitane e con coordinamento nazionale. Individuare gli analoghi degli "Animatori Digitale e Team Digitali" della Scuola e lavorare per un triennio su tutti i fronti.

Utopia? forse. Tutte le altre soluzioni per ora si sono rilevate fallimentari. 
my5cents

Piersoft


Alberto

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Sep 20, 2018, 6:01:35 AM9/20/18
to Spaghetti Open Data

Perchè un funzionario che si occupa della valutazione di una pratica (una struttura ricettiva, un'occupazione suolo pubblico,etc) dovrebbe poi caricare i dati nel DAF e magari usare gli strumenti di analisi e visualizzazione?

Piero, puoi spiegare questo passaggio? Io mi immagino una cosa così:
  • Chi fa amministrazione "rank and file" (il tuo funzionario che valuta una pratica) genera dati, che stanno nel database associato al software che il suo ufficio usa.
  • Questo database ha un bocchettone che alimenta una pipeline di pubblicazione. La pubblicazione forse richiede interventi umani da qualche parte, come avviene in OpenCoesione (in quel caso i dati sugli interventi sono aggregati per motivi di monitoraggio, e in quel punto si inserisce la pubblicazione in open).
  • Noi poi prendiamo il dato, standardizzato, ripulito e aggregato (se tutto va bene) dal DAF.
Quindi il funzionario non carica niente nel DAF. Lui lavora sul suo software. Ho capito male?

cirospat

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Sep 20, 2018, 7:47:27 AM9/20/18
to Spaghetti Open Data

io ho narrato di una storia vissuta all'interno del comune di Palermo con il Team:

Francesco Piero Paolicelli

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Sep 20, 2018, 8:03:09 AM9/20/18
to spaghett...@googlegroups.com
ci sono 8000 comuni in italia.
tolte le città metropolitane e le grosse province rimarranno 7800 comuni piccoli e medi (sotto 50.000 abitanti fino a 1000).

Ti assicuro che la stragrande maggioranza dei files che ha un funzionario non provengono da nessun “bocchettone” come dici tu.
A parte suap, bdap (opencup) e trasparenza nelle sezioni/software più evoluti, sono tutti files statici sul proprio pc alimentati ogni giorno dal lavoro manuale del funzionario.
In molti casi anche sul cartaceo (elenco occupazione suolo pubblico per i tavolini proprio oggi ci sto lavorando da un registo stile 800 cartaceo...).

quindi il lavoro centrale di Agid è sostanzialmente per la PA centrale e PA già smart.

Guarda su bit.do/datigov e vedrai il totale dataset presenti in italia divisi tra comuni e “altro”.
ricordati le 8000 e passa PA e conta invece le PA che mandano opendata al bocchettone di datigov (e DAF)


Piersoft
Inviato da iPhone

Andrea Maurino

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Sep 20, 2018, 12:49:28 PM9/20/18
to spaghett...@googlegroups.com
Alberto, i dirigenti apicali devono poter avere anche il potere di veto sulle attività che devono svolgere (è parte del loro ruolo di indirizzo e controllo delle attività che devono sovraintendente), tenuto anche conto che non esiste una sola pa, ma tante pa con la loro autonomia (e modificare gli organigramma potrebbe essere anche questione di rilevanza costituzionale)

Il problema che percepisco è che nella selezione di dirigenti ad oggi sono predominanti coloro che provengono da una  formazione eminentemente giuridica o economica e questo (sempre con lodevoli e importanti eccezioni) che è un limite culturale all'innovazione e alla conoscenza dei meccanismi abilitati dalle tecnologie (come segnala anche Ciro nel suo post)

Si deve anche ammettere che tanta narrazione della tecnologia che per magia risolve tutti i problemi del mondo ha creato numerosi fallimenti (non solo in termini economici, ma anche di percezione) e logiche di acquisizione al massimo ribasso non aiutano lo sviluppo.

Le soluzioni come pagopa funzionano e risolvono un problema concreto per molte pa che infatti lo hanno adottato. Da qui (credo non avendo informazioni dirette) il team ha potuto instaurare una collaborazione con le pa su altri temi (anpr, DAF etc) avendo conquistato la loro attenzione se non anche la fiducia. 

Le buone pratiche messe in piedi dal team (community, apertura verso l'esterno) vanno preservate e riproposte anche perché se non ho capito male il team avrà ancora un anno di attività (almeno). Vediamo chi sarà il nuovo responsabile del team per il 2019.

Comunque Il blocco di un dirigente che non capisce/apprezza il ruolo innovazione è anche presente (fortemente) nel privato anche in aziende apparentemente aperte o che hanno tutto da guadagnare dall'uso dell'innovazione. Nel provato  come nelle pa la dimensione dell'organizzazione non è dalla mia piccola esperienza correlata con l'attitudine a innovare semmai 

Andrea Maurino


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Matteo Brunati

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Oct 3, 2018, 4:38:40 PM10/3/18
to Spaghetti Open Data
Qualche ora fa Piacentini ha riassunto un po' quello che ha fatto il Team nei due anni, ne ho guardato un po' ( il suo intervento inizia a 2h.07m) e penso meriti per avere un quadro di insieme del lavoro di infrastruttura e su quello che si vuole fare oltre a questi due anni, ovvero sul lungo periodo:
Sulla parte "Team & Open Data" ci torno.

matt

Matteo Brunati

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Nov 2, 2018, 9:11:30 AM11/2/18
to Spaghetti Open Data
Buondì, 
a proposito di report sul lavoro del Team e le raccomandazioni per il futuro, martedì è uscito il report ufficiale, assieme alla nomina di Luca Attias: 

Francesco Piero Paolicelli

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Nov 2, 2018, 10:46:02 AM11/2/18
to spaghett...@googlegroups.com

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