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Una questione da approfondire e documentare

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Matteo Brunati

unread,
Oct 20, 2015, 2:00:32 AM10/20/15
to Spaghetti Open Data
ciao ragazzi,
uno dei corrispondenti per l'ePSI Platform ha chiesto alcuni dettagli nella mail che ho incollato qui sotto: vediamo se emerge qualcosa di strutturato.
Ho pensato fosse un'ottima occasione per raccogliere spunti utili:

Hi everybody, 

Since the implementation of the PSI directive and Open Data is in progress in the Czech Republic we are writing regulatory impact assessment for Open Data as part of draft of act of FOI. 

Therefore I would like to ask you if you have any studies, articles about measuring of impact of Open Data, mainly expenses, running costs of IT system from data can be publish. How much did it costs to Open Data in your country? If you have some numbers and studies, this will be very helpful. This regulatory impact assessment is part of additional document, i.e.  justification report which gives explanation of prepared changes in the legislation. If you have any regulatory impact assessment in English about open data please send it to me. 

Thank you very much, 

Best wishes, 

Michal

Una risorsa con molti stimoli si trova qui, in senso generale:
http://opendataresearch.org/sites/default/files/posts/Common%20Assessment%20Workshop%20Report.pdf

Ovviamente le linee guida AGID come quadro del processo consideriamole già segnalate, il famoso "calculus" per gli open data[1] anche, ma poi come sistema Italia cosa abbiamo di strutturato? Potrebbe essere l'occasione di raccogliere un po' di materiale, partendo dai casi che stavano già facendo operazioni di questo genere, come la regione Lombardia, che mi viene in mente al volo...

No?

matt

[1] - https://medium.com/@sahuguet/p-b-d-c-1218ee894400

 

Daniele Crespi

unread,
Oct 20, 2015, 4:01:58 AM10/20/15
to spaghett...@googlegroups.com
good luck :-)

--
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Lorenzo Benussi

unread,
Oct 20, 2015, 4:29:19 AM10/20/15
to Spaghetti Open Data
Grazie matt, il tema è sempre molto interessante.

Sulla scena italiana vedo alcuni modelli “tipo”(macro funzioni di costo) che sarebbe interessante analizzare.

- Lombardia la conosciamo (grazie Daniele), forse meno gli operation costs
- Piemonte e Emilia ci lavorano ormai da molti anni e sono certo che abbiano un’idea di quanto sia costato
- Veneto e Trentino, come sopra
- Lazio, hanno fatto un bando perciò dovrebbe essere evidente (dimensione di investimento diverso e di più “ampio respiro”)
- ce ne sono sicuramente altri...

Sarebbe bello poi capire anche i costi dei comuni da un lato e della PA centrale/Agenzie dall’altro.

Tutto questo ci aiuterebbe a costruire modelli (anche solo teorici) su quanto costerebbe aprire nuovi e più complessi “forzieri” come il catasto o il registro delle imprese.

Il “calculus” è un buono standard, credo.

Sono sicuro che in lista c’è qualcuno che ha lavorato a questi progetti e si è fatto un’idea.

ciao, lorenzo

Maurizio Napolitano

unread,
Oct 20, 2015, 11:21:01 AM10/20/15
to Spaghetti Open Data
> Il “calculus” è un buono standard, credo.

just for info:
a New York ho incontrato Arnaud - l'autore dell'articolo
il "calculus" ha chiaramente dei limiti nel riuscire a quantificare
delle variabili.
Con Arnaud speravamo di individuare uno scenario dove applicarlo.
Al momento lo sto presentando ad ogni incontro che ho e riceve molto consenso,
ma non basta, serve implementarlo.
I costi, per la verità, sono le variabili meno difficili da individuare.
vado di "copia/incolla" dell'articolo che ho tradotto in italiano

----

Infine (C) sta per costo, che è a sua volta influenzato da questi fattori.

Costi di apertura, ovvero i costi di apertura degli stessi dati. Tali
costi riguardano i costi della transizione dei dati sepolti dentro
sistemi legacy e la riformattazione dei dati in formato aperto.

Costi operativi, vale a dire i costi di pubblicazione dei dati e per
il loro aggiornamento. Nonostante possano esserci offerte commerciali
accattivanti e soluzioni open source, c’è sempre un costo nel
mantenere un portal open data.

Costi di qualità, pertanto i costi per tenere i dati costantemente aggiornati.
Spese legali, cioè i costi di apertura dei dati nel rispetto delle
varie normative. Trovare competenza giuridica in questo settore
relativamente nuovo può essere difficili e quindi costoso. Ancora
peggio quando si tratta di riferirsi a molteplici giurisdizioni prive
di armonizzazioni sul tema (es. Europa contro Stati Uniti).

Costi di responsabilità e rischi, ovvero i costi a quando qualcosa va
storto, come la privacy, dati errati, dati non aggiornati. Ancora una
volta, la mancanza di chiarezza giuridica rende questo rischio più
difficile da quantificare.

Costi obbligatori, ovvero quando l’apertura è un requisito legale (=
diritto per i cittadini) la cui mancata apertura può comportare delle
sanzioni (es. i costi nel FOIA in USA).

Costi competitivi (concetto valido per le aziende), ovvero il costo di
condividere informazioni che possono essere utilizzate dalla
concorrenza.

Costo di privacy (per gli individui), pertanto il costo di condividere
informazioni che possono essere utilizzare da terzi per azioni che non
migliorano la qualità della vita. (es. Spam, premi assicurativi ecc…).

Costi di pubbliche relazioni, cioè il costo dovuto dalla cattiva
pubblicità o al danno di immagine dovuto da informazioni che possono
essere ricavate dai dati (es. metriche di performance per una città,
metriche ambientali o diversità di genere n una azienda).

Costi di opportunità, perché le stesse risorse (denaro, infrastrutture
tecniche, risorse umane) potrebbero essere spese facendo
qualcos’altro.
----

Ponderando un po' le variabili penso che questi siano relativamente
facili da individuare.

Daniele Crespi

unread,
Oct 20, 2015, 1:44:35 PM10/20/15
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao Napo,
mi sembre una buona base anche se per esperienza non mi ci ritrovo al 100%
ma forse è solo un problema di classificazione

es. i costi di sensibilizzazione / formazione del personale interno dove le metti ?
    i costi per definire stardard / linee guida interne ?

bisogna poi definire coosa include il perimetro 

le attività di promozione / comunicazione sono dentro ?
le attività di engagement (hackaton, contest, etc) sono dentro ?

nel progetto del Lazio che è uno dei più completi, dentro i sono molte attività
incluso la produzione di applicazioni che usano i dati ...

la richiesta iniziale mi sembrava più circostanziata a "running costs of IT system from data can be publish."

anche se mi sembra limitante

ciao
daniele

--
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Maurizio Napolitano

unread,
Oct 21, 2015, 1:04:39 AM10/21/15
to Spaghetti Open Data


Il 20 ott 2015 7:44 PM, "Daniele Crespi" <crespi....@gmail.com> ha scritto:
>
> Ciao Napo,
> mi sembre una buona base anche se per esperienza non mi ci ritrovo al 100%
> ma forse è solo un problema di classificazione
>
> es. i costi di sensibilizzazione / formazione del personale interno dove le metti ?
>     i costi per definire stardard / linee guida interne ?
>
> bisogna poi definire coosa include il perimetro 
>
> le attività di promozione / comunicazione sono dentro ?
> le attività di engagement (hackaton, contest, etc) sono dentro ?

Sono tutte nella parte sinistra della formula viste come le azioni per moltiplicare la possibilità dei benefici

PxB+D>C

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