LA RICERCA Il futuro "si può sentire"

8 views
Skip to first unread message

Lorenza De Palma www.lorenzadepalma.it

unread,
May 25, 2011, 12:57:02 PM5/25/11
to Divulgazione discipline bionaturali - www.sosalute.com

Uno studio divide gli psicologiUna delle più importanti riviste
americane di psicologia pubblicherà il lavoro di un professore che
sostiene di aver dimostrato che gli eventi non ancora accaduti possono
influenzare quelli presenti. La comunità scientifica è scettica
di GIULIA BELARDELLI

NON c'entrano i tarocchi, né la palla di cristallo e nemmeno i fondi
di caffè. Il futuro si può "sentire". A dirlo non è un manipolo di
chiaroveggenti e fattucchiere ma un gruppo di scienziati della Cornell
University 1 di Ithaca, nello Stato di New York. Il loro articolo,
intitolato appunto "Feeling The Future", è il primo studio su fenomeni
tipicamente considerati paranormali a essere stato ammesso su una
rivista di psicologia "seria", in questo caso il Journal of
Personality and Social Psychology 2.

Finora, frasi del tipo "me lo sentivo" o "sapevo che sarebbe successo"
sono sempre state bollate dalla scienza come pure suggestioni. Daryl
Bem e colleghi, tuttavia, sono convinti che non sia così. Per
dimostrarlo hanno aspettato otto anni, nel corso dei quali hanno
raccolto una "massa critica di dati" sufficiente a contrastare le
obiezioni dei revisori che avrebbero passato al setaccio il loro
lavoro. E ci sono riusciti: l'articolo uscirà entro fine anno ma ha
già suscitato un dibattito destinato a fare parecchio rumore.

Indagando il fattore "psi". Il termine chiave con cui psicologi e
altri studiosi si riferiscono a fenomeni inspiegabili è il fattore
"psi": con questa lettera greca, spiega Bem nel suo articolo, "vengono
indicati tutti quei processi anomali di trasferimento di energie e
informazioni che non hanno una spiegazione fisica o biologica". Tra
questi, la telepatia, la chiaroveggenza, la psicocinesi (ovvero
l'influenza apparente di pensieri e intenzioni su processi reali
indipendenti), la precognizione e la premonizione di eventi futuri. La
grande maggioranza del mondo accademico, soprattutto in psicologia,
non crede in questi fenomeni, eppure il rigore scientifico degli
esperimenti presentati da questo professore della Cornell University 3
- che per inciso è sì un appassionato di fenomeni paranormali, ma
anche uno psicologo stimato a livello internazionale per i suoi lavori
sulla percezione del sé - ha lasciato attoniti anche i più ferventi
oppositori dell'esistenza di psi.

Prevedere il futuro. Per riuscire a dimostrare l'esistenza di una
"specie di relazione" tra eventi che devono ancora accadere e le
decisioni che prendiamo nella vita quotidiana, lo psicologo ha
esaminato oltre mille studenti volontari, sottoponendoli a nove
esperimenti. La novità dell'approccio sta nell'aver preso in
considerazione fenomeni ben noti, invertendone però l'ordine logico-
temporale. In sintesi, ciò che di solito viene interpretato come la
causa di un comportamento, negli esperimenti è stato mostrato o
raccontato solo dopo il verificarsi dell'evento stesso. I risultati -
considerati statisticamente rilevanti in otto casi su nove - hanno
mostrato che i processi analizzati funzionano anche se la causa arriva
dopo la scelta, come se le nostre azioni fossero il frutto di qualcosa
che deve ancora avvenire.
(12 novembre 2010)

Sperimentare la premonizione. In uno di questi esperimenti, ad
esempio, Bem ha testato un fenomeno psicologico studiato a lungo: il
priming affettivo. Nello scenario classico una persona, dopo aver
osservato un parola su uno schermo, deve giudicare nel più breve tempo
possibile se un'immagine è piacevole o meno. Da tempo è stato notato
che se la parola che precede l'immagine ha un significato inverso
rispetto alla figura (ad esempio, l'aggettivo "brutto" e un disegno
piacevole) le persone impiegano più tempo a rispondere. Il ricercatore
americano ha dunque rigirato l'esperimento: i partecipanti vedevano
l'immagine e dovevano esprimere un giudizio prima di leggere.
Stranamente, anche in questo caso quando la parola (scelta casualmente
dal computer solo dopo la risposta) aveva un significato opposto, i
soggetti impiegavano più tempo a esprimere un giudizio. Allo stesso
modo, Bem ha testato altri effetti psicologici come l'attrazione verso
cose piacevoli, l'istinto ad allontanarsi dai pericoli, la facilità
con cui si richiamano parole e oggetti già visti: in tutti i casi, ha
invertito l'ordine temporale, ottenendo sempre come risultato la
conferma della retroattività della causa.

Fisica o evoluzione? Riguardo le origini di questa capacità, lo
psicologo non ha dubbi: una volta apparsa, psi è stata selezionata
positivamente per gli indiscussi vantaggi che porta con sé. La
possibilità di predire la presenza di pericoli così come di prevedere
dove c'è qualcosa di attraente avrebbe conferito e continuerebbe a
conferire benefici notevoli a chi la possiede. Ma come giustificare
tali fenomeni? Su questo Bem mette le mani avanti, scrivendo che
spesso nella scienza i dati empirici arrivano quando le spiegazioni
non sono state ancora neanche immaginate e che varie altre teorie
ritenute impossibili si sono poi rivelate vere. A metafora delle sue
scoperte, prende l'esempio della meccanica quantistica: all'inizio -
ricorda lo psicologo - anch'essa fu oggetto di numerosissime critiche,
eppure oggi è la teoria su cui poggia gran parte della fisica moderna

Le reazioni. Com'era prevedibile, lo studio ha suscitato un certo
clamore nel mondo accademico. A passarlo al vaglio è stato un team di
quattro revisori, che pur avendo suggerito delle modifiche non hanno
riscontrato alcuna incongruenza di fondo. "Personalmente, credo che
tutto ciò sia ridicolo e non possa essere vero - scrive su Psychology
Today 4 Joachim Krueger, psicologo della Brown University (Providence)
che ha fatto di tutto per trovare un tallone d'Achille al lavoro di
Bem - tuttavia dal punto di vista della metodologia e di come è sono
stati disegnati gli esperimenti, lo studio è inattaccabile". Charles
Judd, responsabile editoriale della pubblicazione sul Journal, ha
fatto sapere che l'articolo sarà accompagnato da un editoriale che
solleverà dei dubbi. "La speranza - ha precisato - è che altri
studiosi colgano la sfida e provino a replicare questi risultati".
Finora si è cimentato solo un gruppo dell'Università di Pittsburgh, ma
senza successo (forse per aver utilizzato un questionario via
internet). Daryl Bem, intanto, ha affermato di essere già stato
contattato da decine di ricercatori con la richiesta di maggiori
dettagli.

Credere l'impossibile. Prevedendo lo scetticismo che avrebbe
incontrato (anche se per questo non ci voleva una gran psi), Bem
conclude il suo articolo con una citazione da Alice nel paese delle
meraviglie, il capolavoro con cui Lewis Carroll ha fatto sognare
intere generazioni di bambini. Al termine del suo incontro con la
Regina di Cuori, Alice esclama: "Non si può credere a una cosa
impossibile!". "Oserei dire che non ti sei allenata molto", risponde
la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al
giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima
di colazione". Siete più convinti ora?
Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages