> I danesi riescono a bilanciare le cose senza dover utilizzare sistemi
> di accumulazione di energia proprio perche' riescono a tenere le cose
> in equilibrio. Quando hanno della sovraproduzione che proprio non
> riescono a gestire si limitano ad incanalare la corrente verso la
> Norvegia che la compera sempre e comunque.
Esattamente, la Norvegia è il "polmone idrico" del Nord Europa, hanno
una produzione di 135 Twh annui da idrolettrico (100% del consumo) che
immettono nel mercato Nord Pool insieme a Finlandia (33%
termoelettrico, 33% nucleare e 33% idrolettrico), Svezia (50%
nucleare, 50% idroelettrico) e Danimarca (75% termoelettrico, 25%
eolico).
Data la regolabilità dell'idroelettrico questo agisce come pompaggio a
costo zero, le turbine idroelettriche lavorano in inseguimento e
consentono di assorbire le variazioni continue dell'eolico danese.
Quanto vale l'eolico danese nel Nord Pool? Il 2,5% del totale
dell'energia generata.
Probabilmente la definizione di Davide di cogenerazione per l'eolico
non è tecnicamente esatta ma l'ho sempre usata anch'io e continuerò ad
usarla. Perchè nella realtà l'indice di disponibilità dell'eolico è il
20% e la variazione della potenza in output è del 100%, senza una
fonte di energia che lavora in parallelo ed regola l'output nè eolico
nè fotovoltaico (o solare termico) stanno in piedi.
Questa è cogenerazione.