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Etimologia di par. lombarde

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Andrea G.B. Tettamanzi

unread,
Jul 22, 1993, 6:12:40 AM7/22/93
to
Cari lettori di soc.culture.italian,
ci sono alcune parole dei dialetti lombardi di cui non riesco a trovare
un'etimologia convincente, cosi' ve le propongo: magari a qualcuno viene
in mente qualche suggerimento.

<cadrega> /ka'dre:ga/= sedia: storpiatura da lat. cathedra?

<borlaa gio'> /bur,la'd3o:/ = cadere.

<pirolin> /piru'lin/ = pomello (o simile);
<pirlaa> /pir'la/ = girare come una trottola (da cui viene l'ormai famoso
a livello nazionale insulto "pirla").

<scarligaa> /skarli'ga/ = scivolare.

<pinciroeu> /pintSi'ro"/ = acino (d'uva).

<gandolin> /gandu'lin/ = seme, piccolo seme.

ciao, a tutti

Andrea Tettamanzi

Unknown

unread,
Jul 22, 1993, 7:24:45 AM7/22/93
to
In article <22lp6p$d...@ghost.sm.dsi.unimi.it>,

tett...@ghost.sm.dsi.unimi.it (Andrea G.B. Tettamanzi) wrote:
>
> Cari lettori di soc.culture.italian,
> ci sono alcune parole dei dialetti lombardi di cui non riesco a trovare
> un'etimologia convincente, cosi' ve le propongo: magari a qualcuno viene
> in mente qualche suggerimento.
>
> <cadrega> /ka'dre:ga/= sedia: storpiatura da lat. cathedra?

Direi di no. E' troppo simile al veneziano carega, e quello ha chiara
origine greca. I miei studi classici sono ancor piu' lontani delle mie
spedizioni nell'Egeo per potermi ricordare lo "spelling" esatto, ma la
pronuncia della parola sedia in neogreco e' identica al veneziano. Un'altra
analogia (nemmeno troppo sorprendente visti i gloriosi trascorsi della
Serenissima) che mi viene in mente e' la traduzione di forchetta, che in
veneziano si dice piron e in neorgreco pirouni o qualcosa di ancor piu'
simile.


Jacopo Andreose | Doge di Venezia | jac...@pons.uio.no
Inst of Neurophysiology, University of Oslo, Norway
Finger, talk and telnet @129.240.46.234

Ena souvlaki me pita, me poli' tsatziki! Ena bokali nero' metalliko' para
kalo'! Echete ena domatio iapopsi? Italiani e greci mia fatsia mia ratsa.
(Salvatores?)

Cristina Perissinotto

unread,
Jul 22, 1993, 9:43:34 AM7/22/93
to
(Jacopo Andreose) writes:

>In article <22lp6p$d...@ghost.sm.dsi.unimi.it>,
>tett...@ghost.sm.dsi.unimi.it (Andrea G.B. Tettamanzi) wrote:
>>
>> Cari lettori di soc.culture.italian,
>> ci sono alcune parole dei dialetti lombardi di cui non riesco a trovare
>> un'etimologia convincente, cosi' ve le propongo: magari a qualcuno viene
>> in mente qualche suggerimento.
>>
>> <cadrega> /ka'dre:ga/= sedia: storpiatura da lat. cathedra?

>Direi di no. E' troppo simile al veneziano carega, e quello ha chiara
>origine greca. I miei studi classici sono ancor piu' lontani delle mie
>spedizioni nell'Egeo per potermi ricordare lo "spelling" esatto, ma la
>pronuncia della parola sedia in neogreco e' identica al veneziano. Un'altra
> analogia (nemmeno troppo sorprendente visti i gloriosi trascorsi della
>Serenissima) che mi viene in mente e' la traduzione di forchetta, che in
>veneziano si dice piron e in neorgreco pirouni o qualcosa di ancor piu'
>simile.

Jacopo ha ragione:
sedia in neogreco si dice "Karekla", e forchetta "piruni".
Queste similarita' tra il dialetto veneziano e il
greco moderno sono dovute ovviamente ai contatti
tra i Veneziani e la Grecia nel lungo periodo
di dominazione della Serenissima nel Mediterraneo.

C'e' da dire che gli scambi linguistici andavano
in entrambe le direzioni: il greco moderno ha ancora
parole come "banio" (bagno) o "cugnado" (cognato)
quest'ultima di chiara derivazione veneziana,
non italiana.

Cristina

USENET News System

unread,
Jul 23, 1993, 7:25:21 AM7/23/93
to
Questo dibattito sulla parola cadrega ha incuriosito anche me.
Perciò ho cercato d' informarmi su alcuni dizionari etimologici.
Quello della UTET da come origine la parola latina cathedra che a
sua volta é la trasposizione di una parola del greco antico. Di
più non ho trovato.
Questa parola é particolarmente interessante nell' espressione
"u ga bala 'l cadreghin" riferita ai politici che stanno per
perdere il loro seggio in parlamento o in governo.

Vorrei anche far notare che nella nostra biblioteca esiste un
"Vocabolario dei dialetti della Svizzera Italiana" pubblicato per
le lettere A e B. E questo dopo circa 40 anni dall' inizio della
raccolta dei dati necessari. Ciò dimostra chiaramente la ricchezza
e la varietà dei dialetti dell' area lombardo-piemontese, che
purtroppo oggi sono in via di estinzione o almeno di appiattimento
dei particolarismi locali.

ciao a tutti

fabio frigo-mosca f...@bwi.mabp.ethz.ch

Claudio Condini

unread,
Jul 26, 1993, 9:12:34 AM7/26/93
to
>>>>> On 22 Jul 1993 11:24:45 GMT, (Jacopo Andreose) said: Followup-To:
Jacopo> soc.culture.italian NNTP-Posting-Host: pk-mac10.uio.no

Jacopo> In article <22lp6p$d...@ghost.sm.dsi.unimi.it>,


Jacopo> tett...@ghost.sm.dsi.unimi.it (Andrea G.B. Tettamanzi) wrote:
>
> Cari lettori di soc.culture.italian, ci sono alcune parole dei dialetti
> lombardi di cui non riesco a trovare un'etimologia convincente, cosi' ve le
> propongo: magari a qualcuno viene in mente qualche suggerimento.
>
> <cadrega> /ka'dre:ga/= sedia: storpiatura da lat. cathedra?

Jacopo> Direi di no. E' troppo simile al veneziano carega, e quello ha chiara
Jacopo> origine greca. I miei studi classici sono ancor piu' lontani delle mie
Jacopo> spedizioni nell'Egeo per potermi ricordare lo "spelling" esatto, ma la
Jacopo> pronuncia della parola sedia in neogreco e' identica al veneziano.
Jacopo> Un'altra analogia (nemmeno troppo sorprendente visti i gloriosi
Jacopo> trascorsi della Serenissima) che mi viene in mente e' la traduzione di
Jacopo> forchetta, che in veneziano si dice piron e in neorgreco pirouni o
Jacopo> qualcosa di ancor piu' simile.


Jacopo> Jacopo Andreose | Doge di Venezia | jac...@pons.uio.no Inst of
Jacopo> Neurophysiology, University of Oslo, Norway Finger, talk and telnet
Jacopo> @129.240.46.234
Jacopo>

Jacopo> Ena souvlaki me pita, me poli' tsatziki! Ena bokali nero' metalliko' para
Jacopo> kalo'! Echete ena domatio iapopsi? Italiani e greci mia fatsia mia ratsa.
Jacopo> (Salvatores?)

Sono d'accordo con Andrea: cadrega viene da cathedra, per metatesi im-
pura. Penso sia piu` credibile una derivazione dal Greco attraverso il
Latino, piuttosto che direttamente dal Greco. In Latino, cosi` come
gia` in Greco, cathedra significava sedia; e` solo a partire da Marzia-
le che si ebbe sedia -> sedia del maestro -> cattedra.

Da notare anche che l'accento in Lumbard e` simile al Greco; ma questo
sarebbe dovuto semplicemente al fatto che, come spiego` Gadda, "La pro-
parossitona latina [...] e` orripilante agli abitatori del verde piano"
(L'Adalgisa, Garzanti).

Claudio.

PS Colgo l'occasione per suggerire, come libro per l'estate, "La co-
gnizione del dolore" dello stesso Gadda.

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