IL CERN IMPRIGIONA L'ANTIMATERIA
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Intrappolata l'antimateria al Cern
17/11/2010
Riuscito un esperimento fondamentale
Di Lella Confalonieri
Per ora sono solo 38. Una manciata di preziosi atomi di “anti-
idrogeno”, speculare dell’idrogeno nel mondo dell’antimateria, creati
e intrappolati nei laboratori del Cern di Ginevra. Un decennio di
lavoro dell’esperimento Alpha, per arrivare a questo risultato che
segna davvero una tappa fondamentale nella fisica dell’infinitamente
piccolo, un lavoro pubblicato su Nature, una delle riviste
scientifiche più prestigiose.
L’antimateria, che finora era stata creata solo per attimi
infinitesimali a causa della sua instabilità, ora invece è stata anche
“intrappolata”, ed é questo l’aspetto più entusiasmante di questa
ricerca. Fino ad oggi gli “anti-elementi” esistevano nei trattati di
fisica, o venivano creati in abbondanza nei romanzi di fantascienza.
Adesso l’antimateria è davvero una realtà, si può guardare, studiare,
mettere a confronto con il suo “uguale e contrario”, la materia della
vita reale.
Nulla a che vedere con la bomba micidiale citata per esempio da Dan
Brown nel romanzo “Angeli e Demoni”, nascosta nelle viscere di Roma,
pronta a creare distruzione. Impossibile al momento trasportarla con
tanta facilità, addirittura una fiala piena di antimateria: come è
bene intuibile, l’antimateria è fortemente instabile, al contatto con
qualsiasi forma di materia si dissolve, si annichilisce, emettendo
energia.
Ora invece è stata ingabbiata in una sorta di “bottiglia” creata da un
campo magnetico che impedisce qualsiasi interazione, ed è stata resa
in qualche modo stabile.
E chissà che quei preziosi 38 atomi di anti-idrogeno aiutino gli
scienziati del Cern, molti dei quali italiani dell’Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare, a risolvere uno degli enigmi che la creazione
dell’Universo si porta appresso. Al momento del Big Bang è stata
creata infatti materia e antimateria, in eguale quantità, ragione
vorrebbe che le due si annullassero a vicenda. Invece così non è
andata, un po’ di materia è sfuggita e ha formato tutto ciò che ci
circonda, mentre l’antimateria è sparita.
La risposta può essere in quel pugno di “anti-atomi” imprigionati in
una bottiglia.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo496115.shtml
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Il Cern "imprigiona" l'antimateria
17/11/2010
Passo avanti in studio nascita universo
Al Cern di Ginevra per la prima volta sono stati "imprigionati" degli
atomi di antimateria prodotti in laboratorio. Il risultato, pubblicato
su "Nature" e ottenuto dall'esperimento Alpha, ha permesso di creare
atomi con caratteristiche opposte a quelle della materia ordinaria. Un
grande passo in avanti per gli scienziati che adesso potranno
ricreare, in laboratorio, le fasi che hanno permesso la nascita
dell'universo dopo il Big Bang.
Al Cern sono stati ottenuti 38 atomi di anti-idrogeno e immobilizzati,
in un scenario che (anche se con alcune differenze fondamentali)
ricorda il romanzo ''Angeli e demoni'' di Dan Brown. Come nel romanzo,
nei laboratori di Ginevra è stata prodotta e imprigionata
l'antimateria, ossia la materia ''specchio'' nella quale le particelle
hanno la stessa massa ma opposta carica elettrica rispetto alla
materia ordinaria.
A differenza del libro, però, come ha osservato il fisico
dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Andrea Vacchi, sarebbe
"impensabile portare l'antimateria a spasso in una bottiglia". E'
infatti sufficiente che un atomo di anti-idrogeno venga a contatto con
la materia ordinaria, ad esempio con un gas o con le stesse pareti del
contenitore, perché avvenga una gigantesca esplosione. Entrando a
contatto, infatti, materia e antimateria si annullano (o annichilano)
a vicenda, producendo energia.
La cosa importante del risultato annunciato dal Cern, ottenuto dal
gruppo di Jeffrey Hangst, è che adesso è possibile produrre
l'antimateria e ''parcheggiarla'' con una grandissima precisione.
Questo significa che d'ora in poi i 38 atomi di anti-idrogeno
diventano uno straordinario laboratorio per mettere finalmente a
confronto l'antimateria con la materia ordinaria. La speranza è
riuscire a risolvere uno dei più grandi rompicapo della fisica
contemporanea, ossia perché al momento del Big Bang la natura ha
''preferito'' la materia ordinaria all'antimateria.
Entrambe sono state infatti prodotte nella stessa quantità (in modo
simmetrico) e di conseguenza avrebbero dovuto cancellarsi a vicenda;
tuttavia questo non è successo perché una certa quantità di materia
(calcolata in una particella ogni 10 miliardi di particelle di
antimateria) è riuscita a sfuggire e grazie a questa rottura della
simmetria si è formato il mondo in cui viviamo. Che cosa sia successo
effettivamente durante il Big Bang è ancora un mistero, ma adesso i
fisici del Cern hanno strumenti senza precedenti per fare un po' di
luce.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo496093.shtml
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Antinori: "Ventidue anni di lavoro"
8/11/2010
Cern ricostruisce attimi del Big Bang
Ha solo pochi minuti da dedicare alle interviste Federico Antinori. Ha
la fretta entusiastica di chi ha raggiunto un risultato clamoroso dopo
anni di impegno. "Ventidue anni per la precisione – ci dice al
telefono – ventidue anni di progettazione, di studi, di tentativi. Ora
siamo tutti eccitatissimi. Ieri nemmeno ci rendevamo bene conto di
quanto fosse accaduto".
Un'emozione forte, non solo come scienziato…
"Si, anche se quando è successo, quando abbiamo raggiunto quelle
incredibili temperature, ero talmente impegnato a controllare gli
strumenti che nemmeno ho gioito come sarebbe stato naturale. Comunque
già nei giorni precedenti avevamo ottenuto dei risultati che ci
facevano credere che ce la stavamo per fare…."
Quela’è la portata scientifica di quanto avete realizzato?
"Per descrivere l’importanza basta dire che abbiamo ricostruito quel
che è accaduto nell’universo nel primi istanti della creazione. Quando
parlo di istanti, parlo di milionesimi di secondo…"
Ora che lavoro vi attende?
"Da ieri stiamo facendo ripetere il fenomeno e ogni volta ne traiamo
dati che confrontiamo. Per avere qualcosa di attendibile servirà un
lungo lavoro statistico. Dobbiamo capire quante particelle vengono
prodotte, il loro stato, la velocità di passaggio tra uno stato e
l’altro. Una volta fatto questo potremo immaginare come la materia
dell’universo ha iniziato a evolversi. Mi ci sono voluti ventidue anni
di lavoro per arrivare al risultato di oggi, ebbene davanti ne abbiamo
ancora molti altri…"
Mario Marchi
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo495331.shtml
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Big Bang, ora tutto è possibile
8/11/2010
Il Cern crea il punto più caldo
Di Lella Confalonieri
Ci siamo quasi. Nella macchina più potente del mondo, il Large Hadron
Collider, l’enorme acceleratore circolare di particelle del Cern
(nella foto), 27 chilometri di diametro a 100 metri di profondità tra
la Svizzera e la Francia, si sono ricreate le condizioni dell’Universo
primordiale, un infinitesimo di secondo dopo il Big Bang, l’esplosione
dalla quale ha avuto origine tutto quello che ci circonda.
Il merito è dell’esperimento Alice: per un attimo veramente piccolo lo
strumento di misura di Alice è diventato il luogo più caldo
dell’Universo, ha raggiunto una temperatura centomila volte superiore
a quella del cuore del Sole, o di qualsiasi altra stella del cosmo. E
questo è il segnale che si è sulla strada giusta per ricreare proprio
il Big Bang. I risultati straordinari di questo esperimento - guidato
da ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
come del resto anche gli altri che utilizzano l’Lhc – sono arrivati
dopo la collisione di due fasci di nuclei di piombo che correvano
l’uno contro l’altro a velocità inimmaginabili per la nostra mente.
Uno scontro violentissimo che ha creato “rottami” infinitesimi, un
magma di materia, il plasma pieno di particelle elementari, che ha
raggiunto le temperature di migliaia di miliardi di gradi. La stessa
dell’Universo quando aveva appena qualche istante di vita, più di
tredici miliardi di anni fa. Ora i 1600 scienziati del Cern sanno che
tutto è possibile, che la strada per capire come si è formato
l’Universo è tracciata. Il traguardo più ambizioso è la scoperta del
fantomatico “bosone di Higgs”, tanto studiato in via teorica, ma mai
osservato. Tanto importante da essere chiamato “particella di Dio”, il
tramite che ha permesso la trasformazione dell’energia in materia, la
creazione di tutto quello che ci circonda.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo495326.shtml