Si possono prevedere i terremoti?

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CENTRO ANTI-BLASFEMIA

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Jan 10, 2011, 2:14:35 PM1/10/11
to SCIENZA E TECNOLOGIA
Si possono prevedere i terremoti?

La domanda era già stata posta in occasione del sisma dell'Aquila, ma
oggi torna di moda a causa di alcune previsioni. Raffaele Bendandi,
detto anche l’uomo dei terremoti, diceva di essere in grado di
prevedere le scosse sismiche. La sua teoria era abbastanza semplice da
un punto di vista concettuale: se l’attrazione lunare causa maree e
spostamenti sulla Terra, immaginiamoci di cosa può essere capace
l’attrazione esercitata dal Sole, congiunto alle posizioni particolari
di alcuni pianeti.

Queste fortissime attrazioni sarebbero in grado di spostare le masse
semiliquide ubicate nelle profondità terrestri. Ma un particolare
agghiacciante rilanciato questa sera dalla trasmissione Voyager sta
creando allarme. Lo studioso attraverso il suo metodo, ha predetto una
scossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe
per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora
più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse
di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra. In
questa ultima predizione, tra l’altro, molti vedono anche le
catastrofiche profezie Maya per il 2012. Cosa c'è di vero ?

Se dobbiamo credere alle parole degli esperti purtroppo non c’è modo
di anticipare i terremoti con certezza. Ciò che si può fare è stimare
con una ragionevole approssimazione la probabilità che un sisma si
scateni in un dato luogo, in un certo giorno e con una determinata
intensità. Intendiamoci, i cosiddetti precursori sismici, i segnali
premonitori dei terremoti, esistono, anzi la ricerca è fervida in
questo campo: dal fuggi-fuggi dei rospi alla stessa emissione di radon
(che non è un’invenzione di Giuliani, ma un indicatore su cui gli
scienziati si sono concentrati a partire dagli anni Settanta, senza
ottenere risultati soddisfacenti), dalle perturbazioni nella ionosfera
fino agli sciami pre-sismici. Ma ogni sforzo nell’impresa di stabilire
un collegamento diretto tra un precursore (o più di uno) e il sisma si
è rivelato vano.

«Non c’è modo di prevedere i terremoti – fanno sapere dagli uffici
dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – chi mette in
giro voci del genere farnetica. I sismi vengono studiati in modo
globale, quindi se una persona fosse in grado di prevederli l’intera
comunità scientifica ne sarebbe a conoscenza. Nemmeno in Giappone,
dove hanno a che fare con i terremoti quasi quotidianamente, sono in
grado di stabilire quando ci sarà il prossimo. A volte si tratta solo
di notizie messe in giro “per gioco” da ragazzi che non si rendono
conto del danno che procurano».


Insomma la scienza sembra concordare. Nessuna teoria attuale ne
passata si è rivelata fondata, per ora un sisma rimane imprevedibile
nella sua drammaticità. Eppure qualche dato che fa pensare esiste. Una
prova di queste intuizioni la ebbe lo stesso Bendandi quando,
spulciando tra i suoi appunti di qualche anno prima, trovò che si era
realizzata una sua previsione del terremoto della Marsica, fatta
nell’ottobre del 1914. Il sisma si verificò per l’appunto alcuni mesi
dopo, il 13 gennaio 1915.
Ma Bendandi la sua previsione più famosa la fa scrivendo nei suoi
appunti: un avvertimento sul terremoto del Friuli nel 1976;
inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo
trattarono come un ciarlatano. Proprimo come Giuliani per l'Abruzzo,
salvo poi cospargersi il capo di cenere.


Mettendo ordine tra tutti i documenti di Bendandi si sono trovate ben
103 previsioni delle quali 61 sono in relazione al nostro paese.
Bendandi ha sempre sostenuto che i terremoti possono essere previsti.
La sua teoria si basava sulla connessione tra Luna, Sole e pianeti.
Secondo lui, la posizione del Sole e degli altri paineti influiscono
sulla crosta terrestre.


Ai nostri giorni, la causa dei terremoti è attribuita alla deriva dei
continenti, formulata nel 1912 da Alfred Wegener, e dimostrata verso
il 1960, da cui derivò la teoria della tettonica a placche o tettonica
a zolle.

La comunità scientifica ha accettato dopo annose discussioni la teoria
di Wegener, che rimane tuttora la più accreditata.


Tuttavia sui blog, e sui siti internet dilagano speculazioni, notizie
vere e altre infondate, ma rimane un punto ineludibile: alcune
previsioni si sono rivelate esatte. Questo significa che la teoria di
Bendandi era corretta? Forse non del tutto, ma che il suo lavoro
certosino e metodologico fosse prezioso lo rivelano molte sue
ricerche. Non ci resta che aspettare... magari stando lontani da Roma
nel prossimo biennio!



Se dobbiamo credere alle parole degli esperti purtroppo non c’è modo
di anticipare i terremoti con certezza. Ciò che si può fare è stimare
con una ragionevole approssimazione la probabilità che un sisma si
scateni in un dato luogo, in un certo giorno e con una determinata
intensità. Intendiamoci, i cosiddetti precursori sismici, i segnali
premonitori dei terremoti, esistono, anzi la ricerca è fervida in
questo campo: dal fuggi-fuggi dei rospi alla stessa emissione di radon
(che non è un’invenzione di Giuliani, ma un indicatore su cui gli
scienziati si sono concentrati a partire dagli anni Settanta, senza
ottenere risultati soddisfacenti), dalle perturbazioni nella ionosfera
fino agli sciami pre-sismici. Ma ogni sforzo nell’impresa di stabilire
un collegamento diretto tra un precursore (o più di uno) e il sisma si
è rivelato vano.

«Non c’è modo di prevedere i terremoti – fanno sapere dagli uffici
dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – chi mette in
giro voci del genere farnetica. I sismi vengono studiati in modo
globale, quindi se una persona fosse in grado di prevederli l’intera
comunità scientifica ne sarebbe a conoscenza. Nemmeno in Giappone,
dove hanno a che fare con i terremoti quasi quotidianamente, sono in
grado di stabilire quando ci sarà il prossimo. A volte si tratta solo
di notizie messe in giro “per gioco” da ragazzi che non si rendono
conto del danno che procurano».


Insomma la scienza sembra concordare. Nessuna teoria attuale ne
passata si è rivelata fondata, per ora un sisma rimane imprevedibile
nella sua drammaticità. Eppure qualche dato che fa pensare esiste. Una
prova di queste intuizioni la ebbe lo stesso Bendandi quando,
spulciando tra i suoi appunti di qualche anno prima, trovò che si era
realizzata una sua previsione del terremoto della Marsica, fatta
nell’ottobre del 1914. Il sisma si verificò per l’appunto alcuni mesi
dopo, il 13 gennaio 1915.
Ma Bendandi la sua previsione più famosa la fa scrivendo nei suoi
appunti: un avvertimento sul terremoto del Friuli nel 1976;
inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo
trattarono come un ciarlatano. Proprimo come Giuliani per l'Abruzzo,
salvo poi cospargersi il capo di cenere.


Mettendo ordine tra tutti i documenti di Bendandi si sono trovate ben
103 previsioni delle quali 61 sono in relazione al nostro paese.
Bendandi ha sempre sostenuto che i terremoti possono essere previsti.
La sua teoria si basava sulla connessione tra Luna, Sole e pianeti.
Secondo lui, la posizione del Sole e degli altri paineti influiscono
sulla crosta terrestre.


Ai nostri giorni, la causa dei terremoti è attribuita alla deriva dei
continenti, formulata nel 1912 da Alfred Wegener, e dimostrata verso
il 1960, da cui derivò la teoria della tettonica a placche o tettonica
a zolle.

La comunità scientifica ha accettato dopo annose discussioni la teoria
di Wegener, che rimane tuttora la più accreditata.


Tuttavia sui blog, e sui siti internet dilagano speculazioni, notizie
vere e altre infondate, ma rimane un punto ineludibile: alcune
previsioni si sono rivelate esatte. Questo significa che la teoria di
Bendandi era corretta? Forse non del tutto, ma che il suo lavoro
certosino e metodologico fosse prezioso lo rivelano molte sue
ricerche. Non ci resta che aspettare... magari stando lontani da Roma
nel prossimo biennio!





Video:



http://www.ufoonline.it/2010/10/13/roma-terremoto-apocalittico-nel-2011-e-nel-2012/


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