La scoperta: gli anticorpi possono sconfiggere il virus anche quando è entrato nelle cellule

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CENTRO ANTI-BLASFEMIA

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Jan 10, 2011, 2:21:25 PM1/10/11
to SCIENZA E TECNOLOGIA
03/11/2010 - IL CASO
Arma letale contro il raffreddore

La scoperta: gli anticorpi possono sconfiggere il virus anche quando è
entrato nelle cellule
ANDREA MALAGUTI

CORRISPONDENTE DA LONDRA
L’hanno fatto ancora. Non paghi dei 14 premi Nobel vinti tra il 1950 e
il 2009, gli scienziati del Laboratorio di Biologia Molecolare di
Cambridge, capaci di svelare la struttura a doppia elica del Dna nel
1953 o la sequenza degli aminoacidi nell’insulina agli inizi degli
Anni Ottanta, hanno scoperto che contrariamente a quanto sostenuto dai
manuali scientifici circolanti nel pianeta, le difese immunitarie
dell’organismo sono in grado di inseguire e distruggere il virus del
raffreddore anche quando ha già invaso la cellula che porterà alla
distruzione. «Adesso conosciamo una strada per rinforzare quegli
anticorpi in maniera decisiva. E il vantaggio è che un singolo farmaco
potrà essere potenzialmente usato contro numerose infezioni virali».

Incapace di nascondere la soddisfazione, pronto a presentarsi
all’Accademia Reale Svedese delle Scienze, James Leo, un immunologo
poco più che trentenne che ha guidato la ricerca pubblicata da
«Proceedings of the National Academy of Sciences», spiega che la
scoperta apre le porte allo sviluppo di una nuova classe di farmaci
antivirali, utilizzabili anche contro il norovirus, che provoca il
vomito e soprattutto il rotavirus, responsabile di gravi forme di
gastroenterite alla base di migliia di morti tra i bambini dei Paesi
in via di sviluppo. «La straordinarietà di questo lavoro sta nel fatto
che adesso è chiaro che esiste la possibilità di battere qualunque
tipo di infezione perché gli anticorpi all’interno della cellula sono
in grado di espellere il virus».

Ma che cosa succede nel caso del raffreddore? Sostanzialmente gli
anticorpi prodotti dal sistema immunitario, che riconoscono e
attaccano il virus invasore finendo poi per cavalcarlo, entrano
assieme a lui all’interno della cellula. A questo punto la loro
presenza è percepita da una proteina naturale chiamata TRIM21 in grado
di attivare un meccanismo che può eliminare il virus nel giro di due
ore. Molto tempo prima cioè che cominci ad agire in modo
irreversibile. «Quello è il momento esatto in cui il corpo ha l’ultima
possibilità di ribellarsi, diversamente la cellula si infetta e viene
uccisa». Se fino a ieri si riteneva che il sistema immunitario potesse
intervenire solo fuori dalla cellula con il virus ancora circolante
nel sangue, adesso è chiaro che esiste una ulteriore fase di
protezione interna. «E’ un processo che si ripete con le patologie a
cui sono maggiormente esposti gli abitanti del Regno Unito e che
avviene in modo molto rapido. Appunto un paio di ore al massimo».
Passate le quali non c’è più speranza di salvare la cellula.

Giunti a questo punto l’obiettivo è quello di produrre farmaci spray o
pillole in un arco di tempo compreso tra i due e i cinque anni. «E’
fantastico sapere che possiamo impedire al virus di liberare le
proprie proteine». Battuto il raffreddore, dunque. James Leo si alza e
abbraccia uno a uno i compagni di laboratorio. Esiste una
soddisfazione più grande al mondo?

http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/373574/

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