Cari/e,
avrete sentito dell'ultima storiaccia del governo Renzi, un flusso di denaro per fare un museo del fascismo a Predappio, paese natale del duce e teatro di continui pellegrinaggi neofascisti (gadgets in centro, raccoglimento alla tomba).
Se si vuol ragionare su storia e memoria del fascismo, forse sarebbe bene farlo in qualche città più raggiungibile e significativa, magari a Roma o Milano. E soprattutto farlo diffusamente, non solo con un museo. Ma questa è altra storia. E vorrebbe dire riflettere anche su milioni buttati in turismo locale (forse) e non in ricerca e insegnamento.
Vi giro l'intervento di Luca Baldissara, come sempre lucido:
http://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:3139Se volete deprimervi vedendo la lista degli storici neorenziani è qui:
http://www.reggioreport.it/2016/02/appello-di-50-storici-italiani-e-stranieri-a-favore-del-museo-del-fascismo-a-predappio/ (ma resto convinto che alcuni di loro, che stimo profondamente, abbiano firmato sovrappensiero)
Tra i firmatari anche Paolo Pezzino, uno dei principali studiosi italiani della Resistenza e membro del comitato scientifico del museo Cervi, il professorRoberto Balzani (sua l’anno scorso la lectio alla Far di Reggio Emilia sulla genesi della Prima guerra mondiale), David Bidussa della fondazione Feltrinelli , Enzo Traverso della Cornell University, Paola Salvatori della Normale di Pisa, Stephen Gundle (università di Warwick), Marie-Anne Matard Bonucci (Università Paris 8), Antonio Brusa, Paul Corner, Stefano Cavazza, Marina Zancan e molto altri (sotto l’elenco completo dei firmatari).