GEOTERMIA E RISCHI PER LA SALUTE (Dr Marabotti Claudio)
Pochi giorni fa è stato pubblicato sul Journal of the American Medical Association un articolo che parla dei rischi per la salute legati alle attività di “fracking”. Il fracking (fratturazione idraulica) è un’attività estrattiva di gas o petrolio che si basa sulla iniezione ad alta pressione di grandi quantità di acqua, miscelata con polveri, acidi ed oli, per rompere strati rocciosi impermeabili ed arrivare a giacimenti profondi. Le aree in prossimità degli impianti di fracking presentano contaminazione dell’aria (ozono, polveri sottili, polvere di silice). L’acqua utilizzata per fratturare gli strati rocciosi torna in superficie veicolando metalli pesanti e perfino sostanze radioattive.
In Italia il fracking non è utilizzato (pare non ci siano le condizioni geologiche adatte), ma abbiamo una tradizione nella geotermia (Toscana, Emilia, Veneto, Campania), in cui si usano tecniche simili ma molto meno violente, come la “microstimolazione” o stimolazione con fluidi pressurizzati, praticata per esempio nella zona di Grosseto.
Che la geotermia sia associata a rischi per la salute comincia ad essere chiaro. Uno dei Paesi in cui la geotermia è più sfruttata, l’Islanda, ha studiato per oltre 35 anni le relazioni tra l’incidenza di tumori e la residenza in aree vicine alle emissioni geotermiche, osservando una maggiore incidenza di tumori (pancreas, mammella, prostata, linfoma non-Hodgkin).
E in Italia? Il CNR ha pubblicato i risultati di un’indagine epidemiologica da cui risultano eccessi significativi di mortalità per tutte le cause e per malattie tumorali e respiratorie nei maschi che vivono nel bacino geotermico della Toscana (tra Monte Amiata e colline metallifere), dove aria e acque superficiali presentano contaminazione da parte di metalli pesanti (in particolare Arsenico nell’acqua potabile, Mercurio nell’aria). Come di consueto, ENEL e Regione Toscana hanno provato ad attribuire questi eccessi di mortalità a cattive abitudini di vita, ma una successiva indagine epidemiologica ha mostrato che le popolazioni residenti in quelle aree non hanno una maggiore esposizione a fattori di rischio individuali (fumo, consumo di alcol, attività fisica, abitudini alimentari).
http://journals.plos.org/plosone/article…
https://jamanetwork.com/journ…/jama/article-abstract/2658245
https://www.ars.toscana.it/…/st…/progetto_geotermia_2010.pdf
https://www.ars.toscana.it/…/1730-indagine-telefonica-sugli…