RM270 - Luglio 2021

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Piotr R. Silverbrahms

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Jul 12, 2021, 5:21:57 PM7/12/21
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RM270, Luglio 2021, è in linea:   

http://www.rudimathematici.com/archivio/270.pdf

http://www.rudimathematici.com/archivio/epub/270e.epub

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Tanti, davvero tanti anni fa, ci trovavamo seduti sugli scranni di un’aula dell’Istituto di Fisica dell’Università di Torino. Il professore di turno – di cui non ricordiamo né il nome, né se fosse davvero un professore o un giovane e promettente assistente – stava tenendo una lezione di… eh, anche su questo la memoria ci tradisce: probabilmente era una lezione di Fisica Generale I, ma poteva benissimo anche essere di Fisica Generale II, o persino di qualche corso del secondo biennio, come Istituzioni di Fisica Teorica o altro. Quel che ricordiamo bene è che il disegno sulla lavagna era formato da due funzioni sovrapposte: il docente limitò i grafici al solo primo quadrante (cosa che capita raramente ai matematici, ma assai più spesso ai fisici, e spessissimo agli ingegneri) e il primo grafico era palesemente quello di una oscillazione smorzata: aveva il suo massimo in corrispondenza dell’asse delle ordinate, poi procedeva con andamento sinusoidale verso destra con massimi locali sempre più bassi, fino ad avere un asintoto verso più infinito in cui le oscillazioni erano appena percettibili. L’altro grafico, disegnato sovrapposto al primo, poteva essere quello di un’iperbole, o più probabilmente quello di una funzione con esponente negativo; insomma per intenderci, poteva essere quello che rappresentava un decadimento radioattivo, che scende rapidamente in prossimità dell’asse delle ordinate e poi continua a scendere sempre, ma sempre più lentamente, nella sua inarrestabile discesa verso il comunque irraggiungibile asse orizzontale.

 

Il prof di cui non ricordiamo il nome spiegò divertito che i due grafici potevano essere assimilati ai comportamenti di due guidatori d’automobile di diversa abilità: ipotizzando che entrambi sbaglino nell’affrontare una curva, magari allargando troppo o troppo poco la giusta traiettoria, si sarebbero comportati un po’ come le due funzioni disegnate. Il guidatore inesperto (o quantomeno “normale”) avrebbe fatto correzioni un po’ frettolose e spaventate, disegnando sull’asfalto qualcosa di simile al grafico dell’oscillazione smorzata: se si accorge, ad esempio, che sta rischiando di finire fuori strada dal margine destro, istintivamente correggerà la traiettoria verso sinistra, ma in maniera eccessiva, costringendo così sé stesso ad una ulteriore correzione verso destra, e magari poi ad un’altra ancora verso sinistra, insomma sbandando ripetutamente - anche se  sempre di meno - prima di recuperare una serena traiettoria rettilinea. Invece il pilota di Formula Uno (così lo qualificò il prof) riuscirebbe a capire subito l’errore e a padroneggiare la situazione di pericolo, e con l’esperienza saprebbe correggere la sbandata in maniera graduale, disegnando sulla pista una traiettoria simile a quella del grafico, meno nevrastenico, del decadimento radioattivo.

 

A pensarci adesso, dopo così tanto tempo, ci sentiamo perfino un po’ in colpa, con quel prof. Temiamo che nella nostra testa la sua lezione abbia fatto la stessa fine di quegli spot pubblicitari che hanno un grosso successo di pubblico ma che sono visti come la peste dai pubblicitari professionisti; quelli, insomma, che sono divertenti e ben ricordati in quasi ogni dettaglio, ma di cui il pubblico si dimentica tragicamente quale prodotto stiano pubblicizzando. Ecco: noi non ricordiamo il nome del docente, e vorremmo farlo, per rendergli giusto merito; e non ricordiamo l’argomento che stava spiegando, al punto che non riusciamo neppure a ricordare con buona approssimazione il corso di cui quella lezione faceva parte. Insomma, una tragedia, dal punto di vista didattico: ricordiamo (e vagamente) solo  la metafora, ma non l’oggetto che la metafora cercava di chiarire e fissare nella mente.

 

E allora, perché parlarne? Beh, ne parliamo perché ci è venuta in mente, ovvio: e ci è venuta in mente perché mai, come nello scrivere questa Newsletter, ci sentiamo come quel “cattivo guidatore” del grafico con le oscillazioni smorzate. Il mese scorso abbiamo perso una verginità facendo uscire il 2 Luglio RM267, che è numero di Giugno. Abbiamo cercato di piatire un po’ di perdono ai lettori, e la nostra riconoscenza è grande e sempiterna verso quei solutori che, assai compassionevolmente, hanno mostrato complicità e comprensione. Adesso, in questa serata gravida di zanzare sanguinarie del 12 Luglio, mandiamo in giro per l’etere questo RM270, e temiamo che sia una sovracorrezione, insomma una sbandata eccessivamente correttiva, a cui ne faranno forse seguito altre. Del resto, diamine, lo sapete bene, no? Siamo molto diversi dai piloti di Formula Uno, noi. Certo, tecnicamente anche questo RM270 esce con la sua brava dose di ritardo, ma così la distanza temporale tra RM269 e RM270 è di appena dieci giorni, e temiamo sia un nuovo record, e non uno di quelli particolarmente esaltanti.

 

Dovremmo fare come il Carnevale della Matematica, forse, che si prende un paio di mese di vacanze a Luglio e Agosto per conciliare la pigrizia estiva e l’ansia da produzione. O come fanno tante altre riviste, che quando il sole scalda troppo escono con numeri “doppi”, marchiati “Luglio-Agosto” anche se, di fatto, l’unica cosa doppia è proprio il nome del mese in copertina.

 

Ma tant’è ormai RM270 è pronto, e questa Newsletter lo annuncia: certo, le Soluzioni&Note sono un po’ più smilze del solito, perché i nostri fedeli solutori hanno avuto a malapena un terzo del tempo canonico per rispondere; ma tanto lo sapete, Alice raccoglie e pubblica anche quelle che arrivano in ritardo di mesi, se le trova meritevoli. Certo, il redattore più pigro dei tre ha di fatto marcato visita, e si è fatto in pratica scrivere il compleanno da altri, ma in questa manovra non è affatto detto che i lettori ci perdano, anzi. Per il resto, i problemi e i PM scritti dal Gran Capo sono impermeabili a qualsiasi ritardo, e infatti sono qui, presenti e pronti come al solito. Per dare un tocco finale d’originalità, c’è perfino una recensione EuNBeT, nonostante ne fosse uscita appena il mese scorso.

 

Insomma, è un numero un po’ strano, un po’ frettoloso, certo estivo. E adesso la piantiamo qua, prima di rischiare di battere anche un altro tristissimo record, quella della Newsletter più lunga e più noiosa.

 

E’ estate, gente: mettetevi di impegno, cercate di essere felici. In estate, è lecito perfino essere felici in maniera spudorata, approfittatene.

 

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Redazione di Rudi Mathematici

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