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RM290, Marzo 2023, è in linea:
http://www.rudimathematici.com/archivio/290.pdf
http://www.rudimathematici.com/archivio/epub/890e.epub
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Si riparte, è quasi primavera.
Poi, è ovvio: dire che si riparte è una mezza verità e una mezza bugia, perché non è che ci fossimo mai fermati. Abbiamo continuato ad alzarci ogni mattina, ad andare a lavorare, a studiare, a prender l’autobus, a cucinare, insomma a fare tutto quello che facciamo sempre, non c’è mai stata cesura. Però siamo esseri umani, e siamo fatti così: leggiamo i segni delle stagioni, delle mutazioni, l’alzarsi e l’abbassarsi dei toni e dei colori. E questo tradizionale cambiamento che si celebra a metà marzo – passaggio da inverno a primavera – è sempre stato un po’ speciale. Forse dipende tutto dalla luce del giorno: forse gli esseri umani odiano davvero il buio, o lo hanno odiato troppo a lungo nella loro infanzia di specie, e quindi amano le giornate con molte ore di luce, e quindi preferiscono estate e primavera perché hanno più ore di luce di quante ne hanno in autunno e inverno; ma gli esseri umani hanno anche la capacità riconoscere le variazioni, e forse preferiscono inverno e primavera a estate e autunno perché amano vedere che le giornate si allungano, piuttosto che registrare che si accorciano. In ogni caso la primavera è salva, è la sola stagione con segno positivo sia nella funzione che nella derivata, e forse è per questo che gli umani la celebrano con canzoni, balli, dipinti e sorrisi.
Quale che sia la ragione, e anche a prescindere dal fatto che proprio loro, gli esseri umani, sono comunque bravissimi a fare disastri e a complicarsi la vita in ogni epoca e in ogni stagione, non ci sembra un peccato grave continuare a sorridere all’arrivo della primavera. Anche quando si è preoccupati per la poca acqua che scende dal cielo, anche quando non si può fare a meno di registrare – come in tutti gli altri periodi dell’anno – una pervicace continuità dell’Homo sapiens a inanellare sciocchezze su sciocchezze, cattiverie su cattiverie, stupidità su stupidità. Così, anche stavolta facciamo finta di niente, noi qui nel nostro microscopico mondo: proponiamo degli indovinelli, scriviamo degli articoletti su uomini famosi (un vecchio astronomo tedesco, stavolta) o su cose curiose della matematica (come trovare analogie tra musica e impaginazioni di libri, questo mese), o a raccontarvi – e questo lo facciamo davvero saltuariamente – perché un certo libro ci sia piaciuto.
Là fuori, del resto, le strade si riempiono di ciclisti, gli abiti si alleggeriscono, gli alberi cominciano a fiorire, gli insetti tornano a svolazzare e il cielo fa le prove generali per mettere da parte la tavolozza dei grigi, e rispolverare quella degli azzurri. Siamo testardi: sono tutti movimenti antichi, ma continuano a piacerci.
E lo sappiamo benissimo che piacciono anche a voi.
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Redazione di Rudi Mathematici
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