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Simone

unread,
Oct 30, 2008, 3:23:27 PM10/30/08
to Riformiamo il sapere
Ragazzi, ho creato la sezione in cui cominciare a scrivere le nostre
idee.. diamoci dentro e buon lavoro

Simone

Fai clic su http://groups.google.it/group/riformiamo-il-sapere/web/raccolta-proposte---prima-fase
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Simone

unread,
Oct 30, 2008, 3:48:20 PM10/30/08
to Riformiamo il sapere
1) Ritorno dei semestri. Questo implica che vanno vagliati caso per
caso tutti i pro e i contro di un ritorno dei semestri per ogni corso
di laurea.

2) Arrivati al 3 anno lo studente dovrebbe decidere se continuare ed
iscriversi al 4 anno, oppure sostenere la tesi triennale e finire il
percorso di studi. Questo permette a chi decide di continuare di non
perdere l'anno e recuperare durante quello successivo e a chi decide
di laurearsi la possibilità comunque di poter iscriversi in qualsiasi
momento alla specialistica.

2) Se ci devono essere dei test d'ingresso, allora facciamo in modo
che la discriminante non sia il voto di diploma ma un punteggio
ottenuto in base alle reali capacità dello studente in quel
determinato settore e poi magari a parità di punteggio utilizzare il
voto di diploma. Molto spesso studenti che alle superiori non avevano
un buon profitto, poi all'università si sono trovati bene ed hanno
ottenuto dei buoni risultati nell'ambito di studio scelto. Con questo
non escludo che chi ha avuto un buon voto poi abbia continuato ad
avere buoni profitti.

3) Un problema molto serio è la "sinonimia" e la "omonimia" di alcune
materie. Non è raro che esistano materie con lo stesso nome ma che
hanno programmi del tutto o in parte diversi, oppure materie che hanno
nomi diversi ma che trattano argomenti del tutto o in parte uguali.
Questo comporta molta confusione, e difficoltà anche dal punto di
vista della mobilità in ingresso ed in uscita degli studenti.

4) La non proliferazione dei corsi di laurea fantasiosi che riguardano
settori interdisciplinari che potrebbero essere perfettamente trattati
da corsi di laurea già esistenti in modo interdisciplinare.

Carmine

unread,
Oct 31, 2008, 6:25:58 AM10/31/08
to Riformiamo il sapere
1) Ulteriori fondi per la ricerca. E' evidente che con le risorse che
abbiamo a disposizione non è possibile sfruttare a pieno le
potenzialità dei ricercatori che abbiamo in Italia.

2) Il vero problema universitario italiano è che formiamo grandi menti
e poi li "doniamo" all'estero. Da questo punto di vista credo serva
incentivare gli studenti italiani a rimanere qui. Quindi, agevolazioni
fiscali alle imprese che formino e assumano neolaureati a tempo
indeterminato.

3) Eliminazione degli sprechi, con controlli mensili della guardia di
finanza sulle richieste da parte delle università.

Hiems

unread,
Oct 31, 2008, 9:00:28 AM10/31/08
to riformiamo...@googlegroups.com
1) Stage durante i 3 anni del corso di studi per un facilitato inserimento nel mondo del lavoro.

2) Corsi di approfondimento e corsi su argomenti non trattati nel corso di studi (cosa che specialmente per noi è fondamentale)
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Simone

unread,
Dec 6, 2008, 5:41:13 AM12/6/08
to Riformiamo il sapere
Un'altro scempio che dobbiamo sorbirci, chi più chi meno, sono gli
esami fatti con il metodo delle domande a risposta multipla. Ma dico
io, come si fa a capire se una persona è preparata mediante un quiz?
Lo studente deve essere valutato certamente da una prova scritta, che
non siano sti maledetti quiz, poi se la materia è una materia pratica,
allora ci vuole la prova pratica (e fin qui ci siamo), ma soprattutto
ci vuole la valutazione orale. Il docente deve capire se lo studente
ha assimilato e compreso ciò che gli è stato spiegato durante il
corso, non deve valutare quanto bene lo studente ha preparato l'esame.
Ormai l'orale è diventato facoltativo, viene visto come un'occasione
per farsi bocciare, perché magari lo scritto è andato a "culo" e
l'orale rovinerebbe tutto. Guardate che sto parlando da studente, e
quindi tutto quello che sto dicendo, va anche contro di me e della mia
"agognata" media. A me (studente) non interessa prendere un bel voto
ad una materia dove praticamente prendere 18 è molto difficile, solo
per far alzare la media. Io (studente) voglio imparare davvero quello
che mi servirà poi in futuro per campare. Voglio invece che un docente
valuti ciò che veramente lo studente sa, e questo non può prescindere
da un colloquio orale "face to face".

1) Quindi proporrei l'abolizione di tutte quelle forme "creative" di
esame, come i quiz, l'orale fatto mediante un forum, dove lo studente
deve rispondere a delle domande in un determinato tempo e scriverlo.
In pratica se uno è bravo nella materia ma è una pippa a scrivere al
computer viene penalizzato. Guardate che quello che sto scrivendo non
me lo sono inventanto in preda a manie di esagerazione, ma è la
modalità adottata negli anni scorsi per sostenere un esame del corso
di laurea in Ingegneria Informatica presso l'Università della
Calabria. Attualmente non so se viene ancora svolto in questo modo,
spero di no. Con questo non voglio certamente denigrare un ottimo
corso di laurea di un'ottima Facoltà.

2) Basta esami dove si copia, con il benestare del prof, che non
gliene strafrega un beneamato, visto che tanto il corso è un
tappabuchi per arrivare ai tanto agognati 60 crediti annuali
(sottolineo che non sto parlando di tutti i corsi di laurea, quindi
non sto generalizzando, ma il problema esiste ed è grave). In ogni
corso di laurea esistono materie afferenti al settore disciplinare e
materie affini o interdisciplinari. Per quest'ultime esiste un certo
modo di pensare, che tanto è una materia affine e allora, siamo più
elastici. Io sono daccordo sull'elasticità, anche perché è sbagliato
accanirsi in ogni senso se poi la materia è interdisciplinare, ma non
sono daccordo quando l'elasticità sfocia nell'illegalità, chiusura di
un occhio, dell'altro e anche di tutte e due le orecchie in sede di
esame, questo non è giusto.

3) Come dobbiamo far funzionare determinati meccanismi (complessi) per
assicurarci che chi va avanti è uno studente che ha voglia di
studiare, dobbiamo anche ripristinare i meccanismi di valutazione che
premino i docenti bravi. Per docenti bravi non intendo solo quelli
che sono bravi nel proprio settore e basta, perché come tutti sappiamo
(almeno spero), essere bravo è molto lontano dal saper trasferire la
propria conoscenza alle persone. Bisognerebbe valutare i professori
per
il loro grado di capacità a fare il "docente" e non solo per la loro
preparazione.
Se un persona è molto brava e preparata
ma non sa spiegare, è molto meglio che rimanga comunque
nell'università, ma che STIA LONTANO DALL'INSEGNAMENTO.

4) Dobbiamo metterci in testa che per studente meritevole non si
intende solo il cosiddetto genio, o meglio ancora l'eccellenza
(termine assai inflazionato in questi ultimi tempi). Uno studente
meritevole è anche tutta quella stragrande maggioranza di studenti
detti "nella media", quelli bravi ma non "eccellenze" :-D che hanno
voglia di studiare e si impegnano. Il ruolo della scuola è
fondamentale, deve far emergere ed emancipare una persona in modo che
non si
trovi in una situazione sociale svantaggiata.

- Se uno studente ha una famiglia povera, ed è bravo e ha voglia di
studiare, è giusto che aspiri a non restare nella stessa situazione
economica e culturale (non voluta) dei propri genitori.
- Se uno studente appartiene ad una famiglia benestante, ed è bravo e
ha voglia di studiare, è giusto che anche lui possa andare avanti e ad
aspirare ad un ruolo di primo piano nella società, tanto quanto lo
studente descritto in precedenza.
- In tutti gli altri casi, sia che lo studente sia povero o
benestante, se non ha voglia di fare un CAZZO, è giusto che rimanga li
dov'è, perché ci vuole restare di sua spontanea volontà.
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