La Meglio Gioventù (2003)

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Gordon Neal

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Aug 3, 2024, 4:04:45 PM8/3/24
to relapdevi

On three consecutive Sundays in February, the Museo will screen the award-winning 2003 film La meglio giovent (The Best of Youth). The film charts the social and political story of Italy from the mid-1960s through the early 2000s, via the saga of two brothers, Matteo and Nicola Carati. Originally planned as a four-part mini-series, the film was presented at the 2003 Cannes Film Festival where it won the Un Certain Regard award. It was then given a theatrical run in Italy, as well as in the U.S. and abroad. The six-hour film will be shown in three installments, following an introduction by Karen Antonelli, Ph.D to provide historical context.

Look, it's maybe one of the best italian movies of the last decade.
It's a strong and memorable movie, but still has moments of delightful freshness, and hope, and idealism. It's a pity nowadays italian movies are almost only stupid OR uber-intellectual. You don't know how much we (italians) are disappointed with this situation.

(Lol, but it's a coincidence or did you chose to see "La meglio giovent" because of the recent comment I posted about "Main Hoon Na"?)

Emileeeeeee - Magnifico indeed! And on the big screen, truly glorious!

kallista85 - Ha, I think your comment must have had something to do with it - it was a serendipitous combination of having several people independently mention it to me as a "must-see" and then finding it right under my nose at the store. I just had to get it - and I'm so happy I did! Mamma mia, quant'ho piantoooooo. I need to revisit I Cento Passi now - Gigi Lo Cascio is fab!

Wooow, what a good "review" of this amazing movie. I liked that you wrote about the most important characters and well, i can just say that i love this movie, it really touched me.


La meglio giovent un film del 2003, diretto da Marco Tullio Giordana. Racconta trentasette anni di storia italiana, dall'estate del 1966 fino alla primavera del 2003, attraverso le vicende di una famiglia della piccola borghesia romana.

La meglio giovent una saga familiare che si dipana dall'Italia del 1966 a quella del 2003. La pellicola narra la storia di una famiglia di Roma, i Carati, concentrandosi principalmente sulle figure dei due fratelli Matteo e Nicola. In essa vengono documentate pressoch tutte le fasi della loro vita, dal loro viaggio nel fiore della loro giovinezza, negli anni della contestazione e della controcultura, agli anni della maturit nel 2000. Fra i temi centrali del film vi sono l'interazione fra la sfera personale e quella politica, l'analisi storica dei periodi considerati ed il tema del bivio (si sottolinea come anche i piccoli eventi della vita possano diventare punti di svolta per scelte pi importanti nel futuro, nelle sue certezze ed ucronie).

Il film narra la storia di due fratelli romani, Matteo e Nicola Carati, rispettivamente studenti in Lettere e Medicina. Essi vivono con i genitori Angelo ed Adriana, milanese trapiantata a Roma, hanno una sorella maggiore, Giovanna, e una minore, Francesca. Durante la prima parte del film vengono presentati anche gli amici pi cari, Carlo e Berto, i rapporti pi importanti. La premessa di partenza della pellicola l'innamoramento di Matteo nei confronti di Giorgia, ragazza problematica di 16 anni, orfana di madre e originaria di un piccolo paese dell'appenino abruzzese, Pietracamela. La giovane vive in una clinica psichiatrica e, a causa di vicende gravi e ignote all'interno della sua famiglia, non parla quasi mai e ha paura di toccare gli altri; all'interno dell'istituto psichiatrico viene sottoposta a elettroshock. Matteo la conosce e riesce a starle vicino, lavorando come logoterapista nell'istituto in cui lei rinchiusa. In questo periodo stringe amicizia con lei, parlandole e condividendo le sue passioni per la letteratura e per la fotografia. Fra i due si crea un legame ed una notte Matteo, impietosito, decide di portarla via da quella violenta istituzione.

L'occasione giusta per sottrarla a tale luogo la vacanza estiva con meta Capo Nord, che il fratello Nicola ed i suoi amici hanno programmato per chiudere l'anno universitario. Il giorno della partenza Matteo si presenta con la ragazza al seguito; nel gruppo di ragazzi si sollevano pareri discordanti su questa decisione. Per ovviare al "problema", i fratelli Matteo e Nicola decidono di separarsi momentaneamente dal gruppo e di deviare il proprio viaggio per portare la ragazza al sicuro, da suo padre: questa decisione legata al fatto che per andare all'estero sarebbe stato necessario passare dal Brennero e, in assenza di un passaporto della giovane, i ragazzi sarebbero stati facilmente individuati come fuggiaschi. Raggiunto Pietracamela, vengono a sapere dal parroco che il padre della ragazza si trasferito da qualche anno a Ravenna. Arrivati a Ravenna il giorno dopo, i due fratelli riescono a trovare il padre di Giorgia e lo informano degli scorretti trattamenti a cui sottoposta la figlia in istituto. L'uomo per non si mostra interessato ai problemi che affliggono la ragazza e, anzich riprenderla a vivere con s, preferisce che venga riportata in clinica, ribadendo pi volte di non poterla accudire e di averla messa l spendendo molti soldi per farla guarire, come se quasi non credesse a ci che gli hanno detto i due fratelli. Alterato da questo atteggiamento nettamente superficiale, Matteo reagisce violentemente contro di lui, ma infine i tre si allontanano.

Stando insieme, il rapporto fra i giovani si cementa ed anche Nicola inizia ad interessarsi a Giorgia, con la dolcezza e l'umanit che solo un aspirante medico ha verso un malato. I tre giovani si spostano di stazione in stazione, fin quando un giorno, per una distratta fatalit del destino, Giorgia viene catturata dalla polizia e riportata in istituto. I due fratelli soffrono fortemente per aver perso le sue tracce, ma in loro permane il ricordo di una estate diversa ed in un certo senso unica. Le strade dei due si dividono: Matteo torna a Roma, smette gli studi e decide di arruolarsi nell'esercito. Nicola, invece, in attesa di ricominciare l'Universit raggiunge infine la Norvegia, mantenendosi lavorando in una segheria. I due si scrivono per un po', mandandosi cartoline e lettere piene d'affetto; questa fase di transizione viene spezzata nel momento in cui Nicola viene a conoscenza, tramite la tv norvegese, dell'alluvione che ha colpito la citt di Firenze il 4 novembre. Decide di partire per la citt come angelo del fango e qui rincontra suo fratello, anch'egli in missione umanitaria. Il capitolo si chiude con l'incontro fra Nicola ed una studentessa universitaria di Torino, Giulia, che lo incanta suonando il pianoforte nel fangoso ed affollato piazzale degli Uffizi.

Nicola, che ha deciso di specializzarsi in psichiatria, e Giulia vivono insieme a Torino. Sono innamorati e nel pieno fervore della grande contestazione, di cui sono strenui difensori. I due ancora non sono intenzionati a sposarsi. Il fratello Matteo, gi misuratosi con l'inclemenza dell'Arma, sta facendo carriera al suo interno.

La lotta fra forze di polizia e manifestanti continua ad impazzare come una scia senza fine, dopo la cortina di fumo del Sessantotto. Nicola e Giulia sono presenti, a Torino, ad un corteo che poi sfocia in uno scontro di piazza e si trovano a scappare dai manganelli dello squadrone di agenti (nel quale presente anche Matteo essendosi nel frattempo unito ai reparti mobili della Polizia ed essendo stato chiamato a rinforzo dei corpi di vigilanza della manifestazione pur stando di servizio a Treviso). La cosa ha buon esito in quanto Giulia, suonando ad un campanello a caso, riesce a farsi aprire urlando al citofono di essere incinta e in pericolo. Sul momento, Nicola aveva preso questa affermazione come un furbo escamotage ma, una volta messisi in salvo all'interno dell'edificio, Giulia gli fa capire con uno sguardo che aspetta veramente un bambino. Inoltre gli mostra un sasso che teneva in tasca, giustificandone il possesso come strumento per difendersi da un'eventuale aggressione delle forze dell'ordine. Intanto Luigi, un compagno di reparto di Matteo che Nicola aveva conosciuto a Firenze nel post alluvione in quanto era stato anche lui un angelo del fango, viene picchiato e ridotto su una sedia a rotelle da un manifestante. Matteo allora si mette a manganellare l'assalitore con tale foga che avrebbe finito per ucciderlo se non fosse stato fermato in tempo da alcuni suoi colleghi (atto per il quale Matteo verr trasferito a Bologna dal giorno seguente). Poche ore dopo Nicola va a trovare Matteo in commissariato (i due non si vedevano da tempo) e lo convince ad andare insieme a casa sua e di Giulia. Arrivati nel cortile, Nicola dice a Matteo che andr a comprare una torta perch devono festeggiare e che dopo gliene spiegher il motivo. Dentro casa, Matteo ha uno scontro verbale con Giulia che parteggia per i contestatori e detesta le forze dell'ordine. Subito dopo Nicola comunica a Matteo della gravidanza in corso di Giulia, che il bambino nascer a settembre, che sar una femmina e che i due hanno deciso di chiamarla "Sara". La figlia nasce fuori dal matrimonio e in un momento in cui, lavorativamente, Nicola ha solo un contratto in scadenza con il manicomio e Giulia fa la commessa in un piccolo negozio di chincaglierie. I nonni Angelo e Adriana si recano a Torino a far visita alla loro nipotina nel periodo in cui Nicola impegnato con un processo ai danni di uno psichiatra del manicomio (che verr poi condannato a cinque anni di reclusione) accusato dai suoi stessi pazienti di aver usato su di loro metodi da tortura. Adriana riparte dopo quattro giorni mentre Angelo rimane a Torino ancora un po' poich vuole trovare un finanziatore per un suo progetto (quello di sostituire le macchine da scrivere con gli elaboratori elettronici) e desidera anche andare a Milano (dove temporaneamente si trova anche Carlo al ritorno da un periodo di insegnamento in Inghilterra) a trovare la figlia maggiore Giovanna (divenuta magistrato). Adriana, prima di tornare a casa, mostra a Nicola i referti da lei trafugati degli esami clinici fatti dal marito e che lui aveva tenuto nascosti a tutti. Nicola conferma quello che sua mamma sapeva gi, ossia che non c' speranza di guarigione e che le cure possono solo ritardare di qualche anno il decesso.

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