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Anthony Gatto: «I don’t miss juggling at all». Perché Gatto si è ritirato 2 volte e perché non giocola piú.

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Giocoleria da diporto

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Feb 26, 2023, 4:26:47 PM2/26/23
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In un articolo di ottobre 2015 su floridatrend.com vengono spiegate le
ragioni dei due ritiri di Anthony Gatto dal mondo dello giocoleria
professionistica: quello dei suoi vent’anni e quello definitivo dei
suoi quarant’anni, e non possono che lasciare stupefatti e tristi,
non solo in quanto appassionati di giocoleria che ha perso la
possibilità di vedere i numeri straordinari del piú grande giocoliere
vivente, ma anche per l’uomo-Gatto. Vi si scopre infatti tutta
l’insoddisfazione vissuta dall’artista per tanti, troppi anni (con il
senno di poi adombrata da certe sue affermazioni amare nel suo
storico forum degli anni 2000).

Nell’articolo Gatto rivela che per gran parte della sua carriera
professionistica da giocoliere, mentre la sera sul palco sorrideva, tra
luci scintillanti e musica incalzante, dentro di sé viveva un malessere:
ad Anthony infatti non piaceva affatto fare il giocoliere per vivere
😢!

Nonostante fosse straordinariamente bravo, non credeva proprio che
fosse quello il suo mondo. Pur avendo sempre dato il massimo come
artista, tutto ciò non lo aveva mai appagato granché.

Tutti i premi e i riconoscimenti ricevuti in quasi quarant’anni di
carriera, compreso il «Clown d’Oro» al Festival internazionale del
circo di Monte Carlo, vinto nel 2000 (unico giocoliere ad esserci mai
riuscito!), non hanno mai significato molto per lui...

Provò quindi a lasciare la giocoleria una prima volta da ventenne:
avviò un’impresa di giardinaggio, ma per mancanza di conoscenze
sufficienti nel settore le cose non andarono affatto bene, e quando il
rischio di fallimento divenne concreto decise a malincuore di tornare
a giocolare, perché era il modo migliore per lui per mettere al
sicuro le sue finanze.

Il secondo ritiro dalla giocoleria arrivò invece a 40 anni; alla
mancanza di passione per il mondo della giocoleria si era aggiunta
una nuova ma decisamente preferibile ragione:
il 23 agosto 2012 era nata la sua secondogenita Abrianna Danielle
https://www.youtube.com/watch?v=eYtKUZnNNMs
che allargava la famiglia dopo la nascita di Gabriel Anthony,
il 9 aprile 2009 https://www.youtube.com/watch?v=-nri0PLS-4s .

Con una moglie e due figli, la vita da giocoliere professionista non gli
consentiva di essere il marito e padre che avrebbe desiderato:
non voleva perdersi la crescita dei suoi figli, mentre ogni sera si
truccava in un camerino prima di andare in scena chissà dove...
Sono iniziate cosí le riflessioni su cosa lo interessasse davvero, e
la scelta è infine ricaduta sul mondo del calcestruzzo.

Nel 2012 Gatto ha fondato la sua azienda che realizza ripristini di
pavimentazioni in calcestruzzo, e gli affari vanno decisamente bene!

A quanti possono pensare che sia divertente, se non addirittura strano,
che il più grande giocoliere al mondo — oserei dire della storia — si
sia messo a lavorare nel mondo del calcestruzzo, Gatto risponde che i
due campi non sono poi cosí diversi: sul palco era un artista che
ideava in continuazione nuove figure e nuove combinazioni per sfidare
sé stesso, e anche ora sostiene di fare lo stesso, perché se un
cliente può chiedere una semplice pavimentazione o un bancone in
calcestruzzo, altri piú esigenti lo portano a dover lavorare di fantasia
per far sembrare una pavimentazione di calcestruzzo come se fosse fatta
di assi di legno, o di piastrelle di adobo, o anche della sabbia, una
superficie d’acqua o una lastra di ardesia...

Gatto assicura che è proprio ciò che gli piace fare e che non gli manca
neppure un po’ la giocoleria: l’articolo è di ottobre 2015 e in quegli
ultimi due anni Gatto ha rivelato di aver giocolato una volta sola,
le sette palline, per intrattenere e tenere occupati, disperato, i
due figli e dei loro amichetti. E neppure in quel caso si era divertito
granché. «Non è qualcosa dentro di me» afferma serio Anthony,
riferendosi al fare il giocoliere.

Sa bene che alcune persone non riescono a smettere di salire
su un palco, perché lo adorano, ed è ovviamente contento per loro.
Ma lui ha sempre e solo fatto un’unica cosa nella vita, da quando
aveva 3 anni: il giocoliere, e ora si sente fortunato a poter fare
finalmente qualcosa di totalmente diverso e che ama.

Non posso che essere contento per lui, ma allo stesso tempo mi
domando come sia possibile avere un talento cosí grande per la
giocoleria (perché è superfluo ricordare quanti circensi, che si
sono allenati tutta la vita, come Anthony per quarant’anni, non
abbiano mai raggiunto neppure un terzo delle capacità tecniche di
Anthony!) pur non amandola affatto.

Ringrazio Anthony di cuore e gli auguro il meglio per tutto ciò che ha
fatto nei suoi quarant'anni da giocoliere: grazie mille per averci
stupito e divertito! 🤹 E mi dispiace davvero tanto sapere che non era
lo stesso per lui 😢.

Da italiano non posso che essere contento di sapere che anche il
suo vero cognome, Commarota, è di origini italiane (chissà di dove!),
come quello d’arte, acquisito dal mitico patrigno e allenatore
Nick Gatto. E sono contento anche di aver fatto in tempo a vederlo
esibirsi dal vivo al Circus Krone, a Monaco di Baviera, dopo un viaggio
indimenticabile con amici giocolieri (ciao Federico, Nicola, Stefano e
Lorenzo! 👋).


> Throughout much of his career, however, Commarota hid a big secret.
> On stage, he smiled amid the bright lights and bouncy music. Inside
> was another truth: He just didn’t like juggling for a living.
>
> “As good as I was, I don’t feel like that was my world,” says
> Commarota, now 42 and living in Orlando.
> “All along, I did the best I could — 100% — and I was a top-level
> artist, but it was never really that fulfilling for me.
> All the awards and accolades didn’t really mean that much.”
> He tried quitting in his early 20s.
>
> He started a landscaping company but didn’t know much about running
> a business. When money got tight and it looked like the business
> would fail, he went back to juggling — not because he missed it, but
> because it was the best way for him to secure his finances.
>
> Commarota quit juggling the second time at 40.
> In addition to lacking passion for performing, he had another reason.
> With a wife and two kids, life as a professional juggler didn’t allow
> him to be the kind of husband and father he wanted to be.
>
> “I didn’t want to see myself going down that path of missing my kids’
> entire lives while I’m sitting in a dressing room getting ready for a
> show,” he says. “So, I started to think about things and I looked
> around and thought about what it was that I was interested in.”
>
> That turned out to be concrete.
>
> Commarota created Big Top Concrete Resurfacing in 2012.
> The business is growing. People think it’s funny or weird that the
> world’s greatest juggler is a concrete guy now, but he says the two
> fields aren’t all that different. On stage, he considered himself an
> artist, always thinking up new tricks to challenge himself, and he
> says that’s what he does now. If a customer wants a plain concrete
> floor or counter, he can create that, but he can also make concrete
> look like wood planks, adobe tile, sand, water, slate.
>
> Whatever you want, he can do.
> “I’m constantly thinking, constantly creating,” he says.
> “That’s what I like about it.”
>
> He doesn’t miss juggling at all.
> The past two years, in fact, he remembers only juggling once —
> because his children had friends over and he was desperate to keep
> them occupied. He impressed the kids by juggling seven balls, but
> even that wasn’t much fun. “It’s not inside me,” he says.
>
> “Some people can’t ever escape the stage. They love it, and good
> for them. But I feel lucky because I get to do something different
> from the one thing I grew up doing since I was 3 years old.
> I get to learn something new and do something entirely different,
> and I love it.”
>
> © Trend Magazines, Inc.
http://digital.floridatrend.com/october-2015/articles?m=28897&i=272063&view=articleBrowser&article_id=2265745

--
Dan

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