PESARO Non un negozio di dischi, ma la vastit delle opere collezionate da Massimo Giannini va oltre ogni immaginazione. Dal 1985 infatti, il giardiniere pesarese colleziona vinili, 33 e 45 giri, con alcune rarit persino a 78 giri, ed arrivato a ben 57mila pezzi, tra vinili, cd, dvd e cassette.
Ho iniziato da ragazzino, racconta quando mio padre mi compr lo stereo avevo circa 15 anni. Da allora, un disco tira l'altro. Ha iniziato con la discografia di un artista e poi un altro e un altro ancora, piano piano, ma con passione e criterio. Con il passare degli anni, Massimo ha dovuto anche cambiare casa, per dare il giusto respiro al suo incredibile patrimonio, trasferendosi in collina. La parte che riguarda gli artisti italiani la pi fornita: pi di 30mila pezzi, dove solo la discografia di Mina ne conta 1000. Ma la sua collezione non fatta solo di artisti che ama: Alla fine il collezionismo ha preso il sopravvento, continua Massimo e non mi faccio mancare nulla, n dei Maneskin che di Sfera Ebbasta. Per quanto riguarda la collezione di stranieri, ho copie di album dello stesso disco su stampa italiana, giapponese, tedesca, ecc, come per Madonna ad esempio o dei Queen. Ho anche singoli di Freddy Mercury prima che ne diventasse il leader.
A Massimo brillano gli occhi mentre mostra i cimeli raccolti: Mi piacerebbe che gli artisti che passano a Pesaro venissero qui a visitare la mia collezione. Molti di loro nemmeno conoscono le edizioni uscite all'estero dei loro album. Una collezione che quasi un museo: la storia della musica italiana, con dischi che vanno dal 1930 ad oggi, unica in Italia e forse non solo.
Nulla da aggiungere a quanto tu scrivi. Un disco piacevolissimo che regge tuttora a molteplici ascolti; lavoro di un gruppo "minore", a mio parere, migliore di gran parte di produzioni di nomi pi blasonati.
Un vero peccato non abbiano proseguito, per c' da dire, come per altri artisti che uscirono nello stesso periodo, che l'onda prog stava lentamente scemando.
Curiosa questa cosa del "Santo Graal". Chssa' poi perch?
Secondo me una definizione che avrebbe calzato meglio al disco dei J.e.t. "Fede speranza carit", dove il Graal c' davvero!
Romo, sei sicuro di non esserti confuso?
Cmq disco che non pu mancare in una discografia personale...anche se a prog praticamente "finito" lo definirei un disco valido e suonato bene...peccato che arrivato sulla scena con un p di ritardo..ciao
L'unico "vero" concerto fu effettuato nella loro citt natale, Palmi, nel cinema Cilea che chiuse i battenti subito dopo quella esibizione, quasi fosse emblematico della chiusura del periodo d'oro del prog, decadente nell'intero continente europeo; d'altronde si affacciavano gli Ottanta, anni musicalmente "da bere" e di pi immediata fruizione.
Tra i musicisti che componevano la line-up originaria non dimenticherei Marcello "Buitoni" Surace, batterista dal drumming estremamente preciso e dall'orecchio musicale (in un disco di E.L.& P. scov un mini errore di Carl Palmer!!!) che avrebbe poi intrapreso una brillante carriera di session man al fianco di Patrick Samson, geg Telesforo, Giorgia etc.
mi e' capitato oggi di ascoltarlo. francamente non sapevo nulla di loro.
Che avessero buone capacita' strumentali e' senz'altro vero e,dopo aver letto queste note,posso avere umanamente simpatia per loro.
ma sinceramente lo trovo privo di ispirazione e con testi davvero bruttini.E' una di quelle cose che danno in parte ragione a chi trovava il prog ampolloso e pletorico. Io invece col prog ci sono cresciuto e cercando di rioordare i mie lontani anni di gioventu' sicuramente ho avuto grandisime dosi sia d'ingenuita' che di pretenzione,da bravo studente classico. ma in tutta onesta',a parte il buon talento tecnico di alcuni della band l'album non e' davvero particolare o interessante se non per l'ovvio valore storico.
be a me questo disco non mi dispiace affatto!poi essendo meridionale ho sempre un po di simpatia per le "cose" prog del sud. cosa dire? non certo un capolavoro ma nemmeno un disco insulso (tipo la famiglia degli ortega tra le cose peggiori del ns. prog)e lo trovo anche ben suonato con passaggi notevoli.unica nota stonata come spesso avveniva nei 70's le voci davvero inconsistenti ma direi di soprassedere su questo e io gli darei un bel 7.5 a dimostrazione come ci siano state delle meteore davvero interessanti ciao ugo
Disco straordinario sono riuscito a mandare una mail di complimenti allo stesso massimo ida spiegando la magnificenza dei suoi tocchi di tastiera prog a soli 14 anni incredibile fosse nato prima....
Bravissimi anche gli altri ve lo dice un cinquantenne di torino fanatico di prog sopratutto italiano dove secondo me diverse perle come questa sono passate nel dimenticatoio peccato....
Ho scoperto questi Apoteosi solo due anni fa. Da fruitore appassionato del Rock progressivo ( ho 65 anni, quindi ho vissuto l'epoca d'oro) ho sentito l'esigenza di conoscere anche le tante Band che mi erano sfuggite negli anni '70.
E devo dire che questi Apoteosi mi hanno talmente convinto che l'album omonimo, unico del gruppo, l'ho inserito nella mia Top 100 dei migliori Album Prog del periodo 1969-1977 ( stranieri e italiani).
Quindi lo giudico veramente buono.