Wu Ming su vacciniamo e antivaccinismo

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Oct 19, 2021, 10:25:06 AM10/19/21
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Noi Wu Ming ci siamo vaccinati  e non abbiamo mai subito l’incanto di sirene antivacciniste. Tuttavia, nelle discussioni su Giap e più compiutamente nel libro La Q di Qomplotto argomentiamo che l’antivaccinismo non ci si può limitare a “smontarlo”: ne vanno compresi i nuclei di verità,
Che, “a sinistra”, allo sviluppo di quest’abbozzo di strategia si preferisca l’arrogante  criminalizzazione – per noi è una tragedia, una débâcle politica e umana.
Nell’antivaccinismo si trovano gli stessi nuclei di verità da cui in passato si sono sviluppati nobili filoni di critica alla medicina capitalistica:

Subordinazione della salute alla ricerca del profitto; rapporto morboso tra medicina e mercato; dipendenza della ricerca medico-farmaceutica da imprese ad altissima concentrazione di capitale; crescente burocratizzazione e spersonalizzazione della cura; sfiducia nell’industria sanitaria dopo una lunga sfilza di scandali… A tutto questo dobbiamo aggiungere nuclei di verità più specifici, formatisi nell’ultimo anno e mezzo: tutte le fandonie raccontate, tutto il terrore seminato, tutti i “doppi legami”, tutta l’informazione tanto più urlata quanto più incoerente che ha accompagnato la campagna vaccinale…

In sintesi, noi siamo per scavalcare la trappola dicotomica vaccinismo / antivaccinismo perché:
1. Non è necessario essere contro i vaccini per essere contro la strumentalizzazione che ne fa il governo.
2. È necessario parlare ogni volta che è possibile con chi manifesta «esitazione vaccinale» o opposizione ai vaccini, e farlo senza burionismi, perché quelle posizioni si sviluppano a partire da nuclei di verità che dobbiamo saper riconoscere e perché va scongiurata la “cattura” di quel malcontento da parte di cospirazionismi vari.
3. Oggi molte persone che non sono mai state contro i vaccini sono additate come «novax», perché il «novax» è il nemico pubblico più facile da additare, il capro espiatorio dei fallimenti e delle porcherie della classe dirigente, e per quanto possibile dovremmo difendere le persone di cui sopra da questo mobbing politico-mediatico.

Da qualche giorno la colpevolizzazione sta raggiungendo il parossismo, con Repubblica in prima fila ad accusare in blocco i «no vax» di qualunque cosa: minacce, aggressioni, attentati, «escalation di violenza», tutto è gettato nel calderone e attribuito in maniera indiscriminata.
l lasciapassare è lo strumento con cui il governo prosegue la strategia adottata fin dall’inizio della pandemia, quella di metterci tutti sul chi vive gli uni contro gli altri. In questo caso potremmo dire: “sul chi merita di vivere” e chi invece deve stare chiuso in casa «come un sorcio».

Prima il nemico pubblico era chi faceva la «corsetta» o anche solo la passeggiata.
Oggi è assodato che il divieto di camminare nei parchi e in generale di stare all’aperto non aveva il minimo fondamento scientifico

Poi c’è stata la campagna – forse la più demenziale – contro… i «furbetti di Pasquetta», gente che progettava di commettere gravi crimini come fare una gita in collina o raggiungere la propria casa delle vacanze.

Poi si è sferrato l’attacco alla «movida», termine spagnolo ma che si usa così solo in Italia. Ancora una volta gente che stava all’aperto, nelle piazze, fuori dalle rotte reali del contagio.

Poi è stato il turno degli stronzi irresponsabili che erano andati in ferie, molti dei quali… usando il «Bonus vacanze» dato loro dal governo.

Nel frattempo c’era la voga del dare a chiunque del «negazionista».

Poi c’è stato l’obbligo di mascherina all’aperto, e chiunque dicesse che era insensato – cioè dicesse la pura verità – era un «no mask»,Ora è il turno dei «no vax», e ormai viene chiamato così chiunque non abbia il lasciapassare, e persino chi ce l’ha ma non lo descrive in modo encomiastico.

Dal punto di vista dei comportamenti il lasciapassare non cambia nulla: rimane la mascherina al chiuso, rimane il distanziamento ecc. Viene però introdotta una discriminazione, in base alla quale certe persone potranno fare meno cose di quante ne potevano fare prima.
Il lasciapassare è uno strumento di discriminazione dei lavoratori che facilita il controllo padronale, i licenziamenti, le vessazioni.Chi può esserne esentato per motivi di salute – c’è gente che non può oggettivamente vaccinarsi – o non si vaccina per resistenze personali – giuste o sbagliate che siano, comunque legittime –, oltre a dover restare fuori da certi luoghi sarà tenuto a giustificarsi con il datore di lavoro, ovvero a dargli una serie di informazioni private sulla propria salute o sulle proprie convinzioni che resteranno nella disponibilità di quest’ultimo e che potrebbero esporre il lavoratore all’ostracismo dei colleghi (come sta avvenendo in certe fabbriche).

Il fatto che la gestione della pandemia sia cialtrona dovrebbe farci preoccupare di più, non di meno.
Non solo perché la cialtroneria – soprattutto in Italia – non è in antitesi con l’autoritarismo, anzi, ne è una caratteristica fondamentale (cosa c’era di più cialtrone del fascismo?). No, c’è di più di questo. Di mossa cialtrona in mossa cialtrona – regolarmente sottovalutata perché tanto è cialtrona – si stabiliscono precedenti via via più gravi. Invece di perdere tempo col green pass che è un diversivo,  perché non parlate del fatto che la sanità è messa come prima se non peggio, della ristrutturazione, dei licenziamenti,  delle  devastazioni…?

Wu ming




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