Carta del docente, cosa cambia e quanto spetta

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Aug 6, 2025, 5:02:47 AMAug 6
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Carta del docente, cosa cambia e quanto spetta

di Francesco Di Palma, La Tecnica della scuola, 4.8.2025.
 
Novità per i supplenti: rendicontazione obbligatoria entro 90 giorni.
I 500 euro non sono più garantiti. Restano aperte criticità.
 
Con l’anno scolastico 2025/2026 arrivano importanti novità sulla Carta del docente, che finora ha garantito un bonus di 500 euro per la formazione dei soli docenti di ruolo. Ecco cosa prevede la nuova normativa.
 

La nuova estensione della Carta del docente

Il 3 giugno 2025, con voto di fiducia, la Camera ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto n. 45/2025. Tra le modifiche principali introdotte durante l’iter parlamentare c’è l’articolo 6-bis, che interviene sulla Carta del docente alla luce delle sentenze che negli anni hanno riconosciuto il diritto al bonus anche ai docenti a tempo determinato, purché con incarico fino al 30 giugno o al 31 agosto.
 

Importo variabile: i 500 euro non sono più garantiti

Finora l’importo della Carta era sempre stato pari a 500 euro annui. Dal 2025/2026, invece, non sarà più garantito questo valore: l’importo verrà stabilito di anno in anno, con un decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito di concerto con il MEF, in base al numero complessivo dei docenti beneficiari. È prevedibile quindi una riduzione dell’importo, soprattutto se il diritto sarà riconosciuto anche ai supplenti brevi che completano l’anno scolastico.
 

Rendicontazione obbligatoria entro 90 giorni

Il nuovo testo prevede anche una scadenza per la rendicontazione. Tutti i docenti, compresi i supplenti, dovranno rendicontare le spese sostenute entro 90 giornidall’utilizzo del bonus. In caso di mancata rendicontazione o uso improprio, il Ministero potrà revocare il beneficio.
 

Cosa si può acquistare con la Carta del docente

L’importo assegnato tramite la Carta potrà essere utilizzato per le stesse finalità già previste dalla legge 107/2015. In particolare, si potranno acquistare:
 
  • corsi di formazione e aggiornamento coerenti con il PTOF o con le attività didattiche;
  • corsi universitari e post-lauream presso enti accreditati;
  • abbonamenti a riviste professionali e specialistiche;
  • libri e testi anche in formato digitale, hardware e software funzionali all’attività docente;
  • prodotti editoriali audiovisivi;
  • biglietti per spettacoli teatrali, cinematografici, eventi culturali, musei e mostre.

Una misura attesa, ma con criticità aperte

L’estensione della Carta anche ai supplenti è un segnale di riconoscimento per una fetta importante del corpo docente italiano, spesso esclusa dai diritti garantiti ai colleghi di ruolo. Tuttavia, l’incertezza sull’importo annuale e le nuove modalità di assegnazione sollevano interrogativi sull’effettiva equità della misura, soprattutto se non sarà accompagnata da adeguate risorse.
 
 
 
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