Petrocelli però non ci sta. "Evidentemente c'è qualcuno che ha bisogno di parlare male dell'Università di Bari e ora si è voluto attaccare a un caso irrilevante come questo. Parliamo di un bando annuo da 18mila euro lordi, praticamente una cifra pro forma", spiega il rettore. "Qui non stiamo assumendo un giornalista, questo deve essere chiaro, ma stiamo scegliendo una persona di esperienza che ha il compito, vista la riorganizzazione dell'Università, di rilanciare tutto l'ufficio comunicazione". Ma perché quella clausola dei 25 anni? "I bandi non li scrivo io, appena mi è stato posto il problema l'ho revocato. In ogni caso - continua Petrocelli - tutto questo succede perché io ho fatto un bando pubblico quando invece, trattandosi di una consulenza, avrei potuto benissimo affidarlo direttamente. Se fosse stato così, come fanno tutti gli altri enti, non sarebbe stato possibile incontrare i secondi classificati perché le altre persone non avrebbero potuto nemmeno partecipare".
Il caro Rettore sostiene che 18mila euro lordi sono una cifra pro-forma.
Qualcuno gli dovrebbe ricordare che un assegnista riceve circa 16mila euro lordi e un dottorando circa 12mila.
Anche queste sono cifre pro-forma?
Riporto anche un estratto dell'intervista al signor Pani:
da http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/03/06/news/pani_non_fa_nessun_passo_indietro_pronto_per_quest_altro_sacrificio-13264663/
"Ma io davvero posso dare tanto a questa università, della quale tanto male si è parlato in questi anni per via del nepotismo: a questo ateneo già tanto hanno dato mio fratello e mio padre. Ora è arrivato il turno del mio sacrificio"
Mi pare di capire che il padre e il fratello di Pani hanno in qualche modo lavorato per l'Università.
Il messaggio che passa alla comunità è quindi:
1) essere giovani e bravi non è un fattore di merito nella selezione del personale dell'Università.
2) la presenza di parenti nell'Università probabilmente lo è.
Ci stanno incitando a prenderli a calci nel sedere?
Maurizio