quello che mi preme di più con questo gruppo è di comunicare
le caratteristiche della postura, perchè solo con queste si possono
poi interpretare i danni da patologia posturale
fra i danni ci sono quelli evidenti (sintomi) che tutti colgono, quelli
seminascosti (squilibri motori) che non tutti colgono e quelli nascosti
(asintomatici) che nessuno coglie e che spesso ci stupiscono
quando emergono nitidi da referti TAC o raggiX e
vengono accolti con: "ammazza com'è conciato sto menisco, eppure non
mi fa nulla"
il messaggio non vuole essere ne curare e ne prevenire ma CAPIRE
ognuno fa uso della propria anatomia in modo più o meno pesante
ma difficilmente l'attività motoria va al di fuori di quello per cui la
natura ci ha progettati
cio che però non è evidente è che LA MAGGIOR PARTE DI
NOI ha in essere stimoli patologici interni cronici che obbligano il
sistema motorio a dare priorità ad essi (perchè questi intaccano
funzionalità vitali) mettendo in atto strategie motorie di
emergenza sotto forma di riflessi involontari, quasi sempre
unilaterali (asimmetrici)
il risultato è che il movimento volontario viene effettuato in
modo "compensato" per permettere in primis il mantenimento
della strategia di emergenza e su di essa sovrapporre poi il
gesto volontario (es. la tua pedalata)
per questo motivo l'esecuzione di gesti apparentemente
simmetrici come il ciclismo viene effettuata attraverso strategie
motorie asimmetriche che obbligano le articolazioni a
lavorare fuori asse e sovraccaricando alcuni muscoli causando
i sintomi noti come le infiammazioni dei tessuti molli, le
sublussazioni articolari, le degenerazioni delle
cartilagini (il tuo menisco) e molti altri
per capire il concetto:
assetto ordinario: ognuno di noi è predisposto per camminare
e questo non provoca danno
squilibrio esterno occasionale: se proviamo però a camminare
portando una borsa da un lato, dopo poco dobbiamo riposare
e forse l'indomani saremo indolenziti
squilibrio esterno cronico: se invece della borsa da un lato
avessimo un tacco di 1 cm più alto, ci cammineremmo per
ore senza capire perchè ci da fastidio e dopo poco
inizierebbero le infiammazioni
squilibrio interno strutturale: se invece del tacco più alto
avessimo un arto più lungo ci porterebbe ad una patologia
posturale strutturale che si manifesta solo durante l'attività motoria
squilibrio interno funzionale: se avessimo un deficit respiratorio
che attiva un riflesso compensatorio ad ogni respiro avremmo
una patologia posturale che si manifesta durante tutta l'esitenza
dico tutto questo per rendere chiaro che il tuo, come
quello di tutti, è un problema posturale che diventa
occasionalmente sintomatico al ginocchio ma che è esteso
ad aree che al momento sono asintomatiche
per risolvere il problema è necessario individuare
la causa (allo scopo ho la mia teoria):
http://www.paoloplatania.it/engPosture_theCaseStudy04.htm#TongueMotorInsufficiency
(se il link non funziona cliccandoci sopra, copiarlo
con copia-incolla sul browser)
invece per alleviare solo i sintomi sono indicate
le figure cliniche con interventi sintomatici ma prima
ancora è indispensabile la sensibilità verso le proprie
sensazioni che fa capire quando scaricare/interrompere
l'idea di compensare artificialmente con supporti asimmetrici
statici (es. solette asimmetriche, spostamento tacchette dei
pedali per assecondare le asimmetrie, ecc.) queste asimmetrie
dinamiche non va percorsa perchè eventuali errori possono
risultare più invalidanti dei sintomi stessi
ciao e buone pedalate, beato te