sofferenza meniscale

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Roccia

unread,
Jul 15, 2008, 6:06:12 AM7/15/08
to postura-italiano
Ciao! Sono anch’io un appassionato ciclista! Quest’anno (mesi di
aprile e maggio) ho sofferto per la prima volta di una forte
infiammazione al menisco interno del gin destro >>autodiagnosi :-)
Ora l’infiammazione sembra passata… ma mi è rimasto il dubbio e il
timore di recidiva… non capisco se si è trattato di un eccessivo
carico di lavoro oppure se ci sono altri problemi (tacchette mal
posizionate, assetto in sella da correggere, età :-)))

Paolo Platania

unread,
Jul 15, 2008, 9:02:22 AM7/15/08
to postura-...@googlegroups.com
ciao roccia,

quello che mi preme di più con questo gruppo è di comunicare
le caratteristiche della postura, perchè solo con queste si possono
poi interpretare i danni da patologia posturale

fra i danni ci sono quelli evidenti (sintomi) che tutti colgono, quelli
seminascosti (squilibri motori) che non tutti colgono e quelli nascosti
(asintomatici) che nessuno coglie e che spesso ci stupiscono
quando emergono nitidi da referti TAC o raggiX e
vengono accolti con: "ammazza com'è conciato sto menisco, eppure non
mi fa nulla"

il messaggio non vuole essere ne curare e ne prevenire ma CAPIRE

ognuno fa uso della propria anatomia in modo più o meno pesante
ma difficilmente l'attività motoria va al di fuori di quello per cui la
natura ci ha progettati

cio che però non è evidente è che LA MAGGIOR PARTE DI
NOI ha in essere stimoli patologici interni cronici che obbligano il
sistema motorio a dare priorità ad essi (perchè questi intaccano
funzionalità vitali) mettendo in atto strategie motorie di
emergenza sotto forma di riflessi involontari, quasi sempre
unilaterali (asimmetrici)

il risultato è che il movimento volontario viene effettuato in
modo "compensato" per permettere in primis il mantenimento
della strategia di emergenza e su di essa sovrapporre poi il
gesto volontario (es. la tua pedalata)

per questo motivo l'esecuzione di gesti apparentemente
simmetrici come il ciclismo viene effettuata attraverso strategie
motorie asimmetriche che obbligano le articolazioni a
lavorare fuori asse e sovraccaricando alcuni muscoli causando
i sintomi noti come le infiammazioni dei tessuti molli, le
sublussazioni articolari, le degenerazioni delle
cartilagini (il tuo menisco) e molti altri

per capire il concetto:

assetto ordinario: ognuno di noi è predisposto per camminare
e questo non provoca danno
squilibrio esterno occasionale: se proviamo però a camminare
portando una borsa da un lato, dopo poco dobbiamo riposare
e forse l'indomani saremo indolenziti
squilibrio esterno cronico: se invece della borsa da un lato
avessimo un tacco di 1 cm più alto, ci cammineremmo per
ore senza capire perchè ci da fastidio e dopo poco
inizierebbero le infiammazioni
squilibrio interno strutturale: se invece del tacco più alto
avessimo un arto più lungo ci porterebbe ad una patologia
posturale strutturale che si manifesta solo durante l'attività motoria
squilibrio interno funzionale: se avessimo un deficit respiratorio
che attiva un riflesso compensatorio ad ogni respiro avremmo
una patologia posturale che si manifesta durante tutta l'esitenza

dico tutto questo per rendere chiaro che il tuo, come
quello di tutti, è un problema posturale che diventa
occasionalmente sintomatico al ginocchio ma che è esteso
ad aree che al momento sono asintomatiche

per risolvere il problema è necessario individuare
la causa (allo scopo ho la mia teoria):
http://www.paoloplatania.it/engPosture_theCaseStudy04.htm#TongueMotorInsufficiency

(se il link non funziona cliccandoci sopra, copiarlo
con copia-incolla sul browser)

invece per alleviare solo i sintomi sono indicate
le figure cliniche con interventi sintomatici ma prima
ancora è indispensabile la sensibilità verso le proprie
sensazioni che fa capire quando scaricare/interrompere

l'idea di compensare artificialmente con supporti asimmetrici
statici (es. solette asimmetriche, spostamento tacchette dei
pedali per assecondare le asimmetrie, ecc.) queste asimmetrie
dinamiche non va percorsa perchè eventuali errori possono
risultare più invalidanti dei sintomi stessi

ciao e buone pedalate, beato te

Paolo Platania

unread,
Jul 16, 2008, 3:12:53 AM7/16/08
to postura-italiano
ciao roccia, volevo dirti anche qualcosa
di utile per il tuo problema specifico

il nostro corpo è capace di adattarsi anche al movimento
patologico (in contesto di distorsione posturale), ad una
reazione inziale sintomatica corrisponde poi un adattamento
strutturale più o meno immediato:
- le cartilagini si plasmano per spostare il movimento
articolare sul nuovo asse ma perdono di spessore
- le parti molli, a forza di infiammarsi, si rinforzano con
il tessuto cicatriziale ma perdono di elasticità

gli adattamenti patologici non sono però così solidi come
quelli che avvengono nel movimento fisiologico e hanno
una soglia di tollerabilità inferiore oltre la quale diventano
insufficienti, quindi producono sintomi, per cause quali:
- carichi intensi oltre la tollerabilità dell'adattamento
- carichi protratti oltre la tollerabilità dell'adattamento
- modifica degli angoli articolari cui ci si è adattati
- concomitanti problemi sistemici
- altro

è però INDISPENSABILE capire che la soglia di
tollerabilità è viziata dal concomitante disordine
posturale, il suo superamento non è quindi propriamente
colpa del gesto contingente (eccesso di carico, altro),
in termini matematici è forse più chiaro:

cmo = carico motorio ordinario = 30
cms = carico motorio sovraccaricante = 50
cpp = carico posturale patologico = 50
st = soglia di tollerabilità = 90

è chiaro che:
cmo + cpp < st (asintomatica)

ma anche che:
cms + cpp > st (comparsa di sintomi)

quindi siamo in fuori soglia, ma di chi è la colpa ?
del sovraccarico contingente o della patologia
posturale cronica ?
ma sopratutto: quale ci conviene curare ?

ridurre/annullare la componente posturale vorrebbe
dire, dal punto di vista della salute:
- eliminare tutti gli scompensi diretti dal disordine motorio
(motori, articolari, muscolari)
- eliminare l'infinità di sintomi indiretti (ad oggi non imputati
ad esso)

da quello sportivo invece:
- aumentare la possibilità di carico
- aumentare la redditività del gesto atletico
- diminuire i consumi energetici
- in altre parole aumento delle prestazioni

fino a che non ci saranno terapie risolutive per
la componente posturale non rimane che
concentrarsi su quella motoria sovraccaricante
e parlare solo di sintomi

in questo caso:
- rimuovere le cause che ci hanno mandato fuori
tolleranza aiuta la guarigione spontanea
- interventi sintomatici la accelerano
- in ogni modo ogni fase sintomatica porta ad un
nuovo adattamento sia articolare che delle parti molli

per questo motivo un cambio di posizione in sella
o un sovraccarico possono produrre a breve termine
degli scompensi che poi vengono "digeriti" dalle
articolazioni e dai tendini

tuo ora sei rientrato in tolleranza, quindi il tuo adattamento
è sufficiente a quello che stai facendo, difficile dirte quale
sia la soglia cui puoi spingerti senza che diventi
sintomatico, difficile anche dire come fare per evitare
che ricompaiano i sintomi, quello che si può dire è di
accorgersene prima possibile ascoltando le proprie
sensazione e quindi (come direbbe anche la nonna):
ridurre o interrompere i carichi, effettuare eventuali
interventi sintomatici e attendere la fine dei sintomi per
riprendere i carichi

rimane invece da capire se per uno sportivo, in contesto
di distorsione posturale, per preservare la funzionalità a lungo
termina, sia più conveniente modificare occasionalmente gli
angoli articolari (cambiare posizione in sella, cambiare scarpe
per correre, ecc) a discapito di un inziale adattamento doloroso,
ma a vantaggio di un più completo sfruttamento delle superfici
cartilaginee disponibili, oppure "congelare" gli angoli per sfruttare
gli
adattamenti esistenti delle cartilagini, è un bel tema per una
ricerca :-)

spero ti sia utile
ciao
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