Battuta o cosa seria

[giorgio nardo]

Ciao a tutte e tutti
leggo sui giornali che nei prossimi tempi Italia Viva diverrà Forza Italia Viva! Diranno, forse, che è una risposta alla vecchia politica rappresentata dal PD partito dell tasse? O sarà un ritorno in famiglia del giovane-vecchio Matteo Renzi?

Giorgio

[pavon]

Guarda che di tutto ci si può sorprendere, ma non di questo visto che Renzi è stato essenzialmente un prestanome di Silvio Berlusconi.

Cordialmente,

Michele Pavon

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Michele Pavon
Dipartimento di Matematica "Tullio Levi-Civita"
Università di Padova
v. Trieste 63
35121 Padova
Italy
ph. +39 049 827 1341
fax +39 049 827 1428
pa...@math.unipd.it
http://www.math.unipd.it/~pavon/

[Alessandro Moro N]

Purtroppo, penso da tempo anch’io che gli obiettivi e i modi “macronisti” di Renzi avrebbero fatto tanto male al maggior partito della sinistra italiana (senza “centro-“, in questo cito lui in uno dei suoi momenti più positivi, o “furbetti” col senno di poi). Mi sembra più utile per una “coalizione europeista ampia” che Renzi si vada a prendere i voti dove gli è più naturale, da quella parte (anche se invece sembra provare a mungerli al PD, dopo i parlamentari e i soldi…).

Ora però (caro Michele), ci sta anche un’altra osservazione: non ci sono più alibi, ora siam rimasti quelli che ci credevano da sempre, e ci sarebbe TANTO bisogno di aiuto da chi non se la sentiva più: iscriversi, perbacco!

Sono rimasto piacevolmente stupefatto dalla partecipazione inattesa alla chiusura, venerdì scorso, della prima fase dei “100 Tavoli” del PD per le prossime amministrative: 400 persone, non tutte del PD, attorno a 30 tavoli a discutere nel merito: della città, di problemi e di programmi/soluzioni (v. foto)

Una boccata d’aria fresca, con i miasmi “separatisti” che girano (sorry caro Giorgio, la separazione del Comune in due paesetti sarebbe una FOLLIA, oltre che la negazione di quel che la sinistra veneziana è sempre stata e dev’essere; non puoi sapere quanto mi deprime che troppi compagni si siano arresi al “paròni a casa nostra”…).

Ciao

Sandro

 

Da: pdc...@googlegroups.com [mailto:pdc...@googlegroups.com] Per conto di pavon
Inviato: lunedì 11 novembre 2019 15:40
A: giorgio nardo
Cc: Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio; Marina Rodinò
Oggetto: Re: [pdcann:3446] Battuta o cosa seria

 

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[Alice (zanettimarco49)]

Sandro, magari sarebbe da aprire una riflessione profonda su quel che la sinistra veneziana è stata e non è stata.

L’essere uno o due comuni credo ci azzecchi poco con questo, tanto più che la sinistra si è inventata  la città metropolitana come soluzione all’amministrazione delle problematiche di area sovracomunale.

Non ne farei una questione sovranista (paron a casa mea).

Personalmente avendo nel passato sempre scommesso sull’unione e considerati i risultati, trovo ragionevole provare a scommettere sulla disunione.

Marco Zanetti

 

 

Da: pdc...@googlegroups.com [mailto:pdc...@googlegroups.com] Per conto di Alessandro Moro N
Inviato: lunedì 11 novembre 2019 19:17
A: 'pavon' <pa...@math.unipd.it>; 'giorgio nardo' <giorgi...@gmail.com>
Cc: 'Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio' <pdc...@googlegroups.com>; 'Marina Rodinò' <PDC...@gmail.com>
Oggetto: R: [pdcann:3447] Battuta o cosa seria

 

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[Alessandro Moro N]

Caro Marco,

la “sinistra veneziana” è il problema secondario, solo a me più prossimo (e quindi personalmente più doloroso). Quando si arriva a “scommettere” sull’essere una città o meno, questo va ben oltre la sinistra, e dice letteralmente che quella città non è più tale, nello spirito e nella cultura prima ancora che nella sua esistenza concreta: dice che vuole suicidarsi o che è mortalmente depressa. Non per le pur pesanti conseguenze pratiche, ma proprio nell’aspirazione a comporre/ridurre/riarticolare nuovamente le diversità (le complessità avremmo detto quando pensavamo) che costituiscono il concetto stesso di città. Senza quelle diversità ci sono (forse) solo i piccoli paesi delle valli montane (in genere anch’essi in via di estinzione…).
Le questioni amministrative vengono dopo, questa sarebbe la Politica. Invece, torniamo ad Aschenbach, al cupio dissolvi…

Non passerà neppure questa quinta volta, sono convinto, ma se gente come te “scommette”, il risultato non importa più gran che: sarà solo spirito di sopravvivenza, non stimolo a reinventare un’altra volta Venezia nell’epoca tempestosa e difficile della globalizzazione.
C’è anche chi ne ha ancora voglia, peraltro!

Sandro Moro

 

 

 

Da: pdc...@googlegroups.com [mailto:pdc...@googlegroups.com] Per conto di Alice (zanettimarco49)
Inviato: martedì 12 novembre 2019 08:33
A: 'Alessandro Moro N'; 'pavon'; 'giorgio nardo'

Cc: 'Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio'; 'Marina Rodinò'

Oggetto: R: [pdcann:3448] Battuta o cosa seria

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[Silvana TAMIOZZO]

Consapevole che non avendo rinnovato la tessera e essendo di fatto latitante (ma, vi prego di credermi, partecipe con la testa e col cuore), mi permetto di dire la mia.

Non credo nei muri e nelle separazioni in generale, come tutti quelli che hanno una visione  democratica.

Se Venezia è ridotta così, molte responsabilità a mio avviso sono dei veneziani, di chi l'ha abitata e vissuta finora, politici compresi. 

Separare vuol dire secondo me complicare i problemi, non trovare per Venezia uno sfogo in terraferma, per esempio (dall'approdo Navi ai parcheggi) utile a entrambe le realtà che sono "sorelle". 

In realtà sarebbe Mestre, che ha più abitanti, più giovani, più energie, più prospettive di sviluppo ad avere interesse a separarsi... 

Spero che colga invece anche Mestre l'occasione di un passo doppio diverso, di una politica sana e onesta e propositiva, che colga l'occasione di uscire dal clima di rivendicazioni misere come quelle avviate fin dal suo insediamento dal sindaco attuale, il quale salvinianamente ha puntato sui risentimenti e sui rancori anziché su una vera possibilità unitaria. Mettere all'angolo la città d'acqua, secondo me significa segnarne il destino di museo aperto e parco giochi per le scorribande dei danarosi che già si sono comprati mezza città. Io mi auguro che i veneziani e i mestrini si uniscano, con saggezza e forza. E si riparta tutti assieme.

Scusate l'intrusione e un caro saluto a tutti, silvana tamiozzo

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[Michele Pavon]

Caro Sandro,

si vedo anch’io aria nuova del PD, vedi iscrizione della Boldrini e non solo. Tuttavia ti scrivo mentre la città è esposta alla seconda più alta marea di sempre mentre continuiamo ad aspettare il Mose (non verrà mai attivato ma intanto dobbiamo già pagare follie di manutenzione). Solo 6000 milioni di euro.  Ebbene il primo atto di Zingaretti è stato correre a Torino per rassicurare che il PD vuole fare la TAV e la prima intervista della De Micheli alla Stampa aveva lo stesso significato. Leggi vogliamo continuare ad essere il partito degli affari e delle tangenti.. E ti pare che io, vecchio comunista, mi possa iscrivere ad un partito del genere.. Vedo anche tanta gente per bene nel PD, ma vedo anche questi… Come dice Bernie Sanders, ci vuole una rivoluzione…

Con affetto,

Michele

Michele Pavon
Dipartimento di Matematica "Tullio Levi-Civita"
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[Alessandro Moro N]

Caro Michele,

ti rispetto ma non concordo, pur essendo a mollo e piuttosto incazzato, come te… soprattutto perché il MOSE doveva esser completato nel 2014.

Che fare la TAV sia “continuare ad essere il partito degli affari e delle tangenti” è molto ingiusto, non mi risultano tangenti su quell’ opera: si possono avere legittimamente opinioni diverse, ma qui non ci sono fatti, solo accuse infondate e pesanti.

L’affetto resta sempre

Sandro

 

Da: pdc...@googlegroups.com [mailto:pdc...@googlegroups.com] Per conto di Michele Pavon
Inviato: martedì 12 novembre 2019 22:17
A: Alessandro Moro N
Cc: giorgio nardo; Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio; Marina Rodinò
Oggetto: Re: [pdcann:3453] Battuta o cosa seria

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[pavon]

Caro Sandro,

perche’ si è fatto il Mose contro la volontà della città (dopo aver finto di discutere per vent’anni)? Per dare i soldi alla grande industria e le tangenti ai politici. Perché  bisogna fare la TAV contro la volontà della Val di Susa (dopo aver finto di discutere per vent’anni)? Per dare i soldi alla grande industria e le tangenti ai politici. In entrambi i casi devastando un ecosistema unico. In entrambi i casi interventi irreversibili. In entrambi i casi denigrando i pareri degli esperti su costi benefici. 

Il Mose non entrerà mai in funzione: hanno mentito sui test delle cerniere e nessuno sa se mai reggerebbe la pressione del mare (fondali sabbiosi). Inoltre nessuno avrà mai i soldi per la manutenzione (hanno scoperto dopo che il metallo in acqua arrugginisce). Se viene giù la diga mobile, Venezia altro che acqua alta, si becca uno tsunami tipo quelli di cui parlano le cronache attorno al 1100..

Con rinnovato affetto,

Michele

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[Alessandro Moro N]

Caro Michele,

se tu fossi tra i contrari tout-court alle opere pubbliche, sarebbe difficile andare oltre. Le grandi opere hanno bisogno di grandi imprese di engineering e costruzione, e di fondi certi (e attentamente giustificati e monitorati) per il tempo che serve. Anch’io avrei preferito all’epoca che si esaminassero soluzioni diverse, ma ricordo anche che i “saggi” di Massimo Cacciari avevano anche fra di loro idee diverse, c’erano (lo ricorda lui ancor oggi) 9 idee progettuali, che qualche altro panel di esperti (o la commissione VIA, VAS?) avrebbe comunque dovuto valutare e scegliere per passare alla progettazione di fattibilità. Ricordo in particolare quella delle vecchie navi in disarmo da affondare nelle bocche di porto. Diciamo che gli esperti, soprattutto su questioni inedite e complesse (ma non solo) hanno 99 volte su 100 proposte contrastanti, e a volte malauguratamente sono sensibili agli interessi di chi li paga o ne tutela la carriera accademica.

Ricordo che si discuteva e progettava da 30 anni, a 40 dal 1966, quando Prodi decise che era il momento di passare alla realizzazione. Non credo proprio mirasse alle tangenti, penso ritenesse, forse sbagliando, che non si potevano passare altri 20 anni a discutere.

La gestione anomala del CVN, trasformato da piccolo progettista a gigantesco costruttore senza gara, per la più grande opera pubblica italiana e forse europea, è stata un azzardo “decisionista” che abbiamo strapagato, col raddoppio dei costi iniziali e lo spazio creato per le ruberie, la corruzione dei controllori, la contribuzione a pioggia a qualsiasi soggetto che a Venezia volesse dir la sua. Sino agli arresti e ai processi (che nelle cronache di oggi associano frettolosamente e falsamente il sindaco Orsoni e i Galan nella galassia corruttiva).

Una vicenda certo deprimente e scandalosa, tanto più “nobile” doveva essere il fine e l’impegno economico del Paese tutto.

Io non sono un esperto per professione di alcuna delle materie coinvolte, leggo i giornali come te, mi informo, ascolto, e legittimamente dubito e mi interrogo, senza le tue certezze, al massimo con speranze.
Sentivo il prof.  D’Alpaos intervistato qualche giorno fa, prima di ieri, dire che, dopo tutti questi anni e con l’accelerazione dei mutamenti climatici, l’ unica soluzione sarebbe ora rialzare la città coi martinetti idraulici. Tutti lo stimiamo, ma mi pare che nessuno all’ epoca degli “esperti”  di Cacciari (nemmeno lui) avesse proposto questa radicale e affascinante soluzione (lo fece Renzo Piano anni dopo, quando aveva realizzato così l’aeroporto di Osaka), ma ormai il MOSE era partito.

Non credo che un’idea del genere costerebbe meno del MOSE e che potrebbe esser portata a termine da una cooperativa artigiana dopo regolare gara ad evidenza pubblica.

Io – senza falsa modestia – sono almeno 20 anni che propongo di smontare tutto e ricostruire Venezia sul Montello, unica soluzione di lungo periodo: inascoltato!

E quindi, seguendo l’antica saggia indicazione di Massimo Cacciari, domani se trovo aperto mi compro un paio di stivali alti nuovi: i miei si son bucati.

Buona notte, un abbraccio

Sandro

 

 

 

Da: pavon [mailto:pa...@math.unipd.it]
Inviato: mercoledì 13 novembre 2019 09:15

A: Alessandro Moro N
Cc: giorgio nardo; Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio; Marina Rodinò

Oggetto: Re: [pdcann:3454] Battuta o cosa seria

[pavon]

https://video.repubblica.it/politica/venezia-cacciari-mose-mai-testato-ha-divorato-risorse-con-applausi-di-zaia-ma-che-ca-di-ipocrisia-e/348016/348602?ref=RHPPTP-BH-I241078979-C12-P1-S1.12-T2

[Alessandro Moro N]

L’avevo già sentito da Gruber. Su Galan, Zaia e Brugnaro, ha perfettamente d’accordo. E al netto dei dettagli, la sua posizione coincide con la mia: finirlo, cazzo! E aggiungo: prendere per le orecchie TUTTI i responsabili, ciascuno pro-quota, se non ci si arriva o non funziona, e portarli in Tribunale.

Che i lavori siano al 93% e non ci sia stata ancora una prova completa non è in contraddizione. Preoccupa che la prova del 4 novembre sia andata sostanzialmente MALE, al punto di esser stata sospesa a metà (il “rinvio” è solo la presentazione mass-mediatica).

Però mi sarebbe piaciuto anche che mi dicessi cosa pensi delle mie osservazioni più “di fondo”.  

Grazie e un caro saluto

Sandro

 

Da: pavon [mailto:pa...@math.unipd.it]
Inviato: giovedì 14 novembre 2019 13:48

[Alessandra Vio]

Però non mi pare che i soldi del Mose siano andati alla grande industria; le Imprese che hanno lavorato erano, se non ho capito male, piccola industria, anzi proprietà di quelli che si sono affaccendati intorno al giocattolo.

Tangenti sì, tante, e la cosa che mi rattrista di più è che almeno, pagate le tangenti, avessimo un sistema funzionante e invece ……………. le paratoie stanno sotto.

Sulla TAV forse è il caso di fare qualche riflessione visto che con “l’alta velocità” (sic) si arriva a Milano da Venezia in due ore e 40 minuti (sempre ad essere in orario), vale a dire che si va alla bella media di 100 km/h, certo un po’ bassa per un mondo globalizzato.

 

 

Cordiali saluti

                                                      Alessandra Vio

Studio Associato Vio

 

Da: pdc...@googlegroups.com <pdc...@googlegroups.com> Per conto di pavon
Inviato: mercoledì 13 novembre 2019 09:15
A: Alessandro Moro N <alessan...@shylock.it>
Cc: giorgio nardo <giorgi...@gmail.com>; Circolo Pd Cannaregio Di Vittorio <pdc...@googlegroups.com>; Marina Rodinò <PDC...@gmail.com>
Oggetto: Re: [pdcann:3455] Battuta o cosa seria

 

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[pavon]

La Mantovani è una grande industria. Da Venezia a Milano ci si mette tanto perché l’alta velocità sulla Torino-Venezia c’è solo su certe tratte, ma non si completa perché prima bisogna fare la TAV dove la torta è molto più sostanziosa (11-16 miliardi?).

Cordialmente,

M.P.

On 15 Nov 2019, at 12:13, Alessandra Vio <a...@studiovio.it> wrote:

Però non mi pare che i soldi del Mose siano andati alla grande industria; le Imprese che hanno lavorato erano, se non ho capito male, piccola industria, anzi proprietà di quelli che si sono affaccendati intorno al giocattolo. 

Tangenti sì, tante, e la cosa che mi rattrista di più è che almeno, pagate le tangenti, avessimo un sistema funzionante e invece ……………. le paratoie stanno sotto.

Sulla TAV forse è il caso di fare qualche riflessione visto che con “l’alta velocità” (sic) si arriva a Milano da Venezia in due ore e 40 minuti (sempre ad essere in orario), vale a dire che si va alla bella media di 100 km/h, certo un po’ bassa per un mondo globalizzato.

 

 

Cordiali saluti

                                                      Alessandra Vio

<image002.png>

Studio Associato Vio

 

<image003.jpg>

[Alessandra Vio]

Appunto, finchè non si fa la TAV si continua ad andare a 100 km/h. La TAV non si fa per salvare un ecosistema (ma è davvero unico quello in zona TAV) o per non rischiare di distribuire tangenti ?

Nel primo caso anche l’aeroporto Marco Polo ha inciso sull’ecosistema della laguna ma non ci verrebbe certo in mente di chiuderlo.

Nel caso tangenti mi rifiuto di credere che si possa pensare di non fare un’infrastruttura semplicemente per non rischiare. Si fanno i controlli e bella festa finita.

Non so se la gente si rende conto che questa lentezza di trasporti incide sull’economia del Paese, sui costi dei prodotti e via andare, senza contare l’economia che mette in moto la realizzazione di una infrastruttura. Perché di economia viviamo e non vorrei che si tendesse al PIL zero per evitare di incontrare i ladri (che vanno messi in galera a lungo).

Per quanto riguarda la Mantovani se non è già fallita sta fallendo.

 

Cordiali saluti

                                                      Alessandra Vio

 

 

Da: pdc...@googlegroups.com <pdc...@googlegroups.com> Per conto di pavon

Inviato: venerdì 15 novembre 2019 12:40
A: Alessandra Vio <a...@studiovio.it>
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[pavon]

Giusto per chiarire: io sono favorevolissimo a completare l’alta velocità sulla Torino-Venezia (o Torino-Trieste) nonostante l’indubbio impatto ambientale. Non si fa perché sulla Torino-Lione c’è molto di più da mangiare. Magari si facessero i controlli e chi sbaglia finisse (per un bel po’) in galera. Non è così da un pezzo, la corruzione dilaga e non c’è grande opera senza mazzette. La legge di due anni fa per proteggere i whistle-blowers funziona poco perché la maggior parte dei comuni  non utilizza un sistema informativo per ricevere le segnalazioni. Sulla pena certa per i corrotti: Cantone ha gettato la spugna e perfino il PD è contrario all nuova legge (per altro timida) sulla riforma della prescrizione…

Cordialmente,

Michele Pavon

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