Resto della mia: quelle querele presentate contro la Tinelli e altri
due mi sono sembrate veramente inopportune. L'ho già detto altrove e
lo ribadisco. Non contesto il diritto di ognuno di sentirsi diffamato
e rivolgersi al magistrato (la legge ovviamente lo permette), ma
l'opportunità di attaccare in forze come è stato fatto. Poi è chiaro
che gli animi si esacerbano.
Al
>> Resto della mia: quelle querele presentate contro la Tinelli e altri
>> due mi sono sembrate veramente inopportune. L'ho già detto altrove e
>> lo ribadisco. Non contesto il diritto di ognuno di sentirsi diffamato
>> e rivolgersi al magistrato (la legge ovviamente lo permette), ma
>> l'opportunità di attaccare in forze come è stato fatto. Poi è chiaro
>> che gli animi si esacerbano.
>
>Non è una buona notizia, nè un buon precedente per tanti.
Per me invece è una buona notizia e un ottimo precedente... ;-)
In effetti c'erano stati altri precedenti, ad es rif. Scientology e
Maurizio Antonello/Canale 5 e Bolgan (o Odivelli) rif. TdG, ma in quel
caso si era andati in giudizio. Un altro precedente riguarda Ass.
Omeopati contro Piero Angela (anche in quel caso mi pare si fosse
andati in giudizio).
Specifico che dal testo della sentenza (scaricabile dal sito Cesap)
non si capisce chi fosse il querelante specifico, comunque si cita la
trasmissione del 20.1.2006 (che non ho visto).
Vi si dice invece che, a parte la presentazione di querela oltre i
termini di legge, manca l'animus diffamandi, vale a dire che secondo
giurisprudenza "Il reato di diffamazione è costituito dall'offesa
della reputazione di una persona determinata e non può essere
ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi
offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una
categoria anche limitata se le persone cui le frasi si riferiscono non
sono individuabili". Nel caso in oggetto si parlava genericamente di
una associazione ("The Sacred Path") o similari o più in generale di
"un metodo" senza mai citare la parte offesa nè fornire altri elementi
che consentano di individuarla. Si sottolinea poi che la Tinelli ha
dato voce alle numerose segnalazioni ricevute aventi per oggetto i
supposti rischi cui sarebbero sottoposti gli aderenti, mentre gli
altri due hanno riferito le proprie esperienze personali. In entrambi
i casi si tratta di legittimo diritto di critica senza travalicare i
termini della continenza (uso di forme espressive corrette anche senza
evitare coloriture e toni aspri e polemici (rif. giurisprudenza).) Per
cui il PM chiede al GIP di archiviare.
>
>Capisco il punto di vista di Alessia, ma era indispensabile, a mio
>giudizio, affermare con chiarezza che quelle affermazioni, rese in TV
>e ribadite poi in varie sedi, non erano accettabili. E che la ferita
>veniva inflitta non solo a qualche persona ma ad Arkeon nel suo
>complesso.
Io capisco che tu sei molto direttamente coinvolto e che probabilmente
perdi di vista il generale, ovvero che il diritto di critica DEVE
essere garantito, altrimenti è la fine. Chi ha avuto esperienze
negative deve poterlo dire, chi vuole criticare il governo deve
poterlo fare, chi vuole aprire un forum su cui discutere pubblicamente
delle proprie esperienze deve poterlo aprire.
Io capisco il tuo stato d'animo, ma capisco anche quello degli altri.
Capisco anche che Moccia, come ideatore del metodo, potrebbe essersi
sentito particolarmente diffamato. Ma presentare un numero così alto
di querele no, non va bene. Io continuo a vederlo come tentativo
censorio e, condividendo quanto ha scritto steromeme, la cosa si è
tramutata oltretutto in un boomerang.
>Senza querele, l'atteggiamento dei querelati e di alcuni altri sarebbe
>stato diverso? Dei media? Non credo.
Io invece credo di sì. Probabilmente non ci sarebbe stata la
trasmissione di Mi Manda Rai 3, ad esempio. E non si direbbe ogni
volta che le vittime sono state travolte di querele, gettando una
pessima luce anche sui semplici affiliati, non solo su un metodo
(magari male applicato dal singolo) o su alcuni maestri (magari che
avevano deviato).
>
>Mi rendo sempre di più conto che l'obiettivo dell'aspetto mediatico di
>questa campagna è prima di tutto la distruzione morale di Arkeon. Dire
>che un gruppo di persone non possa difendersi da una diffamazione, se
>provata, rispetto a qualcosa che li rappresenta collettivamente è
>secondo me molto limitante. Diventa difficile, o forse impossibile, la
>difesa di un'esperienza, di un gruppo o di un'associazione.
Non la vedo così. Non penso nemmeno che l'obiettivo dell'aspetto
mediatico sia la distruzione di Arkeon. I giornali rincorrono lo
scoop. Sesso, sangue, soldi. In Arkeon c'è gente che ha subito dei
danni. Pur senza negate le tue (e di tanti altri) esperienze positive,
non si può nemmeno negare che, come metodo e come gestione del metodo,
altri abbiano subito danni. E di questo credo sia più che giusto
parlarne. Sono invece d'accordo che prima di parlare di "setta",
"psicosetta", "plagio" ecc., andrebbe usata maggior cautela. La
stigma, in fondo, è quella.
>
>Una nota di riflessione riguarda l'oscuramento del sito di Arkeon che,
>di nuovo, porta ad un'informazione unilaterale.
Non ho mai visto il sito di Arkeon quando era online. Però purtroppo
non è che un sito, in sè, aiuti molto a farsi un'idea. Ad esempio
quelli di scientology sono semplicemente spot pubblicitari dove non si
toccano gli aspetti del movimento/dottrina che più sollevano critiche.
Leggere quei siti non è che aiuti molto a capire di che cosa si tratta
in realtà.
>Tempo fa, qualcuno ha scritto sul forum del Cesap di un luogo a
>procedere e delle spese correlate. Non mi sembra che ci sia stato
>nessun comunicato stampa o articolo di giornale sull'argomento.
Non credo si possa ritenere il forum del Cesap (o il sito Cesap in
generale) un luogo su cui reperire informazione super partes. A
dispetto del nome (Centro Studi) è semplicemente un'associazione
anticult. Con pregi e difetti correlati.
Al
Certo che non le mandi mica a dire, eh? :-D
>
>A parer mio la querela non doveva essere fatta alla Tinelli, che come
>TUTTI ha diritto alla libera espressione, quanto alla televisione
>\curatore del servizio che ha montato uno "spot" senza
>contraddittorio.
Non ho visto le trasmissioni incriminate (Costanzo), ma se non ho
capito male il contraddittorio c'era. Se non c'era, allora ti do
ragione.
>Ma prendersela con la Tinelli è stato un atto STUPIDO E RANCOROSO:
>pensate che sia la Tinelli a copilar l'agenda di un servizio o di un
>palinsesto?
70/80 cause non si giustificano, imho. Capisco il sentire personale di
Articolo, ma capisco anche chi si è ritrovato travolto. Voglio dire
che le querele di Moccia e dei maestri identificabili potevano magari
anche starci, rientra nel loro pieno diritto, ma un'azione collettiva
puzza. E parecchio.
L'ho detto ancora e mi ripeto: un conto è il diritto, un conto è il
buonsenso. Anche 4 mil di euro travalicano ogni buon senso. Capisco i
conteggi di Articolo, ma credo che già una richiesta del genere, come
disse Ruffolo a MMR3, si faccia ridere dietro e attiri antipatie e
ostracismo a priori. Le trasmissioni di Costanzo, in fondo, non hanno
decretato la fine di Arkeon, che semmai è venuta dopo con
l'incriminazione di Moccia e dei maestri.
Inquietanti invece i fax di cui parla articolo in altro post. Ma per
quelli al più si querelano ignoti (non c'era un numero di mittenza?)
Di quello vorrei saperne di più, se si può.
>
>Quanto alle stigma sociali: non vuoi essere additato come diverso,
>allora riga dritto nel greggie. Nel momento stesso in cui decidiamo di
>mettere in atto un comportamento diverso dalla media siamo etichettati
>come diversi, o si accetta il prezzo da pagare o meglio non giocare.
Beh, magari non si sentivano così diversi o fuori dal gregge. Non
stiamo parlando di Scn, con l'unica verità in tasca. Resta il fatto
che essere stigmatizzati in toto di essere una "psicosetta" non fa
piacere.
>
>I tuoi vicini non ti rivolgono la parola per così futili motivi?
>Meglio! Eviterai di perdere tempo con persone tanto meschine e facili
>alla condanna. Arti se tigiudicano male sulla base di 2 servizi tv che
>nemmeno parlano di te la definizione è una sola: fottuti imbecilli. Và
>tranquillo che la fuori puoi trovare gente ben migliore da frequentare.
Io magari mi sarei espressa con meno veemenza, ma mi sento di
condividere abbastanza quello che dici. La madre dei coglioni,
purtroppo, sembra essere sempre incinta e se qualcuno vuole pensare
male lo fa, anche andando contro ogni possibile evidenza. Le persone
che stimo e apprezzo le valuto per ciò che sono, non per quello che
dice la TV. Altre invece che sembrano stimate e apprezzate da stampa e
TV una volta conosciute personalmente potrebbero risultarmi per ciò
che realmente sono: arrivisti insignificanti.
Per quanto riguarda la voce più o meno potente, non credo sia giusto
fare il paragone con anonymous. Però internet resta un mezzo potente,
e io se fossi in voi aprirei un thread sul forum Cesap segnalando la
presenza di questo spazio. Primo per farvi pubblicità: la gente ha
pienamente diritto di sentire anche un'altra campana. Secondo per
vedere le reazioni (si sa che un po' provocatoria sono). Il
comportamento altrui è sempre un ottimo metro di giudizio, al di là
delle chiacchiere, che restano chiacchiere.
Al
>
>
>
>On 20 Mag, 10:12, Alessia Guidi <alessia.gu...@libero.it> wrote:
>
>CUT
>> >Non è una buona notizia, nè un buon precedente per tanti.
>>
>> Per me invece è una buona notizia e un ottimo precedente... ;-)
>
>Ok: non siamo d'accordo.
Già. Si direbbe proprio che non lo siamo ;-) Ma è il bello della vita.
Che noia darsi continuamente pacche sulle spalle e vivere di
autoreferenzialità.
>Una cosa è il diritto di cronaca, di critica,
>altro è affermare che un gruppo è una psico-setta in cui succedono una
>serie di cose terribili in modo da imprimere un marchio quasi
>indelebile su un gruppo.
Capisco che tu sei coinvolto, ma ascolta anche chi giudica
dall'esterno: non è che in casi come questi si pensa subito che tutti
hanno fatto di tutto. E se conosci una persona che gravita in un
ambiente accusato di, quanto meno chiedi e valuti sulla tua conoscenza
personale dell'individuo e sulla sua credibilità. Poi è ovvio che c'è
anche chi è ancora convinto che se l'ha detto la TV allora è vero, ma
non è che sono tutti così.
>
>Inoltre, tra le altre cose, il PM ha ritenuto che, per esempio, dare
>della "setta" a qualcuno rientra nei limiti della continenza (senza
>che sia necessario fornirne prova, peraltro). Mi domando, in maniera
>volutamente provocatoria, se la stessa valutazione verrebbe data se
>l'epitetto "setta" venisse ipoteticamente affibbiato in TV ad un
>centro di cui si parla spesso in riferimento ad Arkeon.
Setta ha sicuramente un valore dispregiativo ma non è una società
segreta vietata dalla legge. Può offendere se vuoi, ma non costituisce
reato per sè, imho. Per la seconda parte volutamente provocatoria del
tuo discorso, vedi come si sono incaz... certe persone per il semplice
fatto di aver loro attribuito atteggiamenti settari (che non significa
"essere una setta" come è stato prontamente e opportunisticamente
interpretato). C'è già chi parla non troppo velatamente di querele per
cose mai dette, alla faccia del tanto sbandierato diritto di critica.
E anche questo, aggiunto ai brindisi per la chiusura di uno spazio web
altrui, francamente a me dà da pensare.
>
>Cerco di chiarire. Ai media non interessa distruggere Arkeon; se il
>vento cambia, domani Arkeon potrebbe essere sugli altari. Dico che chi
>è stato parte attiva della campagna mediatica ha avuto l'obiettivo di
>distruggere l'immagine di Arkeon, ergo di fatto la sua esistenza. Non
>è diverso il trattamento riservato ad altri, per inciso.
Non so. Non sarei così drastico. Sono le accuse di "distruttivismo"
che ci fanno anche gli scientologi, interpretando sempre la critica in
modo distruttivo e non come input per riformarsi. Se quella gente è
stata danneggiata dall'esperienza in Arkeon ha tutti i diritti di
dirlo. Non puoi fare il processo alle intenzioni. Scn è stata sotto
processo per 15 anni, in Italia, ma non è che ciò le abbia impedito di
continuare il suo lavoro, di attirare nuovi clienti, di radicarsi sul
territorio. Dal processo è uscita relativamente pulita (almeno
dall'accusa di associazione per delinquere è uscita pulita) e non mi
sembra sia scomparsa. Anzi. Su tutto quel processo alla fine ci ha
marciato alla grande.
>
>> In Arkeon c'è gente che ha subito dei
>> danni.
>
>Continuo a non essere convinto del tempio indicativo che usi.
Io continuo ad essere convinta che persone danneggiate ce ne siano
state. E' un discorso che ho già fatto altrove. Poi si può parlare di
danno riconducibile alla commissione di un reato oppure no, e questo
lo deciderà il magistrato. Ma danno resta.
>
>> Pur senza negate le tue (e di tanti altri) esperienze positive,
>> non si può nemmeno negare che, come metodo e come gestione del metodo,
>> altri abbiano subito danni.
>
>Capisco quello che dici: prendiamo tutti in parola, danni e benefici.
>Io metterei piuttosto tutto in dubbio, sia chi riferisce danni e chi
>riferisce un'esperienza positiva. A meno che al posto di danni, salvo
>alcuni episodi magari gravissimi, ma puntuali, metti esperienza
>negativa. Esperienza positiva ed esperienza negativa, ci sto.
Io metto sempre tutto in esperienza positiva e in esperienza negativa.
Ma se l'esperienza positiva porta necessariamente benefici, altrimenti
non sarebbe positiva, quella negativa porta necessariamente un qualche
tipo di danno. Poi si può discutere sulla rilevanza penale di quel
danno. Ma è un altro discorso. Si può discutere sull'importanza del
danno, sul suo impatto. Chi ha lavorato come staff di Scn per dieci
anni a 100 euro al mese ha subito un danno. Chi ci ha gettato tutti i
suoi soldi, anche. Chi ha troncato i rapporti con la famiglia per
convinzione dottrinale, pure. Questa gente ha diritto di parola, e ha
diritto di raccontare la sua esperienza. Esattamente come chi lamenta
danni dal percorso in Arkeon.
Al
>
>Poi posso dirtelo onestamente: lascialo perdere l'onore di Arkeon!! Tu
>non sei Arkeon, tu sei molto, molto di più. Tutte le persone coinvolte
>(soddisfatte o meno) sono molto di più. Arkeon, come ogni metodo, è
>uno strumento non un fine. Uno strumento si usa finchè è utile e poi
>si và avanti. Vai avanti. Hai la tua familgi e i tuoi cari, non ti
>serve altro. Gli strumenti di cui hai bisogno ce li hai già, stanno in
>mezzo alle orecchie.
Questa è notevole.
Al
>
>On 21 Mag, 21:32, Iilaiel <aleister_fah...@hotmail.it> wrote:
>> Per tutta la mia infanzia e la mia dolescienza ho avuto mio padre in
>> una setta. Vivevo in un bel paesino di 3000 anime e TUTTI lo sapevano.
>> A scuola, come ovunque, c'erano i rincoglioniti che giudicavano
>> dall'altro della loro pseudo-morale e persone intelligenti. Cosa ha
>> significato per me quest'esperienza:
>
>Benissimo per te. Rimane tuttavia il fatto che Arkeon NON è una setta.
Ma viene percepita come tale da più parti, per cui il succo non
cambia.
>B) Ai tempi dell'università avevo un carissimo amico omosessuale.
>... Sapeva che forse la sua omosessualità era solo una forma e/o
>la ricerca di un qualcosa, nello specifico di un maschile, ma non
>aveva voglia di vedersi questa parte, gli stava bene essere così.
> E se andava bene a lui perchè non doveva andar bene a me?
Mi sembra che in fondo ci sia un giudizio morale: è omosessuale per
"vizio culturale" (non diverso dal "vizio morale" per intenderci) ma
può essere "guarito" con la "giusta guida" che gli faccia veramente
scoprire se stesso. Giustificazione dell'omosessualità, invece che
considerarla al pari dell'eterosessualità.
>Se tu e io acquistiamo lo stessissimo prodotto, può darsi che tu ne
>resti soddisfatta e io no. Ma questo non significa che una di noi due
>ha ragione e l'altra torto. Ovvero può darsi che io che mi sono trovata
>male non abbia saputo ben utilizzare quel prodotto.
In questo modo stai facendo salvo il prodotto, negando semplicemente
che è il prodotto in sè che può non piacere, o che su altri abbia
causato danno. E' un po' il discorso che fanno gli scientologist:
Scientology funziona quando applicata al 100% standard. Se su di te
non ha funzionato, il motivo è:
non applicazione standard al 100%;
non sei stato onesto (= la colpa è tua).
Invece credo sarebbe importante capire che è il prodotto in sè che può
non essere applicato a tutti, e che non tutti hanno le stesse reazioni
a quel prodotto. Nel caso di Arkeon non si parla di torte, ma di
esseri umani...
Al
>
>Mmmm... la setta in cui era mio padre era proprio il tipo di culto da
>manuale: leader carismatico, progressivo indottrinamento volto a
>riplasmare la personalità, ecc. Il tipo di gruppo che porta un uomo a
>minacciare la sua famigia cn una psitola, causa mancata loro
>conversione.
=8-| :-((((((((((
>
>Personalmente io non condanno ne assolvo Arkeon (intesa come
>struttura). Per una ragione molto semplice: non ne sò abbastanza.
>La mia personalissima opinione leggendo sia voi che gli ex è che, ad
>un certo punto, con parte dei maestri qualcosa sia andato veramente
>storto. Probailmente qualcuno di loro si è preso una "ubriacatura da
>potere del guru" ed ha iniziato a preferie il potere sugli altri
>piuttosto che l'aiutare gli altri. E' brutto dirlo ma sono cose che
>possono succedere.
Mi sento di condividere la tua analisi.
>Sui cerchi e il post Arkeon. avete mai pensato di prendere quello che
>di arkeron vi è stato più utlile e riadattarlo al vostro quotidiano?
E' quello che penso anche io, e che tra l'altro consiglio sempre anche
a chi è uscito da Scn, del tutto frastornato. Del buono evidentemente
c'è stato, altrimenti non saresti stato lì così a lungo e a costo di
tanti sacrifici (sono convinta che controllo mentale in certe
situazioni esista ma non sempre, non sempre allo stesso livello, non
per tutti alla stessa profondità). Quel buono va mantenuto e
valorizzato, e lo dico soprattutto agli ex arkeoniani. Il resto va
eliminato e il rancore metabolizzato, trasformato in energia positiva
senza macerarsi nel vittimismo (Iilaiel mi sembra un ottimo esempio di
come la negatività alla fine si trasformi in grossa positività e
apertura, vera comprensione verso il prossimo. Baby, ti adoro! Sei già
iscritta nel mio personale olimpo di persone da venerare... ;-) la
serie di maestri che ho elencato altrove)
Indipendentemente dall'eventuale esito processuale, dentro arkeon è
necessaria una profonda riflessione.
Al
>>
>> Invece credo sarebbe importante capire che è il prodotto in sè che può
>> non essere applicato a tutti, e che non tutti hanno le stesse reazioni
>> a quel prodotto. Nel caso di Arkeon non si parla di torte, ma di
>> esseri umani...
>
>Cosa ti fa pensare che si teorizzasse che Arkeon andava bene per tutti
>e che tutti dovevano reagire allo stesso modo? Non è così, nella mia
>esperienza. Mi sembra che tu dica che c'erano persone che non
>avrebbero dovuto fare Arkeon e, invece, lo hanno fatto. Discorso
>interessante, vorrei capire meglio.
Nulla mi fa teorizzare, mi stavo semplicemente rifacendo all'esempio
di barbara sul lievito, cioè che lei non ha avuto buoni risultati con
il lievito decantato da sua madre semplicemente perchè non ha
"giustamente applicato" (che è poi il discorso che fanno gli
scientologi a propos di chi lamenta scarsi o nulli risultati, o
addirittura danni: sbagliata applicazione, mancanza di "onestà").
Poichè arkeon tratta con esseri umani e non con torte, ognuno può
reagire in modo molto diverso alle sue tecniche, e quello che per te è
stato molto positivo per altri può essere stato molto negativo.
Probabilmente c'era gente che non avrebbe dovuto fare arkeon ma l'ha
fatto. Con questo non voglio far ricadere la colpa sul singolo,
indendiamoci. La validità o meno per noi stessi di tecniche che
toccano così profondamente l'intimo la si può giudicare solo sulla
lunga distanza. Suppongo che ai più sia bastato un seminario per
capire che non faceva per loro. Ad altri siano serviti più seminari
per capire che non faceva per loro. Altri ancora hanno capito che non
faceva per loro quando hanno cominciato a sentirsi danneggiati o
abusati. Per altri ancora è stato uno strumento del tutto positivo.
La terza categoria ovviamente è la più delicata, ed è nella loro
gestione che esce la stoffa del maestro, si tratti del maestro di
arkeon o di chi si prende in carico vittime di abusi.
Al