Centro Studi o Associazione Anticult?

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cosimo

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Oct 29, 2008, 8:41:57 AM10/29/08
to parliamo del CeSAP Bari
Apro questo thread perché un primo passo per chiarire la vicenda Cesap-
Noci è chiarire la natura di questa associazione. E’ mia opinione – ma
credo non solo mia – che il Cesap non sia in effetti un “centro studi”
bensì una associazione “anti-cult”, in cui assume un ruolo rilevante
la componente degli ex-membri dei gruppi studiati.

Ciò in sé non ha nulla di negativo, tuttavia ha un significato molto
importante alla luce del ruolo giocato dal Cesap-Noci in tante
vicende, a partire da quella di Arkeon di mia diretta esperienza.
L’autorevolezza che di solito si riconosce ad un centro studi è basata
infatti sulla competenza, mostrata dalle sue ricerche e riconosciuta
dal mondo accademico dei pari, nonché sulla neutralità rispetto ai
giudizi di valore e sull’assenza di conflitti di interesse che
tipicamente caratterizzano un approccio scientifico. Per contro
un’associazione “anti-qualcosa” non ha in quanto tale queste
caratteristiche: non la competenza, non la neutralità di giudizio, non
l’assenza di conflitti di interesse.
Capire quale di questi due profili descriva meglio il Cersap-Noci è
quindi importante per capire il valore da dare agli interventi del suo
Presidente - la d.ssa Tinelli - sulla stampa, sulla TV, financo presso
la Procura di Bari di cui sembra capire sia o sia stata consulente.
Ruoli rispetto ai quali il Cesap-Noci si accredita come esperto e
studioso di sette, con ciò garantendo la propria attendibilità.

Vediamo allora i fatti.

1. Nel sito del Cesap alla sezione “documenti e studi” si trovano
traduzioni non ufficiali di testi stranieri, testimonianze di ex
membri di gruppi, contributi di osservatori e/o associazioni, ma
nessuno studio pubblicato su una rivista ufficiale di psicologia,
sociologia o simili, nulla che aiuti a capire se si tratta
dell’opinione di qualcuno o di studi.
(http://www.cesap.net/index.php?
option=com_content&task=section&id=37&Itemid=58)

2. Sul sito della stessa D.ssa Tinelli risultano pochi documenti,
datati e apparsi su riviste di modesto livello. In particolare i più
recenti sono due documenti del 2003 relativi ad una mostra
sull’esoterismo (sembrerebbero auto-pubblicazioni) e tre documenti del
2000 pubblicati sul Gazzettino di Noci (!). Nessun documento è
peraltro scaricabile.

3. Sempre in tema di accreditamento, colpisce che nella sezione del
sito “Dicono di noi” non vengano riportate pubblicazioni o pareri di
altri gruppi di studio, bensì alcuni articoli di stampa che – su casi
di cronaca lanciati dallo stesso Cesap – citano le parole della d.ssa
Tinelli come esperta in materia. Insomma l’interlocutore è più il
pubblico che la scienza, cosa che getta un po’ di luce sul perché un
ente che dovrebbe trattare in maniera attenta vicende così delicate si
muova invece con tamburi e fanfare. (http://www.cesap.net/index.php?
option=com_content&task=blogcategory&id=271&Itemid=249)

4. La natura di associazione anti-cult del Cesap è ulteriormente
confermato da suo stesso sito. Aldilà di alcune modalità di
sollecitazione della collaborazione (“Cesap wants you”, “Sei pronto
per l’arena”, http://www.cesap.net/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1)
che certo non suggeriscono l’atmosfera pacata della biblioteca,
colpisce la sollecitazione a costituirsi parte civile nell’eventuale
processo contro alcuni maestri del metodo Arkeon
(http://www.cesap.net/index.php?
option=com_content&task=view&id=1210&Itemid=47).
L’azione, che in sé non ha nulla di criticabile, appare quantomeno
poco consona ad un centro studi, che in tal modo prende chiaramente le
parti. Tanto più ciò appare strano se si considera che il Cesap a tal
fine si fa direttamente promotore dell’azione collettiva promuovendola
e mettendo a disposizione un pool di avvocati, come farebbe
un’associazione dei consumatori o – appunto – un’associazione anti-
cult.

5. Per concludere, sembra contraddittorio che un’associazione che
sulla propria homepage dichiara di voler “promuovere la collaborazione
tra le varie associazioni o gruppi di studio a livello nazionale ed
internazionale sui fenomeni di abuso psicologico” sia entrata in pochi
anni in conflitto con almeno 3 associazioni e/o professioniste attive
nello stesso ambito: l’assap (http://www.asaap.org/documenti/
cesap.pdf),il Cesap-Friuli (http://www.cesap-friuli.net/node/89,
http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=990&Itemid=59)
e la d.ssa DiMarzio (http://www.cesap.net/index.php?
option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=...).

Alla prossima

Cosimo

articolo21

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Oct 29, 2008, 4:07:21 PM10/29/08
to parliamo del CeSAP Bari


On 29 Ott, 13:41, cosimo <ccampidog...@libero.it> wrote:
> Apro questo thread perché un primo passo per chiarire la vicenda Cesap-
> Noci è chiarire la natura di questa associazione. E’ mia opinione – ma
> credo non solo mia – che il Cesap non sia in effetti un “centro studi”
> bensì una associazione “anti-cult”, in cui assume un ruolo rilevante
> la componente degli ex-membri dei gruppi studiati.
>
> Ciò in sé non ha nulla di negativo, tuttavia ha un significato molto
> importante alla luce del ruolo giocato dal Cesap-Noci in tante
> vicende, a partire da quella di Arkeon di mia diretta esperienza.
CUT

Questo che sollevi è un punto molto importante. Anche io credo che il
Cesap non sia o quantomeno non si comporti come un centro studi ma
come lobbista anticult. Se lo fa bene o male è un giudizio che tengo
per me perchè non è questo il punto (anche se anche le associazioni di
parte dovrebbero seguire dei codici di comportamento).

In una qualunque vicenda controversa è normale che ci siano portatori
di interesse. E' normale anche che si costituiscano in associazioni
che raccolgono fondi (il 5 per mille di oggi per esempio o le
richieste di donazioni di ieri) per fare lobbing per il loro
interesse.

E' giusto anche che siano ascoltate, ovviamente non come esperti super
partes ma come chi vuole ottenere qualcosa.

Anche le associazioni ambientaliste hanno questo profilo e tra queste
ci sono quelle che sono più aggressive, intimidatorie e meno serie e
quelle che nel fare lobbing cercano di essere più serie e di avvalersi
di dati scientifici.

Condivido i punti che tu elenchi. Aggiungerei un punto sei:

6. tra gli stessi esperti che rispondono sul sito del Cesap sono
presenti ex frequentatori e denuncianti dei gruppi contestati dalla
stessa associazione. http://www.cesap.net/index.php?option=com_contact&task=view&contact_id=9&Itemid=3

Insomma, non c'è niente di male ad essere attivisti e lobbisti di un
interesse legittimo o meno (spetterà poi agli altri giudicare), però
se si fa questo non bisogna pretendere di passare per studiosi/esperti/
indipendenti. Anche la Philip Morris ha i suoi lobbisti.

bono....@gmail.com

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Oct 30, 2008, 10:45:30 AM10/30/08
to parliamo del CeSAP Bari
On 29 Ott, 13:41, cosimo <ccampidog...@libero.it> wrote:
> Apro questo thread perché un primo passo per chiarire la vicenda Cesap-
> Noci è chiarire la natura di questa associazione. E’ mia opinione – ma
> credo non solo mia – che il Cesap non sia in effetti un “centro studi”
> bensì una associazione “anti-cult”, in cui assume un ruolo rilevante
> la componente degli ex-membri dei gruppi studiati.

CUT


Questo è il parere in proposito di Mario Aletti, Presidente della
Società Italiana di Psicologia della Religione:
- PSICOLOGIA DELLA RELIGIONE E PSICOSETTE - Notiziario gennaio-
agosto 2008
http://www.psicologiadellareligione.it/sipr/modules/news/article.php?item_id=30

E’ ritornata di attualità l’espressione “lavaggio del cervello”.

“Non certo per via di nuove conoscenze scientifiche in proposito, ma
sull’onda dell’informazione scandalistica mass-mediatica, di qualche
iniziativa investigativa e giudiziaria e, soprattutto, sulla spinta
della campagna rabbiosa di gruppi che, proclamandosi “antisette”, si
presentano come paladini della religione istituzionale e difensori di
persone “plagiate” e dei loro familiari.
E’ la ripresa (colpo di coda?) della obsoleta questione del
“brainwashing” che negli anni ‘80 fu liquidato nella comunità
scientifica internazionale come concetto inutile e confusivo e che ora
qualcuno vorrebbe rivestire di una “scientificità” con la formula del
“plagio mentale” individuandolo quasi esclusivamente nelle
“Psicosette”. Non è questa la sede per dire dei numerosi gruppi anti-
cult, o degli anti-satanisti che affermano di conoscere 8.000 sette
sataniche nella sola Italia, o delle associazioni di familiari di
vittime delle sette. Gruppi assolutamente sconosciuti nel dibattito
scientifico internazionale, che spesso ruotano attorno alla smania di
protagonismo di sedicenti “ricercatori”, “facilitatori”, consulenti.
Spesso, come si osserva in Internet, in lotta rabbiosa tra loro nella
rivendicazione di un primato di autenticità, scientificità ed
efficacia, con denunce all’autorità di Polizia postale e con cause
finite in Tribunale.
Come già notavano alcuni dei massimi studiosi statunitensi, è forse
l’ora di pensare a gruppi di auto-aiuto non solo per gli ex-affiliati
alle sette, ma anche per gli appartenenti alle nuove “sette anti-
sette” (Hood, R. W., Jr., Spilka, B., Hunsberger, B., & Gorsuch, R.,
1996)…”


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