Siad-Csa-Cisal in Prima commissione Ars: “Adeguare le indennità per rendere attrattivo il lavoro alla Regione Siciliana”

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Cisal Sicilia

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Nov 5, 2025, 7:29:12 AM (3 days ago) Nov 5
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Siad-Csa-Cisal in Prima commissione Ars: “Adeguare le indennità per rendere attrattivo il lavoro alla Regione Siciliana”

Palermo, 5 novembre 2025 – “Un vincitore di concorso su tre, alla Regione Siciliana, rinuncia al posto fisso per lo stipendio troppo basso e un neo assunto su cinque si dimette dopo appena qualche mese. Una fuga di dipendenti che va arginata equiparando l’indennità di amministrazione dei dipendenti regionali a quella degli statali”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del sindacato Siad-Csa-Cisal che oggi sono stati auditi in Prima commissione all’Ars.
“Ringraziamo il presidente della commissione Ignazio Abbate e tutti i componenti per l’attenzione a un tema che è decisivo per evitare il collasso degli uffici regionali – continuano Badagliacca e Lo Curto -. Basti pensare che dopo il concorso per i centri per l’impiego del 2023 hanno preso servizio solo 161 funzionari sui 537 previsti, al concorso per 100 posti negli assessorati regionali il 20% dei vincitori neanche ha voluto firmare il contratto e lo scorso 29 settembre, su 210 convocati per l’immissione in servizio, si sono presentati in appena 160”.
“Bisogna sfatare il mito del posto d’oro alla Regione – aggiungono – e per farlo basta guardare ai numeri. Gli importi delle indennità di amministrazione dei regionali sono meno della metà di quelli previsti nei ministeri: un dipendente statale di prima area percepisce un’indennità di 3.665 euro lordi contro i 630 di un dipendente regionale di pari qualifica; in seconda area l’indennità statale è di 3.668 euro contro i 1.293 euro alla Regione; per la terza area lo Stato eroga 4.990 euro contro i 1.937 della Regione. Analogo principio vale anche per il personale della dirigenza, per cui gli importi massimi delle retribuzioni di posizione e di risultato in Sicilia corrispondono agli importi minimi di quelli previsti nello Stato”.
“E’ evidente – concludono i sindacalisti – che si tratta di una disparità enorme che aumenterà ulteriormente con il prossimo rinnovo del contratto collettivo nazionale degli statali, le cui trattative sono state già avviate a Roma. Chiediamo alla politica regionale di farsi carico del problema, utilizzando le economie di bilancio sulla spesa del personale degli ultimi tre anni che ammontano a 117 milioni di euro per adeguare le indennità. Un intervento ineludibile per rendere più attrattiva l’amministrazione regionale dal punto di vista economico e retributivo, evitare il blocco degli uffici regionali e garantire migliori servizi alle famiglie e alle imprese”.

Giovanni Azzara
Tesserino Odg n. 183889
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