Emergenza casa, i numeri in Sicilia

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Michele Guccione

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Sep 17, 2025, 1:19:55 AMSep 17
to Palermo
Ance Sicilia
Collegio Regionale Costruttori Edili Siciliani


Comunicato stampa

Casa, in Sicilia è emergenza: chi ha redditi più bassi può comprarla
solo a Trapani e Caltanissetta o in pochi centri periferici delle aree
metropolitane.
Le proposte di Ance Sicilia domani alla Commissione Hous del Parlamento
Ue:
piani di rigenerazione urbana con fondi pubblici e privati


Palermo, 17 settembre 2025 – In Sicilia è sempre più difficile comprare
o affittare casa, con prezzi o canoni degli immobili che crescono
rapidamente e redditi che si riducono. E’ in aumento il disagio
abitativo, che coinvolge fasce sempre più ampie della popolazione,
soprattutto le giovani coppie. L’indice di accessibilità elaborato
dall’Ance, frutto del rapporto fra rata da sostenere per l’immobile e
reddito disponibile, se è superiore al 30% segnala una criticità e,
quindi, le città dove è più proibitivo l’acquisto o l’affitto in base al
reddito.
In Sicilia, riguardo alle famiglie meno abbienti (con redditi inferiori
ai 10.500 euro annui - primo quintile di reddito), l’acquisto della casa
in quasi tutti i capoluoghi di provincia è economicamente insostenibile.
In particolare, a Catania, Palermo e Messina queste famiglie devono
destinare circa il 45% del proprio reddito al pagamento della rata del
mutuo, e altrettanto problematica, sebbene meno grave, è la situazione a
Enna, Ragusa, Siracusa e Agrigento, dove l’indice di accessibilità si
colloca tra il 32,7% di Agrigento e il 39,1% di Enna.
Solo Trapani e Caltanissetta presentano un indice (rispettivamente pari
a 28,4% e a 22,7%) al di sotto della soglia critica del 30%, per la
quale l’acquisto della casa è più sostenibile.
Va un po’ meglio alle famiglie della “fascia grigia”, quelle con un
reddito compreso tra 10.500 e 17mila euro - secondo quintile): tutti i
capoluoghi di provincia presentano un indice inferiore alla soglia di
accessibilità, ma con alcune distinzioni. Infatti, a Palermo, Catania e
Messina l’indice è prossimo o superiore al 28%; negli altri capoluoghi
il rapporto rata-reddito scende e si colloca tra il 14,3% di
Caltanisetta e il 24,6% di Enna. L’elevato impegno economico necessario
per l’acquisto della casa ha spinto le famiglie siciliane più
svantaggiate a indirizzarsi sul mercato della locazione, nonostante tale
segmento non sia esente da criticità.
Infatti, lo stesso indice di accessibilità elaborato dall’Ance per la
locazione evidenzia che, nel caso delle famiglie meno abbienti,
l’affitto per scopi residenziali è proibitivo in quasi tutti i
capoluoghi. In particolare, l’indicatore si dimostra superiore al 40% a
Palermo, Siracusa, Catania, Messina e Trapani, mentre a Ragusa ed Enna
raggiunge il 30%. Allo stesso tempo, anche Agrigento (28,8%) e
Caltanisetta (27,5%), che risultano i capoluoghi con il rapporto
canone-reddito più basso, manifestano una limitata accessibilità
all’affitto. Di contro, per le famiglie della “fascia grigia” le
difficoltà di accesso all’affitto sono più sfumate, sebbene non
risultino del tutto trascurabili a Messina, Siracusa e Palermo, per le
quali l’indice oscilla tra il 27,1% della prima e il 29,2% dell’ultima.
Tutte le famiglie che non possono permettersi una casa nei capoluoghi
sono costrette a cercarla nei centri periferici delle aree
metropolitane. Ma anche qui il mercato immobiliare è salito alle stelle,
soprattutto nelle località turistiche che sono diventate inaccessibili,
come Cefalù (72,6%), Acireale (43,5%), Taormina (79,8%) e Lipari
(62,4%). Ma lo sono anche i centri residenziali, come Bagheria (34,6%),
Gravina di Catania (37,8%) e Milazzo (41,3%). I primi Comuni con indice
inferiore a 30 sono, in provincia di Palermo, Villabate, Monreale,
Misilmeri e Partinico; in provincia di Catania, Adrano, Paternò, Giarre
e Caltagirone; in provincia di Messina, Patti e Barcellona Pozzo di
Gotto.
I numeri rilevati dall’Ance fanno parlare di una vera e propria
emergenza abitativa che richiede interventi urgenti. Domani l’Ance
Sicilia sarà presente, assieme ad altre organizzazioni, ai sindacati e
ad associazioni e realtà del mondo abitativo, all’incontro organizzato a
Palermo dalla Commissione speciale “Hous” del Parlamento europeo sulla
crisi degli alloggi, presieduta da Irene Tinagli e in missione
nell’Isola su spinta dell’eurodeputato siciliano Marco Falcone. L’Ance
Sicilia contribuirà al confronto con alcune proposte, come quella di un
intervento di rigenerazione urbana e social housing su vasta scala che,
senza ulteriore consumo di suolo, riconverta aree dismesse, mettendo
così a disposizione un sufficiente numero di alloggi a costi accessibili
a tutti e garantendo al contempo adeguati standard di vivibilità e
sostenibilità ambientale secondo la direttiva Ue “Case green”, nonché
spazi comuni per la coesione sociale e trasporti pubblici ecologici.
L’Ance ha lanciato una campagna per sollecitare la definizione di un
piano nazionale pluriennale da 15 miliardi per tutta Italia, attingendo
alla riprogrammazione del “Pnrr” (1,5 miliardi), a quella dei fondi
strutturali europei (2,5 miliardi), al nuovo Bilancio Ue 2028-2034 (6
miliardi), al Fondo sociale per il clima (3 miliardi) e al Fondo
Investimenti e Sviluppo Infrastrutturale 2027-2033 (2 miliardi). Risorse
da integrare con investimenti privati.

Ufficio stampa: Michele Guccione 348/2668034
michele...@neomedia.it


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