IL CAPO della polizia Alessandro Pansa e l' ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso rischiano il processo nell' inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti nei depuratori della Campania. Dopo aver chiuso con l' archiviazione il primo filone dell' indagine, nel quale era ipotizzato il reato di associazione per delinquere, nei confronti di nove indagati fra i quali l' ex prefetto di Napoli Pansa e l' ex commissario straordinario ai rifiuti Bertolaso, la Procura si prepara a tirare le somme del secondo capitolo, quello dove viene configurata un' ipotesi di traffico di rifiuti. L' orientamento dell' ufficio inquirente traspare dagli atti a sostegno del decreto di archiviazione firmato nei giorni scorsi dal giudice Francesco Chiaromonte per quanto riguarda il reato di associazione per delinquere. Nella richiesta del pm si anticipa infatti che, con riferimento alle posizioni di Pansa, Bertolaso, dell' ex vice commissario straordinario Marta Di Gennaro e dell' ex dirigente del ministero dell' Ambiente Gianfranco Mascazzini, la Procura chiederà il processo per traffico di rifiuti. Secondo i pubblici ministeri, gli indagati avrebbero «consentito» oppure «adottato specifici atti per consentire lo stoccaggio e lo smaltimento del percolato» proveniente dalle discariche di Villaricca e Macchia Soprana presso impianti e vasche ritenuti «inidonei», non ancora collaudati e pur in presenza di analisi e relazioni tecniche dalle quali, a giudizio degli inquirenti, emergeva «la necessità di bloccare o comunque impedire i conferimenti» e senza tenere conto del fatto che alcuni depuratori non avevano ottenuto l' autorizzazione della Provincia a scaricare nelle acque superficiali. Nella interpretazione della Procura napoletana, questi elementi devono essere valutati dal giudice del dibattimento limitatamente al periodo trascorso dagli indagati al vertice della struttura commissariale: Bertolaso come commissario straordinario dall' ottobre 2006 al luglio 2007, Di Gennaro come soggetto attuatore dal marzo 2007 fino al luglio di quell' anno e Pansa come commissario delegato dal luglio 2007 al gennaio 2008. Le indagini non hanno invece fatto emergere indizi sufficienti per contestare a questi ed altri indagati l' accusa di associazione per delinquere in quanto, ragiona la Procura, non si può sostenere che costoro «abbiano anche avuto piena ed effettiva consapevolezza dell' accordo criminoso di valenza associativa» originariamente contestato. Questa impostazione è stata poi condivisa dal giudice. Il prefetto Pansa, così come gli altri indagati, ha respinto le accuse anche nel corso di un interrogatorio sostenuto in Procura dopo l' avviso di conclusione delle indagini. Quando il pm avrà depositato la richiesta, il gup dovrà fissare la data d' inizio dell' udienza preliminare.
DARIO DEL PORTO