Arbatax. L’imprenditore bolognese scrive al governatore Draghi e continua la sua battaglia in Tribunale con le banche

93 views
Skip to first unread message

Giorgio

unread,
Jun 17, 2008, 4:54:33 AM6/17/08
to Ogliastra
Mario Seghi scrive al governatore della Banca d'Italia Draghi e
annuncia di voler restituire la prima parte del finanziamento avuto
per la Cartiera di Arbatax. Intanto continua la battaglia contro le
banche, che ritiene responsabili del fallimento.
Non può neppure comprare una scheda telefonica. Fallito e protestato,
Mario Seghi, a 65 anni attende una sentenza che potrebbe restituirgli
un briciolo di dignità, oltre che qualche milioncino di risarcimento.
Come a propiziare l'evento ha scritto una lettera al governatore della
Banca d'Italia Mario Draghi e al ministro dell'economia Giulio
Tremonti. Vuole restituire allo Stato i contributi avuti per la
Cartiera di Arbatax Il motivo? Non essere riuscito ad utilizzarli. Si
tratta della prima trance del finanziamento da 21,78 milioni che il
Cipe concesse all'imprenditore nel 2002, 7 milioni e 200 mila euro. Ma
soprattutto di una notizia unica nel suo genere, anticipata ieri dal
Corriere della Sera.
L'IMPRENDITORE In Ogliastra Seghi passa per uno dei tanti falsi messia
che volevano trasformare in oro le ceneri della Cartiera, ma dalla sua
Bologna spiega i perché di tanta, estemporanea bontà. «È giusto così.
Abbiamo preso i soldi ma non siamo riusciti a far partire il nostro
progetto. Vogliamo restituirli». Anticipando magari un azione legale,
aggiungiamo. Oggi il nemico di Seghi si chiama Monte dei Paschi. «Chi
ci ha bloccato, protestando prima la società (per due assegni, da 2644
e 5100 euro) e poi me personalmente, poi ammettendo perfino l'errore,
sono le stesse persone che hanno comprato Antonveneta senza soldi».
Qualche rancore è comprensibile. Sechi dopo quello faccenda è finito
nella polvere. Fallito lui, fallita la sua Nebiolo Printech dopo 152
anni di storia. Svanito il sogno Cartiera. «Hanno colpito l'Ogliastra,
i lavoratori, la gente. Avevamo un progetto molto bello, l'hanno
distrutto cinicamente». Ed ora che sul futuro della Cartiera si
addensano nuove nubi di speranza, con il Piano della Regione bello
pronto e i soldi disponbili Seghi si augura che tutto vada per meglio.
«Facciamo bene, credo siano persone serei. Gli faccio tanti auguri. Mi
dispiace per quello che è successo. Eravamo seri ma poco
spregiudicati».
IL FALLIMENTO Sechi, titolare dell'azienda torinese Nebiolo Printech,
aveva in mente di rilanciare la Cartiera di Arbatax. Ma ha fallito ed
è fallito. Colpa del Monte dei Paschi di Siena, sostiene
l'imprenditore, che gli avrebbe protestato nel 2003 per errore due
assegni. Quello che accadde in seguito è la cronaca di una delle
pagine più nere della gloriosa fabbrica di carta, sulle cui rovine
erano già caduti Burgo e Grauso. Sechi venne bollato come cliente
pericoloso, e nell'ordine andarono in malora la vendita di una
centrale di energia , il finanziamento Meliorbanca, l'aumento di
capitale, la partnership con i tedeschi di Heidelberg. Contratti e
accesso al credito bloccati.
LA LETTERA Il 12 maggio scorso la lettera. «Far chiudere aziende dopo
aver ammesso l'errore - scrive Sechi - è ridicolo». E poi la
rivelazione. «Si comunica che i 7.200.000 mila euro della prima trance
incassata verranno restituiti al ministero per l'annullamento del
programma nei prossimi 90 giorni». Prossima puntata mercoledì davanti
ai giudici della Corte D'Appello. Seghi contro Montepaschi. «Il
giudice mi darà ragione e io ho voglia di ripartire».
LE REAZIONI Luigi Vacca, leader storico dei cartai, ride divertito, la
diffidenza nel Dna di operaio di lungo corso ad Arbatax «Se fosse vero
bisogna ammettere che si tratta di una faccenda molto positiva». Chi
conosce bene Seghi è l'ex presidente del Consorzio Industriale Franco
Ammendola. «Seghi è stato onesto ma il favore glielo ha fatto la
Regione. Lo stato passivo del fallimento della Girasole era di 7
milioni e 100 mila euro. La Regione con l'asta l'ha portato su il
prezzo fino ad oltre 15 milioni. Quindi Seghi avrà indietro dal
curatore fallimentare quasi 8 milioni. Quello che avanza una volta
ristorati i creditori. Questo accede perché Soru ha tirato su il
prezzo ed in questo modo escluso gli imprenditori locali».

SIMONE LOI - L'Unione Sarda
Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages