Tirrenia, dalla Regione tre proposte per la scadenza della
convenzione
Il Presidente Soru e l'assessore Broccia, in audizione alla
Commissione Trasporti della Camera, ribadiscono la propria posizione
di netta contrarietà al rinnovo della convenzione dello Stato con la
compagnia di navigazione e propongono al governo tre soluzioni
alternative. La prima, che il governo dimezzi i finanziamenti e il
resto sia a carico della Regione; la seconda, la cessione totale alla
Sardegna della Tirrenia; o infine, come terza possibilità, lasciare
che a decidere sia il mercato.
(ANSA) - CAGLIARI, 11 NOVEMBRE 2008 - Neanche un giorno di proroga
alla convenzione che scade il 31 dicembre e tre proposte per i futuri
collegamenti marittimi gestiti attualmente dalla Tirrenia. E' la
posizione della Sardegna illustrata dal Presidente della Regione
Renato Soru e dall'assessore dei Trasporti Sandro Broccia, sentiti in
audizione dalla commissione Trasporti della Camera sulla
privatizzazione della compagnia di navigazione. Soru ha, innanzitutto,
ribadito la netta contrarietà della Regione a una proroga ("nemmeno di
un giorno o di un'ora") dell'attuale convenzione dello Stato con la
Tirrenia e si è detto perfettamente d'accordo sulle procedure proposte
dall'Unione Europea, quella cioé di affidare il servizio attraverso
una gara internazionale che tenga conto degli obblighi di servizio
pubblico dei collegamenti marittimi tra la penisola e la Sardegna. Ha,
quindi, illustrato alla commissione Trasporti (erano presenti anche
diversi parlamentari sardi) tre scenari-proposte per il futuro. "Lo
Stato dà attualmente alla Tirrenia 50-60 milioni all'anno per i
collegamenti con l'isola. A noi bastano 25 milioni all'anno per due
anni - ha spiegato - e il resto lo mettiamo noi". E ha ribadito che la
Regione è pronta ad acquisire la Saremar, una delle società della
Tirrenia che gestiscono i collegamenti con le isole minori. La seconda
ipotesi è la cessione alla Sardegna del ramo d'azienda della Tirrenia
che cura i collegamenti con l'isola, mentre la terza è la più
radicale. "Il Governo non faccia nulla e lasci che a decidere sia il
mercato e la Regione Sardegna, la più interessata. E', comunque,
quantomeno improprio - ha concluso Soru - porre sullo stesso piano i
collegamenti che riguardano, per fare un esempio, l'isola d'Elba e
quelli della Sardegna. Nel primo caso stiamo parlando di legittime
aspettative di 15 mila cittadini, nel secondo di un servizio
essenziale per un milione e 600 mila sardi". (ANSA).
se è un servizio essenziale, per quale motivo deve gestirlo una
compagnia "estera" o si deve prendere i cocci di una vaso rotto con il
personale che lo ha ridotto in frantumi?
Ancora di più dobbiamo raccolgiere le firme per dimostrare che i sardi
VOGLIONO una loro compagnia di navigazione che svolga un vero servizio
essenziale.
Diamoci da fare ...