Il cantiere che corre. La talpa della Tav in anticipo alla Foster

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Oct 25, 2025, 6:11:37 AMOct 25
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Il cantiere che corre. La talpa della Tav in anticipo alla Foster

A raggiungere l’obiettivo mancano 350 metri. Poi toccherà a Iris. Il target sarà centrato nei primi dieci giorni di dicembre.

di Francesco Ingardia

Ci eravamo lasciati a fine aprile con questo titolo: ‘A Natale talpa alla Foster’. Invece no. Mica perché la variante progettuale salva tempo non ha funzionato. Il contrario. La talpa Marika sfreccia così tanto e così bene da raggiungere il camerone della stazione Foster ancora prima del previsto: già nella prima decade di dicembre. Attualmente si trova al di sotto del grande fascio binari di Santa Maria Novella, tra via delle Ghiacciaie e piazzale Montelungo. Un attimo prima di scollinare il curvone che la immette nel rettilineo in direzione Belfiore. Procede quindi a gonfie vele la realizzazione del passante Alta Velocità. Quella mastodontica opera da 2,7 miliardi di euro, lunga 8,35 chilometri (di cui 7 in superficie) per collegare le due stazioni di Campo di Marte e Castello entro il 2028. E che vede Rfi come committente, Italferr alla Direzione Lavori, il Consorzio Florentia - nato dalla fusione delle due società Pizzarotti e Saipem - come stazione appaltante, e la Regione di Eugenio Giani come veicolo che ha rimesso in moto nell’ottobre 2023, dopo il revamping obbligato, la prima delle due talpe da 1.500 tonnellate, Iris, per lo scavo delle gallerie sotterranee.

La missione è chiara oltre che necessaria: far sì che non sia più il collo di bottiglia ferroviario d’Italia nel collegamento veloce Milano-Roma. A beneficio peraltro del trasporto su rotaia regionale, dato che l’infrastruttura rilascerà quintali d’ossigeno per Santa Maria Novella. Come? Con lo scorporo e la specializzazione dei flussi di traffico: alta velocità sotterranea con la nuova Belfiore come stazione fulcro e traffico regionale rafforzato a Smn con 200 corse in più (dalle 414 attuali alle 616 del futuro). Tutto merito delle due frese, Iris e Marika, da 1500 tonnellate ciascuna per lo scavo delle gallerie - Tbm, in gergo tecnico, to boring machine -. Dall’azionamento Marika, nel novembre ’24 nel cantierone di Campo di Marte, ha trivellato alla velocità di crociera di 8 "anelli al giorno", fino allo sprint dell’ultimo periodo. Reso possibile da due fattori: il fermo impianto di una manutenzione che ha richiesto minor tempo del previsto (essendo una macchina in configurazione aggiornata rispetto a Iris) e la variante che ha previsto la non inversione delle talpe.

Non era efficiente affiancare Marika a Iris, spegnerla e far ripartire la prima Tbm. "Marika sta performando meglio del previsto, avanza con medie di 15/17 metri al giorno. Solo 350 metri la separano dalla stazione Foster", la rassicurazione dei tecnici. E una volta raggiunta via Circondaria che succede? Marika entrerà in modalità (meritato) riposo. E Iris verrà riattivata sotto il periodo natalizio, per tornare dai primi di gennaio a macinare conci per i rivestimenti delle gallerie ripartendo dalla Fortezza da Basso (dopo 1680 metri perforati) in direzione Belfiore. Giunta anche lei al Camerone tra fine giugno e inizi di luglio 2026, ottenuto il via libera da Rfi al raggiungimento del giusto target del cronoprogramma della stazione sotterranea da realizzare ex novo, una alla volta scaveranno il tratto nord delle gallerie, in direzione Castello. Una tappa psicologica oltre che operativa oltre del passante Av, giunto a quel punto al primo fondamentale giro di boa.


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