19/05/2022

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May 19, 2022, 2:36:16 AM5/19/22
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Proposto da: Laura Michetti
Giovedì, 26 Maggio, 2022 - 17:30 @ CU003 - Museo delle Antichità Etrusche e Italiche

Tra le grandi metropoli etrusche, Vulci è forse quella su cui ancora oggi pesano maggiormente le complesse vicende degli scavi, che hanno profondamente condizionato la possibilità di ricostruirne la storia e di apprezzarne adeguatamente il ruolo nel più ampio quadro dell’Italia preromana.

Molti sono i fattori all’origine di questa situazione che affligge la città, tra le più indagate e le meno conosciute dell’Etruria meridionale: se da un lato le convulse ricerche condotte a partire dall’Ottocento con finalità antiquarie hanno determinato la distruzione di numerosi contesti e un’immane dispersione del suo patrimonio archeologico in musei e collezioni di tutto il mondo, dall’altro il saccheggio indiscriminato delle sue necropoli perpetrato dagli scavatori clandestini fin dagli anni ’50 del Novecento, ha continuato, nonostante i tentativi di repressione, a provocare la diaspora sistematica di eccezionali reperti che, decontestualizzati, hanno per sempre perduto la loro condizione di documenti storici divenendo solo “begli oggetti” destinati ad arricchire raccolte museali o private, soprattutto all’estero.

Per queste ragioni, il settore di Etruscologia e antichità italiche del Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza, in collaborazione con l'École Française de Rome e con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, ha organizzato tra febbraio e maggio 2022 il ciclo di incontri Chroniques vulciennes. Séminaire sur l’histoire des fouilles et des collections archéologiques dispersées - Cronache vulcenti. Seminario sulla storia degli scavi e sulle collezioni archeologiche disperse, con l’obiettivo di affrontare il tema della dispersione del patrimonio archeologico di Vulci, attraverso il recupero della documentazione d'archivio relativa agli scavi condotti nei secoli scorsi nelle necropoli della città, grazie al coinvolgimento di studiosi che sotto diversi aspetti hanno affrontato questo tema.

La mostra Vulci: il patrimonio disperso e ritrovato. Dalle ricerche ottocentesche al digitale, ospitata nel Museo delle Antichità Etrusche e Italiche del Polo Museale Sapienza a partire dal 26 maggio 2022, si pone a coronamento di questo percorso, nell’intento di presentare ad un pubblico vario e diversificato, che include ovviamente gli studenti universitari, le tematiche affrontate durante gli incontri di studio, al fine di sensibilizzare la comunità tutta sul tema cruciale della dispersione del patrimonio archeologico (vulcente e non solo) e condividere le diverse attività di studio, tutela, valorizzazione e comunicazione portate avanti da diversi enti e istituzioni.



Proposto da: Francesco Ursini
Martedì, 7 Giugno, 2022 - 15:00 @ CU003 - Aula Odeion

Cerimonia di premiazione Certamen Latinum "Nova humanitas"

Martedì 7 giugno, alle ore 15.00, presso l’Aula Odeion della Facoltà di Lettere e filosofia, alla presenza della Magnifica Rettrice Prof.ssa Antonella Polimeni, saranno premiati gli autori dei migliori componimenti tra i partecipanti alle ultime due edizioni (IV e V) del Certamen Latinum “Nova humanitas”, la competizione di composizione latina, sia in prosa che in poesia, promossa dall’Area didattica di Lettere Classiche della Sapienza e aperta agli studenti dei Licei e delle Università italiane e straniere.

La Commissione, presieduta dal Professor Leopoldo Gamberale e composta dai Professori Paolo Garbini, Michelina Panichi, Michela Rosellini e Francesco Ursini, ha conferito il premio per la IV edizione (2019-2020) a Gabriele Bonini, allora studente di Liceo, che ha interpretato in modo originale e spiritoso il tema proposto, una citazione di Seneca per cui mangiare e bere da soli, senza la compagnia degli amici, è «vita da lupi e da leoni»: Bonini scrive un’immaginaria lettera di protesta inviata a Seneca dal sindacato dei lupi e dei leoni, nella quale si sostiene che gli animali si rivelano, talora, migliori degli esseri umani.

Il premio per la V edizione (2020-2021), sul tema del «vivere giorno per giorno» suggerito da una citazione di Orazio, è stato conferito invece al componimento Epistula Aurorae Tithono di Lorenzo Salerno, allievo della Scuola Normale Superiore, che ha composto una lettera di 146 versi in distici elegiaci ad imitazione delle Heroides di Ovidio, nella quale Aurora scrive al marito Titono ormai vecchio, sordo e dalla mente indebolita, per il quale aveva chiesto a Giove l’immortalità, dimenticando però di chiedere anche l’eterna giovinezza e condannandolo così a un progressivo, inesorabile deperimento.

La cerimonia di premiazione sarà preceduta da una Lectio magistralis del Professor Leopoldo Gamberale, emerito della Sapienza, e seguita da una esibizione musicale di Paolo Fattorini (SuB- *Sacred Experience Music* _PostRock in latino classico_).

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