Newsletter di settembre 2025

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Don Ferdinando Colombo

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Sep 1, 2025, 3:20:26 PMSep 1
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Newsletter di settembre 2025

 

Semi di Pace e di Speranza

 

Dal 1° settembre al 4 ottobre viviamo l’iniziativa ecumenica del “Tempo del Creato”, istituita da papa Francesco che ci invita a pregare per «La Cura del Creato».

Semi

Papa Leone XIV ci ricorda che il seme si consegna interamente alla terra e lì, con la forza dirompente del suo dono, la vita germoglia, anche nei luoghi più impensati, in una sorprendente capacità di generare futuro.

Molte volte Gesù, nella sua predicazione, usa l’immagine del seme per parlare del Regno di Dio, e alla vigilia della Passione la applica a sé stesso, paragonandosi al chicco di grano, che per dare frutto deve morire.

 

La forza dello Spirito.

Dunque, in Cristo siamo semi. Non solo, ma “semi di Pace e di Speranza”. Come dice il profeta Isaia, lo Spirito di Dio è in grado di trasformare il deserto, arido e riarso, in un giardino, luogo di riposo e serenità: «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri» (Is 32,15-18).

 

La giustizia e il diritto

Queste parole profetiche, affermano con forza che, insieme alla preghiera, sono necessarie la volontà e le azioni concrete che rendono percepibile questa “carezza di Dio” sul mondo.

In diverse parti del mondo è ormai evidente che la nostra terra sta cadendo in rovina. Ovunque l’ingiustizia, la violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli, le diseguaglianze e l’avidità da cui scaturiscono producono deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità.

Queste diverse ferite sono dovute al peccato. Di certo non è questo ciò che aveva in mente Dio quando affidò la Terra all’uomo creato a sua immagine.

 

Speranza

Per noi cristiani questo impegno ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire effetti devastanti, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità. È ormai davvero il tempo di far seguire alle parole i fatti. 

Lavorando con dedizione e con tenerezza si possono far germogliare molti semi di giustizia, contribuendo così alla pace e alla speranza. Facciamo fiorire progetti di educazione all’ecologia integrale come semi per il futuro.

Preghiamo l’Onnipotente di mandarci in abbondanza il suo «spirito dall’alto» affinché questi semi portino abbondanti frutti di pace e di speranza.

 

Preghiera cristiana con il creato (dalla laudato Si’ di papa Francesco)

Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature, che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza. Laudato si’!

 

Figlio di Dio, Gesù, da te sono state create tutte le cose.
Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa terra, e hai guardato questo mondo con occhi umani. Oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gloria di risorto. Laudato si’!

 

Spirito Santo, che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del Padre e accompagni il gemito della creazione, tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene. Laudato si’!

Don Ferdinando Colombo

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Sep 30, 2025, 4:08:27 PMSep 30
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Newsletter di OTTOBRE 2025

                                      

                          Un rosario di Speranza

Apparteniamo alla terra, ma siamo destinati al cielo.
Viviamo secondo le leggi naturali, ma siamo immersi nel soprannaturale.
Viviamo ci muoviamo ed esistiamo immersi nell’abbraccio della SS. Trinità che ci ha chiamati alla vita, ci sostiene e ispira continuamente e ci attende al di là della morte per un’eternità di comunione d’Amore. Questa è la nostra speranza.

Già, ma non ancora.
Per questo la nostra vita spirituale è caratterizzata dal «già, ma non ancora»: siamo già figli di Dio, ma non ancora in pienezza; ci uniamo a Cristo nell’Eucaristia, ma non ancora definitivamente; possediamo già molti beni spirituali, ma non ancora in modo stabile.
Per questo la nostra fede è sostenuta dalla speranzadi giungere alla pienezza di tutto quello che Cristo ci ha promesso.
Gemeva sant’Agostino: «Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto, finché non riposa in Te». La nostra speranza è generata dalla fedeltà di Dio.

Il primo Mistero

“Guardiamo a Maria, Madre della speranza. Maria ha attraversato più di una notte nel suo cammino di madre. Fin dal primo apparire nella storia dei vangeli, la sua figura si staglia come se fosse il personaggio di un dramma. Non era semplice rispondere con un “sì” all’invito dell’angelo: eppure lei, donna ancora nel fiore della giovinezza, risponde con coraggio, nonostante nulla sapesse del destino che l’attendeva”. 

Il grande Mistero
“Maria è una donna che ascolta. Maria appare nei vangeli come una donna silenziosa, che spesso non comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni avvenimento nel suo cuore.
Maria accoglie l’esistenza così come essa si consegna a noi, con i suoi giorni felici, ma anche con le sue tragedie che mai vorremmo avere incrociato. Fino alla notte suprema di Maria, quando il suo Figlio è inchiodato al legno della croce. Maria rimane muta davanti al mistero di un Figlio che obbedisce al Padre.
I vangeli registrano con un semplice verbo la presenza della Madre: lei “stava”.

Lei stava.
Stava lì sorretta dalla Speranza, nel più brutto momento, nel momento più crudele, e soffriva con il Figlio”. Nel buio di una situazione disperata Maria è SPERANZA perché si fida del Padre che le ha dato questo Figlio.

Il Mistero della Chiesa
“La ritroviamo a Pentecoste nel primo giorno della Chiesa, lei, madre di speranza, in mezzo a quella comunità di discepoli così fragili: uno aveva rinnegato, molti erano fuggiti, tutti avevano avuto paura. Lei stava ancora lì, nel più normale dei modi, nella prima Chiesa avvolta dalla luce della Risurrezione, ma anche dai tremori dei primi passi che doveva compiere nel mondo. Anche oggi Maria alimenta la Speranza della Chiesa” 

I nostri Misteri
“Per questo tutti noi la amiamo come MadreNon siamo orfani: abbiamo una Madre in cielo, che è la Santa Madre di Dio. Perché ci insegna la virtù dell’attesa, anche quando tutto appare privo di senso: lei sempre fiduciosa nel mistero di Dio, anche quando Lui sembra eclissarsi per colpa del male del mondo. Nei momenti di difficoltà, Maria, la Madre che Gesù ha regalato a tutti noi, possa sempre sostenere i nostri passi, possa sempre dire al nostro cuore: “Alzati! Guarda avanti, guarda l’orizzonte”, perché Lei è Madre di speranza”. (Papa Francesco)
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