Newsletter di Marzo 2025
Anno Santo della Speranza
Se speri, vivi nell'attesa di un evento sicuro
«Quando si parla di speranza, - dice papa Francesco - possiamo essere portati ad intenderla in riferimento a qualcosa di bello che desideriamo, ma che può realizzarsi oppure no. Speriamo che succeda, è come un desiderio. Si dice per esempio: «Spero che domani faccia bel tempo!»; ma sappiamo che il giorno dopo può fare invece brutto tempo… La speranza cristiana non è così.
La speranza cristiana è l’attesa di qualcosa che già è stato compiuto».
Il Verbo eterno si è incarnato, Maria l'ha partorito, gli uomini l'hanno ucciso, ma il Padre l'ha fatto risorgere e ora il Figlio con il suo corpo risorto è in Dio e ci attende.
Tutto questo c'è prima e senza di me.
In Dio tutto è, e io spero di farne parte.
Che cosa devo fare?
Camminare verso Dio! Sono sicuro che quando arriverò troverò il suo abbraccio.
Così è la speranza cristiana: avere la certezza che io sto in cammino verso qualcosa che è, non che io voglia che sia. Questa è la speranza cristiana.
La speranza cristiana è l’attesa di una cosa che è già stata compiuta
e che certamente si realizzerà per ciascuno di noi.
Anche la nostra risurrezione e quella dei cari defunti, quindi, non è una cosa che potrà avvenire oppure no, ma è una realtà certa, in quanto radicata nell’evento della risurrezione di Cristo.
Quando una donna si accorge di essere incinta, ogni giorno impara a vivere nell’attesa di vedere lo sguardo di quel bambino che verrà
Sperare quindi significa imparare a vivere nell’attesa
Imparare a vivere nell’attesa e trovare la vita. Così anche noi dobbiamo vivere e imparare da queste attese umane e vivere nell’attesa di guardare il Signore, di incontrare il Signore.
Questo non è facile, ma si impara: vivere nell’attesa. Sperare significa e implica un cuore umile, un cuore povero. Solo un povero sa attendere. Chi è già pieno di sé e dei suoi averi, non sa riporre la propria fiducia in nessun altro se non in sé stesso».
Questa bellissima presentazione della Speranza è di papa Francesco
e ci fa comprendere che l'Anno Santo, ma in realtà tutta la vita del credente, è un camminare verso l'infinita Misericordia della SS. Trinità che già ci accompagna e ha seminato in noi il dono della fede.
Anche accostarmi al Sacramento della Riconciliazione e confessare, sinceramente pentito, i miei peccati è camminare nella Speranza, perchè Cristo ha già versato il suo Sangue per me.
Per camminare con noi e trasformare il nostro cuore sempre troppo egoista, Gesù ha voluto unirsi a ciascuno di noi nell'Eucaristia. Quando noi facciamo la Comunione siamo uniti a Gesù che afferma; «Io e te siamo una cosa sola e non me ne vado più se tu non mi cacci col peccato!».
Cammina nella Speranza e ripeti spesso con fede e con amore:
«Io e Te, Gesù, siamo una cosa sola».