I cittadini di Sovicille e Siena contro il piano da 35 milioni di euro presentato da Enac Servizi Srl
Il Comitato Ampugnano dice no al rilancio dell'aeroporto: "Un progetto senza futuro"
Cresce la mobilitazione dei cittadini di Sovicille, Siena e provincia contro il progetto di riqualificazione dell’aeroporto di Ampugnano, presentato da Enac Servizi Srl lo scorso 18 luglio 2025. A guidare la protesta è il Comitato Ampugnano, che ha promosso una petizione per chiedere lo stop all’iniziativa.
La proposta prevede un investimento complessivo di circa 35 milioni di euro – di cui 16 destinati a impianti fotovoltaici e altri 19 non meglio specificati – con l’obiettivo dichiarato di rendere operativo lo scalo entro il 2026. Tra i punti cardine figura l’attivazione di otto voli giornalieri di andata e ritorno tra Roma Urbe e Siena.
Un piano che, secondo i promotori della petizione, risulta privo di business plan e di uno studio di fattibilità. Il Comitato contesta la sostenibilità economica e ambientale dell’operazione, denunciando il rischio di un ennesimo fallimento dopo i precedenti tentativi di rilancio, dal 2000 in poi, costati già milioni di euro pubblici e segnati da esperimenti di “finanza creativa” come il progetto Galaxy Fund del 2007.
Tra le critiche più forti, l’ipotesi di investire una somma così ingente per trasportare poche decine di passeggeri facoltosi al giorno da Roma a Siena, con il timore che dietro si celino aperture future ai voli low cost. I cittadini parlano anche di “greenwashing”: i 20 ettari di pannelli solari previsti sarebbero, a loro avviso, solo un escamotage per sostenere un’infrastruttura destinata comunque a produrre perdite annue stimate tra 1 e 2 milioni di euro.
La petizione chiede a istituzioni, enti gestori, partiti, associazioni di categoria e sindacati di fermare il progetto e avviare invece un percorso alternativo.
Le proposte del Comitato Ampugnano:
- Investimenti urgenti e concreti nelle infrastrutture stradali e ferroviarie del territorio;
- Una diversa destinazione d’uso dell’area demaniale, ad esempio con la creazione di un parco sportivo;
- La tutela del paesaggio, del verde e del silenzio che rappresentano, secondo i cittadini, la vera ricchezza del territorio senese.
SCARAMELLI: "AREZZO, SIENA E GROSSETO MERITANO INFRASTRUTTURE ADEGUATE"
“La Toscana del Sud, Arezzo, Siena e Grosseto, merita infrastrutture adeguate e sicure. 11.557 chilometri quadrati, metà della superficie regionale, territorio turistico d’eccellenza, 90.949 imprese attive e quasi un milione di abitanti devono rivendicare sicurezza viaria e infrastrutture adeguate anche per la tenuta economica”. A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, che condivide l’appello di Confindustria Toscana Sud sulle infrastrutture. “Sostengo la richiesta di infrastrutture sicure ed efficienti – commenta Scaramelli, che aggiunge –. Devono essere prioritarie le azioni di governo di questa ultima fase di mandato e anche delle future azioni della nostra Regione, Partendo dalla Tirrenica, passando per l’aeroporto di Siena, il completamento della Siena - Grosseto, il passante di Siena, gli interventi sulla Cassia, quelli tra la Val d’Elsa e l’area geotermica, per arrivare all’area Aretina, con l’urgenza della Statale Regionale 71, progettazione per collegare Arezzo con il Casentino e varianti strutturali ai centri abitati e sbloccare il progetto relativo alla variante del Corsalone. Tutto il sud della Toscana ha bisogno di progettazione, investimenti, azioni decise di sblocco dei cantieri. Penso anche alla terza corsia dell’A1 in tutto il tracciato toscano. Ma senza dimenticare i collegamenti diretti - conclude Scaramelli - fra i capoluoghi di provincia Siena e Arezzo, compreso Grosseto”.