Fwd: invito per i Candidati Presidenza regione Toscana riguardo alla Transizione Energetica, considerazioni del Gruppo di Intervento Giuridico , GrIG, per una corretta gestione contro la speculazione

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Comitato Ampugnano

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Oct 1, 2025, 4:23:58 AM (10 days ago) Oct 1
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Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano – Siena


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From: donatella mercatelli <donatellam...@gmail.com>
Subject: Fwd: invito per i Candidati Presidenza regione Toscana riguardo alla Transizione Energetica, considerazioni del Gruppo di Intervento Giuridico , GrIG, per una corretta gestione contro la speculazione
Date: 30 September 2025 at 5:58:24 PM GMT+2
To: undisclosed-recipients:;



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Da: Donatella <grigt...@gmail.com>
Date: mar 30 set 2025 alle ore 17:55
Subject: Fwd: invito per i Candidati Presidenza regione Toscana riguardo alla Transizione Energetica, considerazioni del Gruppo di Intervento Giuridico , GrIG, per una corretta gestione contro la speculazione
To: <donatellam...@gmail.com>




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Da: Donatella <grigt...@gmail.com>
Date: mar 30 set 2025 alle ore 12:40
Subject: invito per i Candidati Presidenza regione Toscana riguardo alla Transizione Energetica, considerazioni del Gruppo di Intervento Giuridico , GrIG, per una corretta gestione contro la speculazione
To: <anto...@yahoo.it>, <sinistrapro...@comune.fi.it>, <sin...@comune.pistoia.it>, <eugeni...@regione.toscana.it>


Egregi Signori Candidati Elezioni Regionali Toscana:

in tema di predisposizione del disegno di legge regionale in materia di aree idonee e inidonee all’installazione di impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili , si invitano le SS.VV. a legiferare tenendo sempre presente l’interesse precipuo di salvaguardia del patrimonio naturalistico, storico, ambientale della Toscana. Essendo certi che questo intento è ben consolidato in ciascuno di loro, come lo è per noi, è quasi superfluo ricordare che non sarebbe un successo né politico né storico consegnare la nostra Regione nelle mani di speculatori energetici a cui interessa solo il profitto personale senza preoccuparsi in alcun modo di lasciare mare, coste, colline, monti ,campi , città e borghi toscani ricoperti e circondati di manufatti più o meno utilizzati e poi da smaltire a carissimo prezzo;

si coglie l’occasione per ribadire a tale proposito la necessaria previsione nella legge toscana per le aree idonee e non idonee agli impianti da fonti rinnovabili di vincolare qualsiasi autorizzazione alla prestazione di adeguata fideiussione (art. 1936 cod. civ..) per eventuali danni all’ambiente e agli interessi pubblici nelle fasi di cantiere, di gestione dell’impianto e del ripristino ambientale (decommissioning).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/,

impegnata da anni nel contrasto alla speculazione energetica in tutto il territorio nazionale, con una particolare attenzione alla salvaguardia della Tuscia, ha inviato già (25 novembre 2024) una serie di considerazioni e di proposte all’Assessore all’Ambiente, Economia Circolare, Difesa del Suolo, Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Toscana, Monia Monni, Regione attualmente impegnata all’individuazione delle aree idonee e non idonee all’ubicazione degli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, così come previsto dall’accordo Stato – Regioni – Province autonome codificato nel  D.M. 21 giugno 2024 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili).(vedi allegato)

La realtà della speculazione energetica è di banale quanto spaventosa evidenza.

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.

Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalisti a sostenerlo.

Qualche sintetica ma importante considerazione sulla speculazione energetica in corso in Italia è stata svolta autorevolmente dalla Soprintendenza speciale per il PNRR, che, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “… è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) … tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno … previsto … a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024)”.

Altro che la vaneggiata sostituzione etnica di Lollobrigidiana memoria, qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria.  

Il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, è pesantemente presente in  modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia, sui crinali appennnici.

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 luglio 2025 risultano complessivamente ben 6.133, pari a 336,11 GW di potenza, suddivisi in 3.912 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 155,40 GW (44,90%), 2.063 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 110,18 GW (31,83%), 117 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare per 77,72 GW (22,46%), 24 richieste di impianti di produzione energetica da fonte idroelettrica per 2,49 GW (0,72%), 11 richieste di impianti di produzione energetica da biomasse per 0,24 GW (0,07%) e 6 richieste di impianti di produzione energetica da fonte geotermica per 0,08 GW (0,02%), cioè circa 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.

Un’overdose di energia potenziale che non potrebbe esser nemmeno esser consumata. Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti).

Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche, che – oltre ai certificati verdi e alla relativa commerciabilità, nonchè agli altri incentivi – beneficiano degli effetti economici diretti e indiretti del dispacciamento, il processo strategico fondamentale svolto da Terna s.p.a. per mantenere in equilibrio costante la quantità di energia prodotta e quella consumata in Italia: In particolare, riguardo gli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, “se necessario, Terna invia specifici ordini per ridurre o aumentare l’energia immessa in rete alle unità di produzione”, ma l’energia viene pagata pur non utilizzata.  I costi del dispacciamento sono scaricati sulle bollette degli Italiani.

Inoltre, la Commissione europea – su richiesta del Governo Italiano – ha recentemente approvato (4 giugno 2024) un regime di aiuti di Stato “volto a sostenere la produzione di un totale di 4 590 MW di nuova capacità di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili”.   In particolare, “il regime sosterrà la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie innovative e non ancora mature, quali l’energia geotermica, l’energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l’energia solare termodinamica, l’energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre al biogas e alla biomassa. Si prevede che le centrali immetteranno nel sistema elettrico italiano un totale di 4 590 MW di capacità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. A seconda della tecnologia, il termine per l’entrata in funzione delle centrali varia da 31 a 60 mesi”.

Il costo del regime di aiuti in favore delle imprese energetiche sarà pari a 35,3 miliardi di euro e, tanto per cambiare, sarà finanziato “mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali”.

Insomma, siamo all’overdose di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici.

Che cosa si potrebbe fare.

Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta: sarebbe cosa ben diversa se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

La prima cosa necessaria sarebbe una moratoria nazionale (non regionale, già dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza Corte cost. n. 27/2023), una sospensione di qualsiasi autorizzazione per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.

In sede di Conferenza permanente Stato – Regioni e Province autonome può esser discussa e approvata una proposta di moratoria nazionale così da evitare scempi ambientali e finanziari.

Infatti, dopo aver quantificato il quantitativo di energia elettrica realmente necessario a livello nazionale, sarebbe cosa ben diversa se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

Inoltre, come afferma e certifica l’I.S.P.R.A. (vds. Report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023, Report n. 37/202)), è molto ampia la superficie potenzialmente disponibile per installare impianti fotovoltaici sui tetti, considerando una serie di fattori che possono incidere sulla effettiva disponibilità di spazio (presenza di comignoli e impianti di condizionamento, ombreggiamento da elementi costruttivi o edifici vicini, distanza necessaria tra i pannelli, esclusione dei centri storici).

Dai risultati emerge che la superficie netta disponibile può variare da 757 a 989 km quadrati. In sostanza, si spiega, “ipotizzando tetti piani e la necessità di disporre di 10,3 m2 per ogni kW installato, si stima una potenza installabile sui fabbricati esistenti variabile dai 73 ai 96 GW”. A questa potenza, evidenziano i ricercatori dell’Ispra, si potrebbe aggiungere quella installabile in aree di parcheggio, in corrispondenza di alcune infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate; “ipotizzando che sul 4% dei tetti sia già installato un impianto, si può concludere che, sfruttando gli edifici disponibili, ci sarebbe posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GW”. Energia producibile senza particolari impatti ambientali e conflitti sociali.

Analoghe considerazioni sono state argomentate (vds. Fotovoltaico, all’Italia basterebbero i capannoni industriali., su Nuova Energia 3/2023) dal Prof. Angelo Spena, professore emerito di Fisica Tecnica Ambientale e Gestione ed Economia dell’Energia presso l’Università degli Studi di Roma – Tor Vergata, in precedenza presso le Università di Roma La Sapienza e di Perugia, attualmente Presidente del Gestore Mercati Energetici (GME), società pubblica che agisce nel rispetto degli indirizzi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e delle previsioni regolatorie definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Rete e Ambiente (ARERA). Il GME organizza e gestisce i mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e quelli ambientali, nel rispetto dei principi di neutralità, trasparenza, obiettività e concorrenza.

Che cosa può fare ognuno di noi.

Nessun cittadino che voglia difendere il proprio ambiente e il proprio territorio, salvaguardando contemporaneamente il proprio portafoglio, può lavarsene le mani.

Quanto sta accadendo oggi in Italia nell’ambito della transizione energetica sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostro Bel Paese.

Il sacrosanto passaggio all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative di speculazione energetica.

E’ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!

La petizione popolare, promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), si firma qui https://chng.it/MNPNNM9Q62. Ormai siamo più di 22 mila ad averlo già fatto.

Siamo ancora in tempo per cambiare registro. In meglio, naturalmente.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/,

Si allega alla presente qualche alcuni link per alcune osservazioni del Gruppo di Intervento Giuridico , GrIG :

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2024/11/26/il-grig-contro-la-speculazione-energetica-e-per-una-concreta-transizione-ecologica-in-toscana/,

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2025/01/11/la-maremma-rischia-di-diventare-una-banale-zona-industriale/,

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2025/08/24/chiamiamo-le-cose-con-il-loro-nome-questa-non-e-transizione-ma-speculazione-energetica/#more-43720,

Con i più cordiali saluti,

Dott.ssa Donatella Mercatelli

Referente toscana del

Gruppo di Intervento Giuridico (GrIG)

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per candidati regione toscana.pdf
nota Ass.re Monni speculazione energetica, aree idonee e non idonee, nov. 2024 .pdf
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