Richiesta Aiuto per l'eWheelchair Project - Comunità Alloggio Cooperativa Alatha.

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Francesco Zava

未讀,
2021年6月3日 清晨5:59:082021/6/3
收件者:Arduino User Group & Wearables Milano
Cari Amici AUG

Dopo una splendida esperienza di qualche anno fa con alcuni di Voi durante il Progetto “Open Care” (http://opencare.cc/), con i quali si è dato alla luce due importanti proposte progettuali come “InPe” (https://inpe.opencare.cc/about/) e “Open Rampette” (https://rampette.opencare.cc/) in piena aderenza ai dettami bottom-up di co-design e della cultura maker e open source, e dopo aver seguito (finalmente!) in streaming molte sessioni particolarmente interessanti, vorrei in qualche modo rivivere tali emozioni e “rinverdire” quei fasti.

L’occasione – per così dire “ghiotta” più che “galeotta” – è data da una idea che da tempo “gira” a basso livello nella mia testa e in quella di Fabio, responsabile e coordinatore della Comunità Alloggio della Cooperativa Alatha nella quale vivo, ovvero quella di “hackerare” una carrozzina elettronica per consentirne una “guida” più sicura e meno “impattante” sull’ambiente domestico nel quale è parzialmente utilizzata.
La persona utilizzatrice infatti non riuscendo più a controllare in modo fine il joystick procede in modo poco lineare sui percorsi esterni medio lunghi, scarrocciando, oltre a non riuscire ad evitare quasi sistematicamente gli eventuali ostacoli sul cammino (muri, porte, arredi, ecc.) nelle varie manovre all’interno dell’appartamento. Questo, come ben si può capire, è fonte di disagio personale e di apprensione per le persone che le stanno accanto oltre che conseguente danno materiale ed economico a carico della Comunità.

Dopo diversi veri e propri “brainstorming” l’indirizzo di sviluppo che vorremmo intraprendere con il Vostro aiuto e con Greta Galli (https://gretagalli.it/#home), entusiastica appassionata di Arduino e di robotica che Ci ha dato la propria disponibilità dopo gli esami di maturità e le meritate vacanze, in qualche modo anche ispirati ai robot domestici per le pulizie oltre che da alcuni giocattoli della nostra infanzia, sarebbe quello di dotare la carrozzina di sensori di prossimità e di cinque “radiofari”, ossia cinque punti selezionabili da un’apposita pulsantiera, che consenta alla carrozzina di dirigersi “autonomamente” e in sicurezza alla destinazione desiderata, proprio come il mitico Roomba quando rientra alla sua base per la ricarica.

Al momento, in attesa di una Vostra gradita replica, ci siamo limitati alla raccolta della documentazione tecnica disponibile in Internet e che condividiamo puntualmente:

Inoltre, anche per effettuare le necessarie configurazioni e gli opportuni test, disponiamo “fortunosamente” di una precedente carrozzina del medesimo produttore agevolandoCi moltissimo per la prototipazione e, magari, per pensare in modo più “aperto” alla soluzione.

Naturalmente, almeno sotto il profilo accademico e di ricerca, esistono diversi interessanti progetti di carrozzine elettroniche robotizzate che consentono all’utente di utilizzare in un ambiente protetto l’ausilio quasi a livello di un vero e proprio maggiordomo, dotato in questo caso di svariati apparati di rilevamento e di memorizzazione del o degli ambienti quotidiani, che al momento non sono disponibili all’utenza finale.
Tuttavia, anche per una Nostra inclinazione alla sperimentazione, Ci piacerebbe mettere alla prova la nostra capacità oltre che realizzare un prodotto che concretamente risponda ai bisogni reali di questa persona.

Ecco, questo è quanto abbiamo da condividere con Voi al momento!

Restiamo in trepidante attesa di una Vostra replica.

Grazie e a Presto
Francesco Zava
Fabio Pinciroli
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