Gruppo di lavoro sull'11 settembre 2001 dell'associazione Megachip.

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mariorossi.net

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Jul 16, 2006, 2:01:40 PM7/16/06
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11 settembre 2001: rompere il muro del silenzio
di Giulietto Chiesa e il
Gruppo di lavoro sull'11 settembre 2001 dell'associazione Megachip

"L'esplosione c'è stata; enorme, spaventosa. Il botto ci
raggiungerà, ci assordirà. Potrebbe spazzarci via".
Tiziano Terzani

E' difficile "creare il consenso su questioni di politica estera,
tranne che in presenza di una minaccia nemica, enorme, direttamente
percepita a livello di massa".
Zbignev Brzezinski

L'11 settembre del 2001 ha cambiato il corso della storia e ha
modificato l'intero quadro mondiale. A seguito del tragico e
spettacolare attentato, in cui hanno perso la vita circa tremila
persone innocenti, gran parte delle certezze occidentali sono andate in
frantumi. Ne è seguita un'offensiva statunitense che ha già prodotto
due guerre e ha modificato non solo la geopolitica di intere aree del
pianeta, ma tutti i rapporti di forza consolidati nei decenni
precedenti.

Sebbene i responsabili dell'attacco siano stati additati al mondo con
singolare rapidità, una spiegazione complessiva degli avvenimenti
dell'11 settembre, e della loro preparazione, ha impiegato oltre tre
anni per venire formulata da una commissione d'inchiesta del Congresso
degli Stati Uniti. Un solo, presunto responsabile, è stato giudicato
da un regolare tribunale e condannato all'ergastolo.

Tuttavia dopo un'analisi attenta si evince che la versione ufficiale è
non solo lacunosa in decine di punti essenziali, ma in altre decine di
punti essa è dimostrabilmente falsa.

La falsità, le reticenze e le palesi incongruenze della ricostruzione
ufficiale, sollevano altri, pesantissimi interrogativi. Non vi è
bisogno di mentire quando la verità è chiara. Dunque, se i poteri
mentono, ciò significa che vogliono impedire l'emergere della verità.
E la menzogna indica che i presunti kamikaze non hanno agito da soli e
che essi hanno avuto potenti alleati a diversi livelli
dell'establishment statunitense, nelle stesse strutture difensive,
nelle istituzioni preposte alla difesa della sicurezza del paese.

I media - a cominciare da quelli statunitensi - hanno, salvo
rarissime eccezioni, seguito l'interpretazione ufficiale, e negli anni
successivi hanno lasciato cadere la cortina del silenzio assoluto. Essi
hanno applicato la legge del giornalismo contemporaneo, secondo cui
"ciò che non dovrebbe essere vero, non lo è" (Gore Vidal). Noi
non accettiamo questo criterio.

L'eccezionale rilevanza dell'evento 11 di settembre, e delle sue
ripercussioni planetarie , appare del tutto incompatibile con tali e
tante omissioni, distrazioni, dimenticanze, silenzi. La tesi
dell'inefficienza, delle incompetenze, non regge alla più elementare
delle verifiche. Tanto da indurre il sospetto che vi sia stata e vi sia
tuttora una deliberata intenzione di impedire l'accertamento della
verità.

Di fronte a tante inspiegabili stranezze che circondano un evento
cruciale per la nostra storia comune, è doveroso porre domande e
cercare risposte. Molti hanno già cercato di farlo in questi anni e
una enorme mole di fatti, di dati, di analisi, di immagini è già
stata raccolta e posta sotto il vaglio rigoroso delle verifiche. Esse
confermano tutti i sospetti.

Noi intendiamo portare il nostro contributo a questo lavoro,
consapevoli che la pace e la democrazia corrano gravi pericoli fino a
che non si riuscirà a fare luce sulle responsabilità e sulle stesse
modalità con cui gli attentati terroristici del 11 settembre furono
compiuti.

E' stato scritto autorevolmente che la verità sull'11 settembre non la
saprà questa generazione. Noi non possiamo pretendere di sostituirci
agl'investigatori che hanno svolto la loro opera a partire dai dati
primari raccolti sui luoghi e ascoltati dai testimoni diretti. Ma i
materiali che essi stessi hanno prodotto rivelano falsità ed errori
che possono essere dimostrati.

Nostro compito non potrà dunque essere quello di ricostruire
integralmente la verità dei fatti, ma quello di verificare se, dove,
come le ricostruzioni fin qui tentate (quelle ufficiali e quelle di
studiosi, giornalisti, ricercatori, esperti, esponenti dei servizi
segreti) siano coerenti con i fatti accertati e con le deduzioni
praticabili in termini scientificamente e logicamente corretti. Solo
dopo avere evidenziato l'errore si cercherà di procedere oltre nella
ricerca delle possibili spiegazioni.

La gigantesca opera di raccolta dati e di analisi impone un lavoro di
gruppo. Noi intendiamo portare avanti una ricerca collettiva, il cui
obiettivo sarà di produrre una serie di iniziative informative
multimediali, capaci di raggiungere in primo luogo il pubblico
specialistico e i giornalisti. Una serie di verifiche preliminari ci
consente di affermare che il livello d'informazione attorno a questo
evento e alle sue implicazioni è estremamente basso perfino ai livelli
delle decisioni politiche e dei luoghi dove l'informazione viene
elaborata.

Siamo consapevoli che toccare questo argomento significa esporsi al
rischio (minore) di vedersi inclusi nella categoria dei visionari, dei
complottisti, dei dietrologi. E al rischio (maggiore) di essere
sottoposti all'attacco (prevedibile) del mainstream informativo, cioè
di coloro che hanno finora taciuto. Per questa ragione abbiamo
coinvolto e coinvolgeremo un gran numero di specialisti di provata
competenza nei diversi campi dell'indagine. Essi daranno le garanzie
sufficienti per evitare rischi di manipolazione e di interpretazione
malevola e partigiana del lavoro che stiamo compiendo.

Noi siamo consapevoli del fatto che le valutazioni sulla ampiezza delle
complicità più o meno ufficiali possono essere assai diverse, ma
siamo accumunati dalla convinzione della necessità di una
investigazione indipendente, resa indispensabile dall'enorme vastità
delle implicazioni. In nome delle vittime prima di tutto, ma anche per
difendere la pace mondiale e la nostra stessa vita di cittadini, i cui
diritti civili e umani sono stati, a partire dall'11 settembre, già
seriamente minati, così come sono state lesionate le fondamentali
regole della convivenza internazionale.

Chiunque condivida queste preoccupazioni sottoscriva questo manifesto,
"per rompere il muro del silenzio".

Clicca qui per dare la tua adesione a questo manifesto:
http://www.megachip.info/sottoscrizione9_11.htm
riceverai aggiornamenti sulle nostre iniziative

Giulietto Chiesa
Gruppo di lavoro sull'11 settembre 2001 dell'associazione Megachip

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