nuovo orto senz'acqua

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Ciro Annunziata

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Jan 4, 2016, 7:25:14 AM1/4/16
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Ciao, sono un nuovo iscritto alla ml, dopo aver letto il libro edito da Terranuova sulla coltivazione con cippato. Quest'anno ho deciso di sistemare un giardino che sostanzialemente in questi anni ho lasciato incolto. Il terreno si trova a Nocera Inferiore in provincia di salerno nell'agro nocerino sarnese. Il suolo è di tipo sabbioso,leggero di origine vulcanica con prevalenza di lapillo vesuviano
Il totale della superficie è di 500 mq, di cui 200 ad alberi(agrumi, alloro, nespolo, fico, nocciolo) e la restante parte libera.
In questi anni nonostante sporadiche tentativi di coltivazione e ripulitura lo stesso giardino è stato parzialmente invaso da Clematis Vitalba. In questi giorni sto provvedendo a ripulire in modo completo la parte libera da alberi.
Il terreno sostanzialmente non e coperto da cotica erbosa, anche perchè le foglie di nocciolo che ho estirpato dalla parte libera hanno fatto da pacciamatura. Solo in un angolo ho un po di edera e come detto prima restano cauli di clematis che provvederò ad estirpare. 
Avrò a disposizione del cippato di platano dopo il 15 di gennaio.
Che consigli mi date prima di iniziare? L'esperienza rientra all'interno di un percorso che stiamo facendo con una bottega del consumo critico e commercio equo e solidale ed il comitato locale acqua pubblica. Vorremmo poi estendere la pratica per quanto riguarda gli orti urbani da costruire presso i (pochi) parchi comunali e aiuole varie.....dove l'assenza di acqua nel periodo estivo è il vero fattore limitante alla crescita di queste iniziative.
 Un saluto
Ciro Annunziata
Nocera Inferiore

Brf-Quarantina

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Jan 9, 2016, 1:19:04 PM1/9/16
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Buongiorno Ciro,

Quale consigli darti ?

Il suolo è di tipo sabbioso,.....
  • Si tratta di quei terreni che trattengono meno l'acqua perché hanno una bassa percentuale di argilla.
  • Per quello che ho potuto verificare da me occorre puntare decisamente su piante da radice, sono quelle che patiscono meno la sete in quel contesto, di sicuro nei primi anni.
  • Forse in quel contesto occorre puntare su una quantità maggiore di cippato rispetto a quanto dichiarato da Dupety. Fare aiuole con spessore crescenti per confrontare l'efficacia. 3 cm, 6 cm, 10 cm.
  • Togliersi dalla testa che il cippato è come una bacchetta magica, non ci fa fare l'economia di imparare a conoscere la terra che vogliamo coltivare.

...è stato parzialmente invaso da Clematis Vitalba...

  • occorre bandire la vitalba di quei 500 mq. Non si può convivere con quella pianta. E' troppo potente per lasciarla scorrazzare. Finisce per ammazzare gli alberi e la sua vegetazione è incompatibile con le coltivazione.
  • se l'invasione è recente (le radici della vitalba non sono esagerate di diametro e di intrecci sul terreno ) è pensabile toglierla a mano con un piccone per fare leva e tirare via tutti i ceppi.
  • se l'invasione è antica, ci sono ceppi grossi e intrecci infiniti sul terreni, allora avete 2 soluzioni
    • siete in diversi e giovani e muscolosi, allora potete pensare di toglierla a mano
    • sei da solo e non ti vuoi demolire le articolazioni delle braccia a tirare fuori la vitalba, allora prendi un motocoltivatore attrezzato con ruote di ferro (è facile che quelle di gomme scivolino) e un attrezzo con un dente tipo erpice lungo 30 cm circa (visto che ho vitalba in quantità mi sono fatto quell'attrezzo). Tiri quindi progressivamente fuori tutte le radici. Da me ho provato anche la fresa ma lo strumento è inadeguato.

...Il terreno sostanzialmente non e coperto da cotica erbosa... ci sono a questo punto 2 situazioni:

  • il terreno è naturalmente soffice e leggero (cosa assolutamente possibile con quello sabbioso) in quel caso potrai usare il cippato in pacciamatura senza doverlo incorporare nel terreno
  • il terreno è invece piuttosto compatto allora dovrai incorporare il cippato. La vita del suolo è si incentivata ma l'effetto del suo lavoro non è istantaneo e almeno per il primo ciclo di coltivazione dovrai ammorbidire il terreno.

Vorremmo poi estendere la pratica per quanto riguarda gli orti urbani da costruire presso i (pochi) parchi comunali e aiuole varie.....dove l'assenza di acqua nel periodo estivo è il vero fattore limitante alla crescita di queste iniziative.

Il fattore determinante per la diffusione di queste pratiche è: la facilita di reperimento, l'abbondanza e il basso costo della materia organica destinata a nutrire quei terreni.
Nei parchi comunali si può a maggior titolo chiedere al servizio giardino di rendere disponibile sfalci e potature. Qui a Genova stiamo cercando di avere accesso a tutte gli sfalci e le ramaglie che vengono smaltiti oggi come "rifiuto". La pazzia umana sembra non avere confine...

Ovviamente non ho l'esclusiva dei consigli e altri possono aggiungersi in lista.
Tanti auguri,

Philippe

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