Lettura quotidiana 4/7

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Jul 3, 2024, 6:17:46 PMJul 3
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La lettura per il giorno 4/7.
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--- Giudici 20 ---
Guerra contro la tribù di Beniamino
Gc 19:15-30; Gs 22:11, ecc.; Le 18:20, 24-30
1 Allora tutti i figli d'Israele uscirono, da Dan fino a Beer-Sceba e al
paese di Galaad, e la comunità si raccolse come un solo uomo davanti al
SIGNORE, a Mispa. 2 I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele
si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di
quattrocentomila fanti, capaci di usare la spada. 3 I figli di Beniamino
udirono che i figli d'Israele erano saliti a Mispa.
I figli d'Israele dissero: «Parlate! Com'è stato commesso questo delitto?»
4 Allora il Levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose:
«Io ero giunto con la mia concubina a Ghibea di Beniamino per passarvi la
notte. 5 Ma gli abitanti di Ghibea insorsero contro di me e circondarono di
notte la casa dove stavo; avevano l'intenzione di uccidermi; violentarono la
mia concubina e lei morì. 6 Io presi la mia concubina, la feci a pezzi,
che mandai per tutto il territorio della eredità d'Israele, perché costoro
hanno commesso un delitto e una infamia in Israele. 7 Eccovi qui tutti, o
figli d'Israele; dite qui il vostro parere e che cosa consigliate di fare».
8 Tutto il popolo si alzò come un sol uomo, e disse: «Nessuno di noi
tornerà alla sua tenda, nessuno di noi rientrerà in casa sua. 9 Ecco ora
quel che faremo a Ghibea: l'assaliremo, tireremo a sorte chi deve
cominciare. 10 Prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su
cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare dei
viveri per il popolo, affinché, al loro ritorno, Ghibea di Beniamino sia
trattata secondo tutta l'infamia che ha commessa in Israele». 11 Così
tutti gli uomini d'Israele si radunarono contro quella città, uniti come
fossero un solo uomo. 12 Le tribù d'Israele mandarono degli uomini in
tutte le famiglie di Beniamino a dire: «Che delitto è questo che è stato
commesso in mezzo a voi? 13 Consegnateci dunque quegli uomini, quegli
scellerati di Ghibea, perché li mettiamo a morte e togliamo il male da
Israele». Ma i figli di Beniamino non vollero dare ascolto alla voce dei
loro fratelli, i figli d'Israele. 14 I figli di Beniamino uscirono dalle
loro città e si radunarono a Ghibea per andare a combattere contro i figli
d'Israele. 15 Il censimento che in quel giorno si fece dei figli di
Beniamino usciti dalle città fu di ventiseimila uomini capaci di usare la
spada, senza contare gli abitanti di Ghibea, che erano settecento uomini
scelti. 16 Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che
erano mancini. Tutti costoro potevano lanciare una pietra con la fionda a un
capello, senza fallire il colpo. 17 Si fece pure il censimento degli uomini
d'Israele, non compresi quelli di Beniamino; ed erano in numero di
quattrocentomila uomini capaci di usare la spada, tutta gente di guerra.
18 I figli d'Israele si mossero, salirono a Betel e consultarono Dio,
dicendo: «Chi di noi salirà per primo a combattere contro i figli di
Beniamino?» Il SIGNORE rispose: «Giuda salirà per primo».
De 13:12-18; Gs 8:1-29
19 L'indomani mattina, i figli d'Israele si misero in marcia e si
accamparono presso Ghibea. 20 Gli uomini di Israele uscirono per combattere
contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro,
presso Ghibea. 21 Allora i figli di Beniamino uscirono da Ghibea e in quel
giorno stesero al suolo, morti, ventiduemila uomini d'Israele. 22 Il
popolo, gli uomini d'Israele, ripresero animo, si disposero di nuovo in
ordine di battaglia, nel luogo dove si erano disposti il primo giorno. 23 I
figli d'Israele salirono e piansero davanti al SIGNORE fino alla sera; e
consultarono il SIGNORE, dicendo: «Devo continuare a combattere contro i
figli di Beniamino, mio fratello?» Il SIGNORE rispose: «Salite contro di
loro». 24 I figli d'Israele attaccarono i figli di Beniamino il giorno
appresso. 25 I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Ghibea contro di
loro e stesero al suolo, morti, altri diciottomila uomini dei figli
d'Israele, tutti capaci di usare la spada. 26 Allora tutti i figli
d'Israele e tutto il popolo salirono a Betel, piansero e rimasero là
davanti al SIGNORE e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono
olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti al SIGNORE. 27 I figli
d'Israele consultarono il SIGNORE, - l'arca del patto di Dio, in quel tempo,
era là 28 e Fineas, figlio d'Eleazar, figlio d'Aaronne, ne faceva allora
il servizio, - e dissero: «Devo continuare ancora a combattere contro i
figli di Beniamino mio fratello, o devo cessare?» Il SIGNORE rispose:
«Salite, poiché domani ve li darò nelle mani». 29 Così Israele tese
un'imboscata intorno a Ghibea. 30 I figli d'Israele salirono per la terza
volta contro i figli di Beniamino e si disposero in ordine di battaglia
presso Ghibea come le altre volte. 31 I figli di Beniamino, usciti per
affrontare il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla città e
cominciarono a colpire e a uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo
d'Israele, per le strade, delle quali una sale a Betel e l'altra a Ghibea
per la campagna; ne uccisero circa trenta. 32 Allora i figli di Beniamino
dissero: «Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta!» Ma i figli
d'Israele dissero: «Fuggiamo e attiriamoli lontano dalla città sulle
strade maestre!» 33 Tutti gli uomini d'Israele abbandonarono la loro
posizione e si disposero in ordine di battaglia a Baal-Tamar, mentre
l'imboscata d'Israele si slanciò fuori dal luogo dove si trovava, da
Maare-Ghibea. 34 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti
a Ghibea. Il combattimento fu aspro e i Beniaminiti non si accorgevano del
disastro che stava per colpirli. 35 Il SIGNORE sconfisse Beniamino davanti
a Israele; e i figli d'Israele uccisero quel giorno venticinquemilacento
uomini di Beniamino, tutti capaci di usare la spada. 36 I figli di
Beniamino si accorsero di essere sconfitti; infatti gli Israeliti avevano
ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'imboscata che avevano
tesa contro Ghibea. 37 Quelli dell'imboscata si gettarono prontamente su
Ghibea; avanzarono e passarono a fil di spada l'intera città. 38 C'era un
segnale convenuto fra gli uomini d'Israele e quelli dell'imboscata: questi
dovevano far salire dalla città un segnale di fumo. 39 Gli uomini
d'Israele avevano dunque voltato le spalle nel combattimento; e quelli di
Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini
d'Israele. Essi dicevano: «Certo, li abbiamo sconfitti come nella prima
battaglia!» 40 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad
alzarsi dalla città, quelli di Beniamino si voltarono indietro, ed ecco che
da tutta la città salivano le fiamme verso il cielo. 41 Allora gli uomini
d'Israele si voltarono e quelli di Beniamino furono spaventati, vedendo il
disastro che piombava loro addosso. 42 Essi voltarono le spalle davanti
agli uomini d'Israele, e presero la via del deserto; ma gli assalitori si
misero alle loro calcagna e uccidevano sul posto quelli che uscivano dalla
città. 43 Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono, furono loro addosso
dovunque si fermavano, fino di fronte a Ghibea dal lato dove nasce il sole.
44 Caddero, dei Beniaminiti, diciottomila uomini, tutta gente di valore.
45 I Beniaminiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in
direzione del masso di Rimmon, e gl'Israeliti ne uccisero per le strade
cinquemila, poi continuarono l'inseguimento fino a Ghideom e ne colpirono
altri duemila. 46 Così, il numero totale dei Beniaminiti che caddero quel
giorno fu di venticinquemila, tutta gente di valore, capace di usare la
spada. 47 Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti
verso il deserto in direzione del masso di Rimmon, vi rimasero quattro mesi.
48 Poi gl'Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, li passarono a
fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quello che si
trovava; e diedero alle fiamme tutte le città che trovarono.

--- Salmi 107:23-43 ---
23 Quelli che solcano il mare su navi
e trafficano sulle grandi acque, 24 vedono le opere del SIGNORE
e le sue meraviglie negli abissi marini. 25 Egli comanda, e fa soffiare la
tempesta
che solleva le onde. 26 Salgono al cielo, scendono negli abissi;
l'anima loro vien meno per l'angoscia. 27 Traballano, barcollano come
ubriachi
e tutta la loro abilità svanisce. 28 Ma nell'angoscia gridano al SIGNORE
ed egli li libera dalle loro tribolazioni. 29 Egli riduce la tempesta al
silenzio
e le onde del mare si calmano. 30 Si rallegrano alla vista delle acque
calme,
ed egli li conduce al porto tanto sospirato. 31 Celebrino il SIGNORE per la
sua bontà
e per i suoi prodigi in favore degli uomini. 32 Lo esaltino nell'assemblea
del popolo
e lo lodino nel consiglio degli anziani! 33 Egli muta i fiumi in deserto
e le fonti d'acqua in luoghi aridi; 34 la terra fertile in pianura di
sale,
per la malvagità dei suoi abitanti. 35 Egli muta il deserto in lago
e la terra arida in fonti d'acqua. 36 Là fa risiedere gli affamati
ed essi fondano una città da abitare. 37 Vi seminano campi e vi piantano
vigne
e ne raccolgono frutti abbondanti. 38 Egli li benedice perché crescano di
numero
e non lascia diminuire il loro bestiame. 39 Ma poi, ridotti a pochi, sono
umiliati
per l'oppressione, per l'avversità e gli affanni. 40 Egli getta il
disprezzo sui potenti
e li fa errare per deserti senza strade; 41 ma solleva il povero dalla
miseria
e rende le famiglie numerose come greggi. 42 Gli uomini retti lo vedono,
si rallegrano
e ogni malvagio ha la bocca chiusa. 43 Chi è saggio osservi queste cose
e consideri la bontà del SIGNORE.

--- Geremia 52:1-16 ---
Assedio e conquista di Gerusalemme
2R 24:18-20; 25:1-21; Gr 39:1-10; 2Cr 36:11-21
1 Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a
Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Camutal, figlia di Geremia da
Libna. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE in tutto e per
tutto come aveva fatto Ioiachim. 3 A causa dell'ira del SIGNORE contro
Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che il SIGNORE li scacciò
dalla sua presenza. Sedechia si ribellò al re di Babilonia. 4 L'anno nono
del regno di Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, Nabucodonosor, re
di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; si
accampò contro di lei e la circondò di posti fortificati. 5 La città fu
assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia. 6 Il nono giorno del
quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c'era più pane per
il popolo del paese. 7 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la
gente di guerra fuggì, uscirono di notte dalla città, per la via della
porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei
stringevano la città da ogni parte; i fuggiaschi presero la via della
pianura, 8 ma l'esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedechia
nelle pianure di Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e
l'abbandonò. 9 Allora i Caldei presero il re e lo condussero al re di
Babilonia a Ribla nel paese di Camat; egli pronunciò la sua sentenza contro
di lui. 10 Il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechia in presenza
di lui; fece pure scannare tutti i capi di Giuda a Ribla. 11 Poi fece
cavare gli occhi a Sedechia; il re di Babilonia lo fece incatenare con una
doppia catena di bronzo e lo deportò a Babilonia, e lo mise in prigione,
dove rimase fino al giorno della sua morte. 12 Il decimo giorno del quinto
mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia -
Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di
Babilonia, giunse a Gerusalemme, 13 incendiò il tempio del SIGNORE e il
palazzo del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e arse tutte
le case ragguardevoli. 14 Tutto l'esercito dei Caldei che era con il
capitano della guardia demolì da tutte le parti le mura di Gerusalemme.
15 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri
del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si
erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione. 16 Ma
Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del
paese a coltivare le vigne e i campi.


--- Efesini 4 ---
L'unità nella fede
Cl 3:12-14 (Ro 12:4-8; 1Co 12:4-31)
1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo
degno della vocazione che vi è stata rivolta, 2 con ogni umiltà e
mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore,
3 sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della
pace. 4 Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati
chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione. 5 V'è un solo
Signore, una sola fede, un solo battesimo, 6 un solo Dio e Padre di tutti,
che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti. 7 Ma a ciascuno di noi
la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per questo
è detto:
«Salito in alto,
egli ha portato con sé dei prigionieri
e ha fatto dei doni agli uomini». 9 Ora, questo «è salito» che cosa vuol
dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra?
10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i
cieli, affinché riempisse ogni cosa. 11 È lui che ha dato alcuni come
apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e
dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del
ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti
giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio,
allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo;
14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da
ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle
arti seduttrici dell'errore; 15 ma, seguendo la verità nell'amore,
cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui
tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da
tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni
singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
Spogliarsi del vecchio uomo e rivestirsi dell'uomo nuovo
(Cl 3:1-13; Ga 5:16-25)(1Gv 4:7-11; 3:16-18)
17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come
si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con
l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo
dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.
19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla
dissolutezza, fino a commettere ogni specie di impurità con avidità
insaziabile. 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo.
21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la
verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra
condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le
passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della
vostra mente 24 e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio
nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. 25 Perciò,
bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo
membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non
tramonti sopra la vostra ira 27 e non fate posto al diavolo. 28 Chi rubava
non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le
proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno.
29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna
buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia
a chi l'ascolta. 30 Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale
siete stati suggellati per il giorno della redenzione. 31 Via da voi ogni
amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di
cattiveria! 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli
altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.

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