Lettura quotidiana 21/10

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Oct 20, 2025, 8:00:22 PMOct 20
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La lettura per il giorno 21/10.
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--- 1Cronache 13-14 ---
L'arca deposta da Davide nella casa di Obed-Edom
13:1 Davide tenne consiglio con i capi di migliaia e di centinaia, cioè con
tutti i capi del popolo, 2 poi disse a tutta l'assemblea d'Israele: «Se vi
sembra bene, e se il SIGNORE, il nostro Dio, lo approva, mandiamo
dappertutto a dire ai nostri fratelli che sono rimasti in tutte le regioni
d'Israele, e così pure ai sacerdoti e ai Leviti nelle loro città e nelle
loro campagne, che si uniscano a noi; 3 e riconduciamo qui da noi l'arca
del nostro Dio; poiché non ce ne siamo occupati ai tempi di Saul».
4 Tutta l'assemblea rispose che si facesse così poiché la cosa sembrava
buona agli occhi di tutto il popolo. 5 Davide dunque radunò tutto Israele,
dal Sicor d'Egitto fino all'ingresso di Camat, per ricondurre l'arca di Dio
da Chiriat-Iearim. 6 Davide, con tutto Israele, salì verso Baala, cioè
verso Chiriat-Iearim, che appartiene a Giuda, per trasferire di là l'arca
di Dio, davanti alla quale è invocato il nome del SIGNORE, che siede su
questa fra i cherubini. 7 Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo,
togliendola dalla casa di Abinadab; Uzza e Aio conducevano il carro.
8 Davide e tutto Israele facevano festa davanti a Dio, a tutta forza,
cantando e suonando cetre, saltèri, timpani, cembali e trombe. 9 Quando
furono giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per reggere l'arca,
perché i buoi la facevano inclinare. 10 L'ira del SIGNORE si accese contro
Uzza, e il SIGNORE lo colpì per aver steso la mano sull'arca; e là Uzza
morì davanti a Dio. 11 Davide si rattristò perché il SIGNORE aveva
colpito Uzza con un tale castigo; e quel luogo è stato chiamato Perez-Uzza
fino a oggi. 12 In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e disse: «Come
farò a portare a casa mia l'arca di Dio?» 13 Davide non ritirò l'arca
presso di sé, nella città di Davide, ma la fece portare in casa di
Obed-Edom di Gat. 14 L'arca di Dio rimase tre mesi presso la famiglia di
Obed-Edom, in casa di lui; e il SIGNORE benedisse la casa di Obed-Edom e
tutto quello che gli apparteneva.
Vittorie di Davide sui Filistei
14:1 Chiram, re di Tiro, inviò a Davide dei messaggeri, del legname di
cedro, dei muratori e dei falegnami, per costruirgli una casa. 2 Allora
Davide riconobbe che il SIGNORE lo stabiliva saldamente come re d'Israele,
poiché la sua dignità regale era grandemente esaltata per amore d'Israele,
del popolo di Dio. 3 Davide si prese altre mogli ancora a Gerusalemme e
generò ancora figli e figlie. 4 Questi sono i nomi dei figli che gli
nacquero a Gerusalemme: Sammua, Sobab, Natan, Salomone, 5 Ibar, Elisua,
Elpelet, 6 Noga, Nefeg, Iafia, 7 Elisama, Beeliada ed Elifelet. 8 Quando
i Filistei ebbero udito che Davide era stato unto re di tutto Israele,
salirono tutti in cerca di lui; e Davide, saputolo, uscì loro incontro.
9 I Filistei giunsero e occuparono la valle di Refaim. 10 Allora Davide
consultò Dio, dicendo: «Dovrò salire contro i Filistei? Li darai nelle
mie mani?» Il SIGNORE gli rispose: «Sali, e li darò nelle tue mani».
11 I Filistei dunque salirono a Baal-Perasim, dove Davide li sconfisse, e
disse: «Dio ha infranto i miei nemici per mano mia come si infrangono le
acque». Perciò fu dato a quel luogo il nome di Baal-Perasim. 12 I
Filistei lasciarono in quel luogo i loro dèi che, per ordine di Davide,
furono dati alle fiamme. 13 Poi i Filistei tornarono a occupare quella
valle. 14 Davide consultò di nuovo Dio; e Dio gli disse: «Non salire
dietro a loro; allontànati e gira loro intorno; giungerai su di loro dal
lato dei gelsi. 15 Quando udrai un rumore di passi tra le vette dei gelsi,
esci subito all'attacco, perché Dio marcerà alla tua testa per sconfiggere
l'esercito dei Filistei». 16 Davide fece come Dio gli aveva comandato, e
gli Israeliti sconfissero l'esercito dei Filistei da Gabaon a Ghezer. 17 La
fama di Davide si sparse per tutti i paesi, e il SIGNORE fece in modo che
egli incutesse spavento a tutti i popoli.

--- Proverbi 19:1-10 ---
1 Meglio un povero che cammina nella sua integrità, che chi è perverso di
labbra e anche stolto. 2 Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi
cammina in fretta sbaglia strada. 3 La stoltezza dell'uomo ne perverte la
via, ma il suo cuore si irrita contro il SIGNORE. 4 Le ricchezze procurano
gran numero di amici, ma il povero è abbandonato anche dal suo compagno.
5 Il falso testimone non rimarrà impunito, chi spaccia menzogne non avrà
scampo. 6 Molti corteggiano l'uomo generoso, tutti sono amici dell'uomo che
offre regali. 7 Tutti i fratelli del povero lo odiano; quanto più gli
amici suoi si allontaneranno da lui! Egli li supplica con parole, ma già
sono scomparsi. 8 Chi acquista senno ama se stesso, e chi serba con cura
l'intelligenza troverà del bene. 9 Il falso testimone non rimarrà
impunito, e chi spaccia menzogne perirà. 10 Vivere nel lusso non si addice
allo stolto; quanto meno si addice allo schiavo dominare sui
prìncipi!


--- Osea 1:1-2:3 ---
La famiglia di Osea, illustrazione della situazione d'Israele
1:1 Parola del SIGNORE rivolta a Osea, figlio di Beeri, al tempo di Uzzia,
di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio
di Ioas, re d'Israele. 2 Il SIGNORE cominciò a parlare a Osea e gli disse:
«Va', prenditi in moglie una prostituta e genera figli di prostituzione,
perché il paese si prostituisce, abbandonando il SIGNORE». 3 Egli andò e
prese Gomer, figlia di Diblaim; lei concepì e gli partorì un figlio. 4 Il
SIGNORE gli disse: «Chiamalo Izreel, perché tra poco io punirò la casa di
Ieu per il sangue versato a Izreel, e porrò fine al regno della casa
d'Israele. 5 Quel giorno avverrà che io spezzerò l'arco d'Israele nella
valle di Izreel». 6 Lei concepì di nuovo e partorì una figlia. Il
SIGNORE disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruama, perché io non avrò più
compassione della casa d'Israele in modo da perdonarla. 7 Ma avrò
compassione della casa di Giuda; li salverò mediante il SIGNORE, il loro
Dio. Non li salverò con l'arco, né con la spada, né con la guerra, né
con cavalli, né con cavalieri». 8 Quando lei ebbe divezzato Lo-Ruama,
concepì e partorì un figlio. 9 Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamalo
Lo-Ammi, perché voi non siete mio popolo e io non sarò per voi.
Castigo e ristabilimento d'Israele
10 «Tuttavia, il numero dei figli d'Israele sarà come la sabbia del mare,
che non si può misurare né contare. Avverrà che invece di dir loro, come
si diceva: "Voi non siete mio popolo", sarà loro detto: "Siete figli del
Dio vivente". 11 I figli di Giuda e i figli d'Israele si raduneranno, si
daranno un unico capo e marceranno fuori dal paese; perché sarà grande il
giorno di Izreel.
2:1 «Dite ai vostri fratelli: "Ammi!" e alle vostre sorelle: "Ruama!"
2 Contestate vostra madre, contestatela! perché lei non è più mia moglie
e io non sono più suo marito! Tolga dalla sua faccia le sue prostituzioni e
i suoi adultèri dal suo petto; 3 altrimenti io la spoglierò nuda, la
metterò com'era nel giorno che nacque, la renderò simile a un deserto, la
ridurrò come una terra arida e la farò morire di sete.

--- Giovanni 9:13-41 ---
13 Condussero dai farisei colui che era stato cieco. 14 Or era in giorno di
sabato che Gesù aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 I
farisei dunque gli domandarono di nuovo come egli avesse recuperato la
vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono
lavato e ci vedo». 16 Perciò alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo
non è da Dio perché non osserva il sabato». Ma altri dicevano: «Come
può un uomo peccatore compiere tali segni miracolosi?» E vi era disaccordo
tra di loro. 17 Essi dunque dissero di nuovo al cieco: «Tu, che dici di
lui, poiché ti ha aperto gli occhi?» Egli rispose: «È un profeta».
18 I Giudei però non credettero che lui fosse stato cieco e avesse
recuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che
aveva recuperato la vista 19 e li ebbero interrogati così: «È questo
vostro figlio che dite essere nato cieco? Com'è dunque che ora ci vede?»
20 I suoi genitori allora risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio
e che è nato cieco; 21 ma come ora ci veda non lo sappiamo, né sappiamo
chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà
lui di sé». 22 Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei
Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse
riconosciuto Gesù come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.
23 Per questo i suoi genitori dissero: «Egli è adulto, domandatelo a
lui». 24 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato
cieco, e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un
peccatore». 25 Egli dunque rispose: «Se egli sia un peccatore, non lo so;
una cosa so: che ero cieco e ora ci vedo». 26 Essi allora gli dissero:
«Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?» 27 Egli rispose
loro: «Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato. Perché volete udirlo
di nuovo? Volete forse diventare suoi discepoli anche voi?» 28 Essi lo
insultarono e dissero: «Tu sei discepolo di costui! Noi siamo discepoli di
Mosè. 29 Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui,
non sappiamo di dove sia». 30 L'uomo rispose loro: «Questo poi è strano,
che voi non sappiate di dove sia; eppure mi ha aperto gli occhi! 31 Si sa
che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio,
egli lo esaudisce. 32 Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno
abbia aperto gli occhi a uno nato cieco. 33 Se quest'uomo non fosse da Dio,
non potrebbe fare nulla». 34 Essi gli risposero: «Tu sei tutto quanto
nato nel peccato e insegni a noi?» E lo cacciarono fuori. 35 Gesù udì
che lo avevano cacciato fuori; e, trovatolo, gli disse: «Credi nel Figlio
dell'uomo?» 36 Quegli rispose: «Chi è, Signore, perché io creda in
lui?» 37 Gesù gli disse: «Tu l'hai già visto; è colui che ti sta
parlando». 38 Egli disse: «Signore, io credo». E l'adorò. 39 Gesù
disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché
quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi».
40 Alcuni farisei, che erano con lui, udirono queste cose e gli dissero:
«Siamo ciechi anche noi?» 41 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non
avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato
rimane.

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