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La lettura per il giorno 27/10.
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messaggio.
--- 1Cronache 21 ---
Censimento d'Israele
1 Satana si mosse contro Israele e incitò Davide a fare il censimento
d'Israele. 2 Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, fate il
censimento degli Israeliti da Beer-Sceba fino a Dan e venite a riferirmene
il risultato, perché io ne sappia il numero». 3 Ioab rispose: «Il
SIGNORE renda il suo popolo cento volte più numeroso di quello che è! Ma,
o re, mio signore, non sono forse tutti servi del mio signore? Perché il
mio signore domanda questo? Perché rendere così Israele colpevole?» 4 Ma
l'ordine del re prevalse contro Ioab. Ioab dunque partì, percorse tutto
Israele, poi tornò a Gerusalemme. 5 Ioab fornì a Davide la cifra del
censimento del popolo: c'erano in tutto Israele un milione e centomila
uomini abili alle armi; e in Giuda quattrocentosettantamila uomini abili
alle armi. 6 Ioab non aveva fatto il censimento di Levi e di Beniamino come
degli altri, perché l'ordine del re era per lui abominevole.
La peste in Israele
7 Questo dispiacque a Dio, che perciò colpì Israele. 8 E Davide disse a
Dio: «Io ho gravemente peccato in ciò che ho fatto; ma ora ti prego,
perdona l'iniquità del tuo servo, perché io ho agito con grande
stoltezza». 9 Il SIGNORE parlò così a Gad, il veggente di Davide:
10 «Va' a dire a Davide: "Così dice il SIGNORE: Io ti propongo tre cose;
scegline una, e quella ti farò"». 11 Gad andò dunque da Davide e gli
disse: «Così dice il SIGNORE: "Scegli quello che vuoi: 12 o tre anni di
carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te
e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada del
SIGNORE, ossia di peste nel paese, durante i quali l'angelo del SIGNORE
porterà la distruzione in tutto il territorio d'Israele". Ora, vedi che
cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato». 13 Davide disse a
Gad: «Io sono in grande angoscia! Ebbene, che io cada nelle mani del
SIGNORE, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle
mani degli uomini!» 14 Così il SIGNORE mandò la peste in Israele; e
morirono settantamila Israeliti. 15 Dio mandò un angelo a Gerusalemme per
distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, il SIGNORE gettò
su di lei lo sguardo, si pentì della calamità che aveva inflitta e disse
all'angelo distruttore: «Basta, ritira ora la tua mano!» L'angelo del
SIGNORE si trovava presso l'aia di Ornan, il Gebuseo. 16 Davide, alzando
gli occhi, vide l'angelo del SIGNORE che stava fra terra e cielo, tenendo in
mano una spada sguainata, vòlta verso Gerusalemme. Allora Davide e gli
anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra. 17 E Davide
disse a Dio: «Non sono io quello che ordinò il censimento del popolo? Sono
io che ho peccato e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che
hanno fatto? Ti prego, SIGNORE, mio Dio, si volga la tua mano contro di me e
contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo per colpirlo con il
flagello!» 18 Allora l'angelo del SIGNORE ordinò a Gad di dire a Davide
che salisse a erigere un altare al SIGNORE nell'aia di Ornan, il Gebuseo.
19 Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunciata nel nome del
SIGNORE. 20 Ornan, voltandosi, vide l'angelo; e i suoi quattro figli che
erano con lui si nascosero. Ornan stava battendo il grano. 21 Quando Davide
giunse presso Ornan, Ornan guardò e vide Davide; e, uscito dall'aia, si
prostrò davanti a Davide con la faccia a terra. 22 Allora Davide disse a
Ornan: «Dammi il terreno di quest'aia, perché io vi costruisca un altare
al SIGNORE; dammelo per tutto il prezzo che vale, affinché il flagello
cessi d'infierire sul popolo». 23 Ornan disse a Davide: «Prendilo, e il
re, mio signore, faccia quello che pare bene ai suoi occhi; guarda, io ti do
i buoi per gli olocausti, gli attrezzi per trebbiare come legna e il grano
per l'offerta; tutto ti do». 24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io
comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; poiché io non
offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi
costi nulla». 25 E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di
seicento sicli d'oro; 26 poi costruì in quel luogo un altare al SIGNORE,
offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza e invocò il SIGNORE, il quale
gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull'altare
dell'olocausto. 27 Poi il SIGNORE comandò all'angelo di rimettere la spada
nel fodero. 28 In quel tempo Davide, vedendo che il SIGNORE lo aveva
esaudito nell'aia di Ornan il Gebuseo, offriva in tal luogo dei sacrifici.
29 Il tabernacolo del SIGNORE, che Mosè aveva costruito nel deserto, e
l'altare degli olocausti si trovavano allora sull'alto luogo di Gabaon.
30 Davide non poteva andare davanti a quell'altare a cercare Dio per lo
spavento che gli aveva causato la spada dell'angelo del SIGNORE.
--- Proverbi 21:1-10 ---
1 Il cuore del re, nella mano del SIGNORE, è come un corso d'acqua; egli lo
dirige dovunque gli piace. 2 Tutte le vie dell'uomo gli sembrano rette, ma
il SIGNORE pesa i cuori. 3 Praticare la giustizia e l'equità è cosa che
il SIGNORE preferisce ai sacrifici. 4 Gli occhi alteri e il cuore superbo,
lucerna degli empi, sono peccato. 5 I disegni dell'uomo diligente conducono
sicuramente all'abbondanza, ma chi troppo si affretta non fa che cadere
nella miseria. 6 I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio
fugace di gente che cerca la morte. 7 La violenza degli empi li porta via,
perché rifiutano di praticare l'equità. 8 La via del colpevole è
tortuosa, ma l'innocente opera con rettitudine. 9 Meglio abitare sul canto
di un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa. 10 L'empio
desidera fare il male; il suo amico stesso non trova pietà ai suoi
occhi.
--- Osea 7 ---
L'iniquità d'Israele
1 «Quando ho voluto guarire Israele, allora si è scoperta l'iniquità di
Efraim e la malvagità di Samaria, poiché praticano la falsità; il ladro
entra, e i briganti scorrazzano fuori. 2 Non dicono in cuor loro che io
ricordo tutta la loro malvagità. Ora le loro azioni li circondano; esse
sono davanti a me. 3 Essi rallegrano il re con la loro malvagità, e i
prìncipi con le loro menzogne. 4 Sono tutti degli adùlteri; sono ardenti
come un forno scaldato dal fornaio, quando smette di attizzare il fuoco,
dopo che ha impastato la pasta e aspetta che sia lievitata. 5 Nel giorno
del nostro re, i prìncipi si sono ammalati a forza di scaldarsi con il
vino; il re stende la mano ai buffoni. 6 Nelle loro insidie, essi rendono
il loro cuore simile a un forno; il loro fornaio dorme tutta la notte e la
mattina il forno arde come un fuoco divampante. 7 Tutti sono ardenti come
un forno e divorano i loro governanti; tutti i loro re cadono, non ce n'è
uno tra di loro che gridi a me. 8 Efraim si mescola con i popoli, Efraim è
una focaccia non rivoltata. 9 Gli stranieri divorano la sua forza, ed egli
non ci pensa; capelli bianchi gli appaiono qua e là sul capo, ed egli non
se ne accorge. 10 L'orgoglio d'Israele testimonia contro di lui, ma essi
non tornano al SIGNORE, loro Dio, e non lo cercano, nonostante tutto questo.
11 Efraim è come una colomba stupida e senza giudizio; essi invocano
l'Egitto, vanno in Assiria. 12 Mentre andranno, io stenderò su di loro la
mia rete, ve li farò cadere, come gli uccelli del cielo; li castigherò,
come è stato annunciato alla loro comunità. 13 Guai a loro, perché si
sono sviati da me! Rovina su di loro, perché si sono ribellati a me! Io li
salverei, ma essi dicono menzogne contro di me. 14 Essi non gridano a me
con il loro cuore, ma si lamentano sui loro letti; si radunano ansiosi per
il grano e il vino, e si ribellano a me! 15 Io li ho educati, ho
rinvigorito le loro braccia, ma essi tramano del male contro di me. 16 Essi
tornano, ma non a chi è in alto; sono diventati come un arco fallace. I
loro capi cadranno per la spada, a motivo della rabbia della loro lingua;
nel paese d'Egitto si faranno beffe di loro.
--- Giovanni 12:20-50 ---
Alcuni Greci desiderano vedere Gesù
20 Ora tra quelli che salivano alla festa per adorare c'erano alcuni Greci.
21 Questi dunque, avvicinatisi a Filippo, che era di Betsàida di Galilea,
gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù». 22 Filippo
andò a dirlo ad Andrea; e Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù annuncia la sua crocifissione
23 Gesù rispose loro, dicendo: «L'ora è venuta, che il Figlio dell'uomo
deve essere glorificato. 24 In verità, in verità vi dico che se il
granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore,
produce molto frutto. 25 Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua
vita in questo mondo la conserverà in vita eterna. 26 Se uno mi serve, mi
segua, e là dove sono io sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il
Padre l'onorerà. 27 Ora l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre,
salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora.
28 Padre, glorifica il tuo nome!» Allora venne una voce dal cielo: «L'ho
glorificato e lo glorificherò di nuovo!» 29 Perciò la folla che era
presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Gli
ha parlato un angelo». 30 Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me,
ma per voi. 31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato
fuori il principe di questo mondo; 32 e io, quando sarò innalzato dalla
terra, attirerò tutti a me». 33 Così diceva per indicare di qual morte
doveva morire. 34 La folla quindi gli rispose: «Noi abbiamo udito dalla
legge che il Cristo dimora in eterno; come mai dunque tu dici che il Figlio
dell'uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?» 35 Gesù
dunque disse loro: «La luce è ancora per poco tempo tra di voi. Camminate
mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina
nelle tenebre non sa dove va. 36 Mentre avete la luce, credete nella luce,
affinché diventiate figli di luce». Gesù disse queste cose, poi se ne
andò e si nascose da loro. 37 Sebbene avesse fatto tanti segni miracolosi
in loro presenza, non credevano in lui, 38 affinché si adempisse la parola
detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?
A chi è stato rivelato il braccio del Signore?» 39 Perciò non potevano
credere, per la ragione detta ancora da Isaia: 40 «Egli ha accecato i loro
occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non vedano con gli occhi, non
comprendano con il cuore, non si convertano e io non li guarisca».
41 Queste cose disse Isaia, perché vide la gloria di lui e di lui parlò.
42 Ciò nonostante molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa
dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga;
43 perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio. 44 Ma
Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui
che mi ha mandato; 45 e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46 Io
sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga
nelle tenebre. 47 Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo
giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il
mondo. 48 Chi mi respinge e non riceve le mie parole ha chi lo giudica; la
parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.
49 Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha
comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; 50 e so che il
suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così
come il Padre me le ha dette».