Lettura quotidiana 1/12

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Nov 30, 2025, 7:00:45 PM (6 days ago) Nov 30
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La lettura per il giorno 1/12.
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--- 2Cronache 32 ---
Invasione di Sennacherib, re d'Assiria, e distruzione del suo
esercito
1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re
d'Assiria, venne in Giuda e cinse d'assedio le città fortificate, con
l'intenzione d'impadronirsene. 2 Quando Ezechia vide che Sennacherib era
giunto e si proponeva di attaccare Gerusalemme, 3 deliberò con i suoi capi
e con i suoi uomini valorosi di turare le sorgenti d'acqua che erano fuori
della città; ed essi gli prestarono aiuto. 4 Si radunò dunque un gran
numero di gente e turarono tutte le sorgenti e il torrente che scorreva
attraverso il paese. «Perché», dicevano essi, «i re d'Assiria, venendo,
dovrebbero trovare abbondanza d'acqua?» 5 Ezechia prese coraggio e
ricostruì tutte le mura dov'erano diroccate; rialzò le torri, costruì
l'altro muro di fuori, fortificò Millo, nella città di Davide, e fece fare
una gran quantità d'armi e di scudi. 6 Diede dei capi militari al popolo,
li riunì presso di sé sulla piazza della porta della città e parlò al
loro cuore, dicendo: 7 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non vi
sgomentate a causa del re d'Assiria e della moltitudine che lo accompagna;
perché con noi è uno più grande di ciò che è con lui. 8 Con lui è un
braccio di carne; con noi è il SIGNORE nostro Dio, per aiutarci e
combattere le nostre battaglie». E il popolo fu rassicurato dalle parole di
Ezechia, re di Giuda. 9 Dopo questo, Sennacherib, re d'Assiria, mentre
stava di fronte a Lachis con tutte le sue forze, mandò i suoi servitori a
Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quelli di Giuda che
si trovavano a Gerusalemme: 10 «Così parla Sennacherib, re degli Assiri:
"In chi confidate voi per rimanervene così assediati in Gerusalemme?
11 Ezechia v'inganna per ridurvi a morire di fame e di sete, quando dice:
'Il SIGNORE, nostro Dio, ci libererà dalle mani del re d'Assiria!' 12 Non
è lo stesso Ezechia che ha distrutto gli alti luoghi e gli altari del
SIGNORE, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: 'Voi adorerete davanti a un
unico altare e su quello offrirete profumi'? 13 Non sapete voi quello che
io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi
delle nazioni di quei paesi hanno forse potuto liberare i loro paesi dalla
mia mano? 14 Qual è, fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri
hanno sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia
mano? Potrebbe il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15 Ora Ezechia non
v'inganni e non vi svii in questa maniera; non gli prestate fede! Poiché
nessun dio d'alcuna nazione o d'alcun regno ha potuto liberare il suo popolo
dalla mia mano o dalla mano dei miei padri; quanto meno potrà il Dio vostro
liberare voi dalla mia mano!"». 16 I servi di Sennacherib parlarono ancora
contro il SIGNORE Dio e contro il suo servo Ezechia. 17 Sennacherib scrisse
pure delle lettere, insultando il SIGNORE, Dio d'Israele, e parlando contro
di lui, in questi termini: «Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi
non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così neanche il Dio
di Ezechia potrà liberare dalla mia mano il suo popolo». 18 I servitori
di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al
popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e
potersi così impadronire della città. 19 E parlarono del Dio di
Gerusalemme come degli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano
d'uomo. 20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots,
pregarono a questo proposito e alzarono fino al cielo il loro grido. 21 Il
SIGNORE mandò un angelo che sterminò nell'accampamento del re d'Assiria
tutti gli uomini forti e valorosi, i prìncipi e i capi. Il re se ne tornò
svergognato al suo paese. Come fu entrato nella casa del suo dio, i suoi
propri figli lo uccisero là con la spada. 22 Così il SIGNORE salvò
Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re
d'Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e rese sicure le loro frontiere.
23 Molti portarono a Gerusalemme offerte al SIGNORE e oggetti preziosi a
Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, acquistò prestigio agli occhi di
tutte le nazioni.
Malattia e guarigione di Ezechia
24 In quel tempo Ezechia fu colpito da una malattia che doveva condurlo alla
morte; egli pregò il SIGNORE, e il SIGNORE gli parlò e gli concesse un
segno. 25 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio ricevuto, poiché il
suo cuore s'inorgoglì; e l'ira del SIGNORE si volse contro di lui, contro
Giuda e contro Gerusalemme. 26 Tuttavia Ezechia si umiliò per essersi
inorgoglito in cuor suo, tanto egli quanto gli abitanti di Gerusalemme;
perciò l'ira del SIGNORE non si riversò sopra di loro durante la vita di
Ezechia. 27 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria, e si
costruì: depositi per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi,
ogni sorta d'oggetti di valore; 28 magazzini per il grano, il vino, l'olio;
stalle per ogni sorta di bestiame e ovili per le pecore. 29 Si costruì
delle città ed ebbe greggi e mandrie in abbondanza, perché Dio gli aveva
dato beni in gran quantità. 30 Ezechia fu colui che turò la sorgente
superiore delle acque di Ghion e le convogliò giù direttamente attraverso
il lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì felicemente in
tutte le sue imprese. 31 Tuttavia, quando i capi di Babilonia gli inviarono
dei messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, Dio
lo abbandonò per metterlo alla prova e conoscere tutto quello che egli
aveva in cuore. 32 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie si
trovano scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, inserita
nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 33 Ezechia si addormentò con i suoi
padri e fu sepolto sulla salita delle tombe dei figli di Davide; alla sua
morte tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Manasse,
suo figlio, regnò al suo posto.

--- Ecclesiaste 2:12-26 ---
La stessa sorte per tutti
12 Allora mi misi a esaminare la saggezza, la follia e la stoltezza. - Che
farà l'uomo che succederà al re? Quello che già è stato fatto. - 13 E
vidi che la saggezza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un
vantaggio sulle tenebre. 14 Il saggio ha gli occhi in testa, mentre lo
stolto cammina nelle tenebre; ma ho riconosciuto pure che tutti e due hanno
la medesima sorte. 15 Perciò ho detto in cuor mio: «La sorte che tocca
allo stolto toccherà anche a me; perché dunque essere stato così
saggio?» E ho detto in cuor mio che anche questo è vanità. 16 Infatti,
tanto del saggio quanto dello stolto non rimane ricordo eterno; poiché nei
giorni futuri tutto sarà da tempo dimenticato. Purtroppo il saggio muore,
al pari dello stolto! 17 Perciò ho odiato la vita, perché tutto quello
che si fa sotto il sole mi è divenuto odioso, poiché tutto è vanità, un
correre dietro al vento. 18 Ho anche odiato ogni fatica che ho sostenuta
sotto il sole, e di cui debbo lasciare il godimento a colui che verrà dopo
di me. 19 Chi sa se egli sarà saggio o stolto? Eppure sarà padrone di
tutto il lavoro che io ho compiuto con fatica e con saggezza sotto il sole.
Anche questo è vanità. 20 Così sono arrivato a far perdere al mio cuore
ogni speranza su tutta la fatica che ho sostenuta sotto il sole.
21 Infatti, ecco un uomo che ha lavorato con saggezza, con intelligenza e
con successo, e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che
non vi ha speso nessuna fatica! Anche questo è vanità, è un male grande.
22 Allora che profitto trae l'uomo da tutto il suo lavoro, dalle
preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica
sotto il sole? 23 Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua
occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa.
Anche questo è vanità. 24 Non c'è nulla di meglio per l'uomo del
mangiare, del bere e del godersi il benessere in mezzo alla fatica che egli
sostiene; ma anche questo ho visto che viene dalla mano di Dio. 25 Infatti,
chi senza di lui può mangiare o godere? 26 Poiché Dio dà all'uomo che
egli gradisce saggezza, intelligenza e gioia; ma al peccatore lascia il
compito di raccogliere, di accumulare, per lasciare poi tutto a colui che è
gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al
vento.

--- Naum 1 ---
Carattere e potenza di Dio
1 Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita. 2 Il SIGNORE
è un Dio geloso e vendicatore; il SIGNORE è vendicatore e pieno di furore.
Il SIGNORE si vendica dei suoi avversari e serba rancore verso i suoi
nemici. 3 Il SIGNORE è lento all'ira ed è molto potente, ma non lascia il
colpevole impunito. Il SIGNORE cammina nell'uragano e nella tempesta, e le
nuvole sono la polvere dei suoi piedi. 4 Egli sgrida il mare e lo
prosciuga, dissecca tutti i fiumi. Basan langue, langue il Carmelo e
appassisce il fiore del Libano. 5 I monti tremano davanti a lui, si
sciolgono i colli; alla sua presenza si solleva la terra e il mondo con
tutti i suoi abitanti. 6 Chi può resistere davanti alla sua indignazione?
Chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come
fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui. 7 Il SIGNORE è buono; è un
rifugio nel giorno dell'angoscia e conosce quelli che confidano in lui.
8 Ma con una irrompente inondazione egli distruggerà completamente chi lo
attacca e inseguirà i suoi nemici fin nelle tenebre.
Annuncio della distruzione di Ninive
9 Che cosa premeditate voi contro il SIGNORE? Egli farà una distruzione
totale; la sventura non si abbatterà due volte. 10 Poiché, anche se
fossero intrecciati come rovi e fradici di bevande, saranno interamente
consumati come stoppia secca. 11 Da te è uscito colui che ha tramato il
male contro il SIGNORE, che ha premeditato scelleratezze. 12 Così dice il
SIGNORE: «Anche se forti e numerosi, saranno falciati e scompariranno; e se
io ti ho afflitta, non ti affliggerò più. 13 Ora spezzerò il suo giogo
di dosso a te e romperò le tue catene». 14 Quanto a te, il SIGNORE ha
dato quest'ordine: «Che non ci sia più discendenza con il tuo nome. Io
eliminerò dalla casa delle tue divinità le immagini scolpite e le immagini
fuse; io ti preparerò la tomba, perché sei diventato spregevole».
15 Ecco, sui monti, i piedi di un messaggero che porta buone notizie, che
annuncia la pace! Celebra le tue feste, o Giuda, adempi i tuoi voti, perché
il malvagio non passerà più in mezzo a te; egli è completamente
distrutto.

--- Ebrei 7 ---
Melchisedec, figura emblematica di Cristo
1 Questo Melchisedec, re di Salem, era sacerdote del Dio altissimo. Egli
andò incontro ad Abraamo, mentre questi ritornava dopo aver sconfitto dei
re, e lo benedisse. 2 E Abraamo diede a lui la decima di ogni cosa. Egli è
anzitutto, traducendo il suo nome, re di giustizia; e poi anche re di Salem,
vale a dire re di pace. 3 Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza
inizio di giorni né fine di vita, reso simile quindi al Figlio di Dio, egli
rimane sacerdote in eterno. 4 Pertanto considerate quanto sia grande costui
al quale Abraamo, il patriarca, diede la decima del bottino! 5 Ora, tra i
figli di Levi, quelli che ricevono il sacerdozio hanno per legge l'ordine di
prelevare le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché questi
siano discendenti di Abraamo. 6 Melchisedec, invece, che non è della loro
stirpe, prese la decima da Abraamo e benedisse colui che aveva le promesse!
7 Ora, senza contraddizione, è l'inferiore che è benedetto dal superiore.
8 Inoltre, qui, quelli che riscuotono le decime sono uomini mortali; là,
invece, le riscuote uno di cui si attesta che vive. 9 In un certo senso,
nella persona di Abraamo, Levi stesso, che riceve le decime, ha pagato la
decima; 10 perché egli era ancora nei lombi di suo padre, quando
Melchisedec incontrò Abraamo. 11 Se dunque la perfezione fosse stata
possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la
legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro
sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine di
Aaronne? 12 Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche
un cambiamento di legge. 13 Infatti, queste parole sono dette a proposito
di uno che appartiene a un'altra tribù, della quale nessuno fu mai
assegnato al servizio dell'altare; 14 è noto infatti che il nostro Signore
è nato dalla tribù di Giuda, per la quale Mosè non disse nulla riguardo
al sacerdozio. 15 E la cosa è ancor più evidente quando sorge, a
somiglianza di Melchisedec, un altro sacerdote 16 che diventa tale non per
disposizione di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della
potenza di una vita indistruttibile; 17 perché gli è resa questa
testimonianza: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di
Melchisedec». 18 Così, qui vi è l'abrogazione del comandamento
precedente a motivo della sua debolezza e inutilità 19 (infatti la legge
non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresì l'introduzione di
una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. 20 Questo non
è avvenuto senza giuramento. Quelli sono stati fatti sacerdoti senza
giuramento, 21 ma egli lo è con giuramento, da parte di colui che gli ha
detto: «Il Signore ha giurato e non si pentirà: "Tu sei sacerdote in
eterno"». 22 Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto
migliore del primo. 23 Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran
numero, perché la morte impediva loro di durare; 24 egli invece, poiché
rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. 25 Perciò egli
può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio,
dal momento che vive sempre per intercedere per loro. 26 Infatti a noi era
necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato,
separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, 27 il quale non ha
ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti,
prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha
fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. 28 La legge
infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la
parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figlio, che è
stato reso perfetto in eterno.

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