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unread,Dec 3, 2025, 7:00:48 PM (3 days ago) Dec 3Sign in to reply to author
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La lettura per il giorno 4/12.
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messaggio.
--- 2Cronache 35 ---
Celebrazione solenne della Pasqua sotto Giosia
1 Giosia celebrò la Pasqua in onore del SIGNORE a Gerusalemme, e l'agnello
pasquale fu sacrificato il quattordicesimo giorno del primo mese. 2 Egli
stabilì i sacerdoti nei loro compiti e li incoraggiò a compiere il
servizio nella casa del SIGNORE. 3 Disse ai Leviti che insegnavano a tutto
Israele ed erano consacrati al SIGNORE: «Collocate pure l'arca santa nella
casa che Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, ha costruita; voi non
dovete più portarla sulle spalle. Ora servite il SIGNORE, vostro Dio, e il
suo popolo Israele; 4 tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali,
secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per
iscritto Davide, re d'Israele, e Salomone suo figlio. 5 Statevene nel
santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figli
del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti.
6 Sacrificate la Pasqua, santificatevi e preparatela per i vostri fratelli,
conformandovi alla parola del SIGNORE trasmessa per mezzo di Mosè».
7 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavano là,
del bestiame minuto: agnelli e capretti in numero di trentamila, tutti per
la Pasqua, e tremila buoi. Tutto questo fu prelevato da quanto apparteneva
al re. 8 I suoi prìncipi fecero anch'essi un dono spontaneo al popolo, ai
sacerdoti e ai Leviti. Chilchia, Zaccaria e Ieiel, conduttori della casa di
Dio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento
capi di bestiame minuto e trecento buoi. 9 Conania, Semaia e Netaneel suoi
fratelli, e Casabia, Ieiel e Iozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti,
per i sacrifici della Pasqua, cinquemila capi di bestiame minuto e
cinquecento buoi. 10 Così, dopo aver predisposto il servizio, i sacerdoti
si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi,
conformemente all'ordine del re. 11 Poi fu sacrificata la Pasqua; i
sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti e questi
scorticarono le vittime. 12 I Leviti misero da parte quello che doveva
essere bruciato, per darlo ai figli del popolo, secondo i rami delle case
paterne, perché l'offrissero al SIGNORE, secondo quanto è scritto nel
libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 13 Poi arrostirono le
vittime pasquali sul fuoco, secondo quanto è prescritto; ma le altre
vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie e in pentole, e si
affrettarono a portarle a tutti i figli del popolo. 14 Poi prepararono la
Pasqua per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di
Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull'altare ciò che
doveva essere bruciato e il grasso; perciò i Leviti fecero i preparativi
per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne. 15 I cantori, figli di
Asaf, erano al loro posto, conformemente all'ordine di Davide, di Asaf, di
Eman e di Iedutun, il veggente del re; i portinai stavano a ciascuna porta;
essi non ebbero bisogno di allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti,
loro fratelli, preparavano la Pasqua per loro. 16 Così, in quel giorno,
tutto il servizio del SIGNORE fu predisposto per fare la Pasqua e per
offrire olocausti sull'altare del SIGNORE, conformemente all'ordine del re
Giosia. 17 I figli d'Israele che si trovavano là celebrarono allora la
Pasqua e la festa degli Azzimi per sette giorni. 18 Nessuna Pasqua come
quella era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né
alcuno dei re d'Israele aveva celebrato una Pasqua pari a quella celebrata
da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si
trovavano là e dagli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa Pasqua fu
celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.
Giosia ferito mortalmente dagli Egiziani
20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re
d'Egitto, salì per combattere a Carchemis, sull'Eufrate; e Giosia marciò
contro di lui. 21 Ma Neco gli inviò dei messaggeri per dirgli: «Che c'è
fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una
casa con la quale sono in guerra; e Dio mi ha comandato di far presto. Bada
dunque di non opporti a Dio, il quale è con me, affinché egli non ti
distrugga». 22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì
per assalirlo e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla
bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. 23 Gli
arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servitori: «Portatemi
via di qui, perché sono ferito gravemente». 24 I suoi servitori lo
tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro che era pure suo, e lo
condussero a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nella tomba dei suoi padri.
Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 25 Geremia compose un lamento su
Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantanti hanno parlato di Giosia nei
loro lamenti fino a oggi, tanto da diventarne un'usanza in Israele. Essi si
trovano scritti tra i Lamenti. 26 Il rimanente delle azioni di Giosia, le
sue opere pie secondo i precetti della legge del SIGNORE, 27 le sue azioni,
le prime e le ultime, sono cose scritte nel libro dei re d'Israele e di
Giuda.
--- Ecclesiaste 4:1-3 ---
I mali e i tormenti della vita
1 Mi sono messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono
sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li
consoli; da parte dei loro oppressori c'è la violenza, mentre quelli non
hanno chi li consoli. 2 Perciò ho stimato i morti, che sono già morti,
più felici dei vivi, che sono vivi tuttora; 3 più felice degli uni e
degli altri è colui che non è ancora venuto all'esistenza, e non ha ancora
visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.
--- Abacuc 1 ---
Perplessità di Abacuc
1 Oracolo che il profeta Abacuc ebbe in visione. 2 Fino a quando griderò,
o SIGNORE, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: «Violenza!» e tu
non salvi. 3 Perché mi fai vedere l'iniquità e tolleri lo spettacolo
della perversità? Mi stanno davanti rapina e violenza; ci sono liti e nasce
la discordia. 4 Perciò la legge è senza forza, il diritto non si fa
strada, perché l'empio raggira il giusto e il diritto ne esce pervertito.
5 «Guardate fra le nazioni, guardate, meravigliatevi e siate stupiti!
Poiché io sto per fare ai vostri giorni un'opera che voi non credereste,
nemmeno se ve la raccontassero. 6 Perché, ecco, io sto per suscitare i
Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per
impadronirsi di dimore che non sono sue. 7 È un popolo terribile e
spaventoso; da lui stesso procede il suo diritto e la sua grandezza. 8 I
suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi di sera; i
suoi cavalieri procedono con fierezza, i suoi cavalieri vengono da lontano,
volano come l'aquila che piomba sulla preda. 9 Tutta quella gente viene per
darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano
prigionieri come sabbia. 10 Si fanno beffe dei re, i prìncipi sono per
loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze, fanno dei
terrapieni e le prendono. 11 Poi passano come il vento, passano oltre e si
rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio». 12 Non sei tu dal
principio, o SIGNORE, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! O SIGNORE,
tu, questo popolo, lo hai posto per eseguire i tuoi giudizi; tu, o Rocca, lo
hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. 13 Tu, che hai gli occhi
troppo puri per sopportare la vista del male e che non puoi tollerare lo
spettacolo dell'iniquità, perché guardi i perfidi e taci quando il
malvagio divora l'uomo che è più giusto di lui? 14 Perché tratti gli
uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno padrone? 15 Il
Caldeo li tira tutti su con l'amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie
nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. 16 Per questo fa sacrifici
alla sua rete e offre profumi al suo giacchio; perché gli provvedono una
ricca porzione e un cibo succulento. 17 Dovrà forse per questo continuare
a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?
--- Ebrei 10:1-18 ---
1 La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà
stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti
continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si
avvicinano a Dio. 2 Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se
coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro
coscienza sgravata dai peccati? 3 Invece in quei sacrifici viene rinnovato
ogni anno il ricordo dei peccati; 4 perché è impossibile che il sangue di
tori e di capri tolga i peccati. 5 Ecco perché Cristo, entrando nel mondo,
disse: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato
un corpo; 6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.
7 Allora ho detto: "Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me)
"per fare, o Dio, la tua volontà"». 8 Dopo aver detto: «Tu non hai
voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né
sacrifici per il peccato» (che sono offerti secondo la legge), 9 aggiunge
poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo
per stabilire il secondo. 10 In virtù di questa «volontà» noi siamo
stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una
volta per sempre. 11 Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a
svolgere il suo servizio e a offrire ripetutamente gli stessi sacrifici, che
non possono mai togliere i peccati, 12 egli, dopo aver offerto un unico
sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio
13 e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi
piedi. 14 Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre
quelli che sono santificati. 15 Anche lo Spirito Santo ce ne rende
testimonianza. Infatti, dopo aver detto: 16 «Questo è il patto che farò
con loro dopo quei giorni», dice il Signore, «metterò le mie leggi nei
loro cuori e le scriverò nelle loro menti», egli aggiunge: 17 «Non mi
ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità». 18 Ora, dove
c'è perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il
peccato.