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Claudio BUZZONI

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Mar 2, 2011, 3:11:25 AM3/2/11
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Oggi a forlì sono scesi 30 cm di neve

 

 

Maltempo: allarme gelo per verdure e ortaggi

Il forte e repentino abbassamento della temperatura sotto lo zero, accompagnato da gelate, mette a rischio le verdure nelle regioni del centro e sud Italia, dove sono più diffuse le coltivazioni in campagna. E' l'allerta della Coldiretti sugli effetti del nucleo di freddo di origine polare che, secondo gli esperti del dipartimento della Protezione civile, determinerà temperature minime inferiori allo zero fino a quote basse con gelate notturne e mattutine.

"Se come previsto il periodo di gran freddo si prolungherà con nevicate e gelate anche in pianura", sottolinea la Coldiretti, "andranno perse le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio e broccoli". A rischio se il termometro scenderà per parecchie ore sotto i 10 gradi "anche le gemme di piante da frutto i cui effetti però potranno essere valutati", conclude la Coldiretti, "soltanto in primavera con il risveglio vegetativo delle piante". 

Fonte: www.agi.it

 

Previsioni agrometeorologiche

http://www.politicheagricole.it/ucea/dalam/miekfy901_it24.htm

 

Gli agrumi italiani sono in difficolta'

L'Europa preferisce acquistare agrumi spagnoli e marocchini, molto meno costosi rispetto a quelli italiani. Che di conseguenza si svalutano sul mercato.

agricoltura notizie

Le prospettive per la campagna agrumaria 2010-2011 hanno due lati, uno positivo per l'intero bacino del Mediterraneo, l'altro negativo per la sola Italia. Per le esportazioni di agrumi mediterranei, infatti, si prevede nel complesso un volume di 7.069.900 tonnellate circa, delle quali 3.217.000 di arance (+130 mila rispetto al 2009-2010), 951.300 di limoni (+70 mila) e 332.600 di pompelmi (+38 mila). Tuttavia sono in calo le esportazioni di Turchia e Italia: il nostro paese, in particolare, ha subito un calo della produzione di arance tarocco che ammonta al -20%, e di limoni del -10%. I problemi maggiori sono accaduti in Calabria, Puglia e Basilicata, dove i prezzi sono crollati, portando molti coltivatori a rinunciare alla produzione (in particolare quella di clementine, stracciate dalla concorrenza spagnola e marocchina nelle esportazioni in Europa).

Si fa necessario, per il nostro paese, un deciso intervento di sostegno economico verso l'economia agrumaria: Marocco e Spagna, infatti, hanno già preso misure atte ad incrementare notevolmente le esportazioni, mentre l'Italia è rimasta ferma, col rischio di vedersi svalutare la propria produzione di agrumi. Le maggiori difficoltà delle aziende italiane sono dovute al costo di produzione, molto più elevato rispetto ai paesi concorrenti: tutto ciò ha portato la Germania, tanto per fare un esempio, ad acquistare il 94,3% di arance bionde dalla Spagna, e solo il 2,6% dall'Italia, che ha proposto un prezzo molto più alto. A salvare il prestigio italiano, fortunatamente, sono rimaste le arance di Ribera e quelle rosse di Sicilia, entrambi prodotti conosciuti ovunque per il loro alto grado di qualità. Ma per glu altri prodotti, come le già citate clementine, il mancato acquisto ha fatto precipitare le quotazioni.

 

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Claudio BUZZONI

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Mar 2, 2011, 3:22:07 AM3/2/11
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Italia: prezzi in aumento per pane, frutta e latticini

Aumentano a febbraio 2011 in Italia i prezzi degli alimentari come pane, frutta e latticini. A segnalarlo, con l’ufficializzazione delle stime preliminari, è l’Istituto nazionale di statistica.

Nel comparto degli alimentari lavorati viene segnalato un incremento congiunturale dello 0,3% del prezzo del pane, che su base annua cresce dell'1,2%, e un aumento dello 0,5% dei prezzi dei formaggi e latticini, che segnano una crescita tendenziale del 3,7%.

Allo stesso tempo la crescita congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati è dovuto al rialzo dei prezzi della frutta fresca (+1,8%), che registrano un aumento su base annua pari al 2,4%.

L’'indice nazionale dei prezzi al consumo nel suo insieme registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 2,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (era +2,1% a gennaio 2011). A livello tendenziale si tratta del massimo dal novembre 2008. L'inflazione acquisita per il 2011 è pari all'1,5%.

Fonte: www.agroalimentarenews.com

Indice Ismea dei costi agricoli: +0,6% su base mensile; +4,4% su base annua

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Roma, 1 marzo 2011

http://www.ismea.it/flex/TemplatesUSR/modules/IT/TemplatesUSR-modules-img/ChannelPagerBottomLeft.gif

Ismea rileva a inizio anno un ulteriore inasprimento dei costi a carico degli agricoltori. L'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione agricoli elaborato dall'Istituto ha raggiunto a gennaio un valore a pari a 133,6 (base 2000=100), in aumento dello 0,6% su base mensile e del 4,4% rispetto al gennaio 2010.

Le rilevazioni indicano, in particolare, un forte rincaro dei mangimi, in crescita dell' 1,5% rispetto a dicembre e del 16,9% sul gennaio di un anno fa, e dei listini energetici (+1,1%, + 3,2% su  gennaio del 2010), trainati dai rialzi dei carburanti ( +1,8% , +6,4%).
Per i concimi si evidenziano aumenti dello 0,5% su base congiunturale, attribuibili in particolare agli incrementi degli azotati (+1,7%), e del 4,7% su base tendenziale.

Stabili, nel raffronto mensile, i salari e le sementi che tuttavia registrano un incremento annuo rispettivamente dell'1,6% e del 2%.  

Per gli animali da allevamento Ismea rileva un aumento mensile del 3,3% a fronte di una flessione del 13,5% su base annua, mentre per gli antiparassitari non si registrano variazioni di rilievo.

"La dinamica dei costi agricoli - commenta il Presidente dell'Ismea, Arturo Semerari -rischia di determinare un peggioramento dei livelli di redditività dei nostri agricoltori, dopo una fase di faticoso recupero di questi ultimi mesi".

 

 

 

Credenze popolari sui funghi

Immagine principale dell'articolo

01.03.11

Incollà Ada Maria

Le dicerie popolari sui funghi trovano terreno fertile dato che le specie sono migliaia, con caratteristiche molteplici tali da rendere ogni fungo molto particolare, temibile ed affascinante. Molte di queste superstizioni, però, suggeriscono metodi senza alcun fondamento scientifico per riconoscere i funghi commestibili. Se raccogliamo e consumiamo funghi dovremo abolire queste convinzioni dal nostro comportamento perché pericolose. Vi segnaliamo alcune dicerie e ne sfatiamo altre.

I fenomeni naturali sconosciuti, da sempre, alimentano la curiosità degli uomini che, ad ogni costo, vogliono trovare una risposta a ciò che non comprendono. Così, nei tempi in cui non si poteva attingere a spiegazioni scientifiche, si ricorreva alla fantasia.
Nascono pertanto le credenze popolari, frutto di atteggiamenti protratti nel tempo e tramandati fino ai giorni nostri. Le dicerie popolari sui funghi trovano terreno fertile dato che le specie sono migliaia, con caratteristiche molteplici tali da rendere ogni fungo molto particolare, temibile ed affascinante. Molte di queste superstizioni, però, suggeriscono metodi senza alcun fondamento scientifico per riconoscere i funghi commestibili. Se raccogliamo e consumiamo funghi dovremo abolire queste convinzioni dal nostro comportamento perché pericolose.

Si può, dunque, affermare che:

- Non è vero che i funghi velenosi sono pochi! Le specie velenose e mortali sono migliaia e non tutte note.
- Si dice che i funghi commestibili a contatto con quelli velenosi diventino velenosi! E’ errato! I funghi velenosi non trasmettono il veleno a quelli commestibili. Potrebbe succedere che un pezzetto di fungo velenoso rimanga, nel cesto, tra quelli commestibili e, così, essere ingerito accidentalmente insieme ad essi per cui è indispensabile controllare bene i funghi, pulirli e lavarli prima di cucinarli. (Nel dubbio astenersi dal consumarli).
- Non è neppure vero che i funghi nati su ceppaie marcescenti o legno sono tutti commestibili! Su legno nascono anche funghi velenosi e mortali come la Clitocybe olearea e la Galerina marginata.
- E’ una invenzione che i funghi con odore e sapore gradevoli sono tutti commestibili! Ne esistono moltissimi velenosi o mortali con queste caratteristiche organolettiche (Entoloma lividum – Tricholoma pardinum).
- Non è vero che i funghi mangiati dagli animali sono commestibili. L’Amanita muscaria (velenoso) e l’Amanita phalloides (mortale) sono esempi di funghi che gli animali mangiano.
- E’ una storiella che i funghi con anello sul gambo siano tutti commestibili! Ci sono specie commestibili come l’Agaricus bisporus e mortali come l’Amanita phalloides.
- Non condividiamo la crudeltà verso il povero gatto, usato come cavia, per testare i funghi prima di consumarli. Si crede, infatti, che se il gatto non muore, dopo averli mangiati, i funghi sono commestibili. Possiamo affermare che il metodo non dà garanzie poiché ci sono funghi che provocano avvelenamenti mortali dopo vari giorni dal consumo (Cortinarius orellanus).
- E’ leggenda che l’argento o l’aglio, se cucinati insieme ai funghi velenosi, diventano neri.! Non ci sarà alcuna reazione!
- Non è assolutamente vero che qualsiasi fungo dopo prolungata cottura diventa commestibile. Con la bollitura o la cottura si eliminano le sostanze termolabili nocive dai funghi a commestibilità condizionata per poterli consumare. I funghi tossici rimangono tali.
- E’ inattendibile l’opinione che i funghi con colori sgargianti sono tutti velenosi. L’Amanita caesarea ha un bel colore giallo-arancio ed è il fungo più ricercato per il consumo.
- Non è vero che i funghi che cambiano colore al taglio sono tutti velenosi. Ottimi commestibili che cambiano colore al taglio sono, ad esempio, il Boletus luridus e il Boletus queleti (dopo cottura).
- E’ errata la teoria che i funghi nati vicino al ferro arruginito o stracci sono velenosi. E’ sconsigliabile, comunque, raccoglierli se sono in prossimità di discariche perché potrebbero assorbire sostanze inquinanti. Un altro pericolo è costituito dai funghi nati ai margini delle strade poiché assorbono sostanze dannose dallo scarico delle automobili. In entrambi i casi la legge vieta di raccoglierli.
- Credere che in primavera non nascano funghi velenosi è poco veritiero poiché, in quella stagione, fruttificano sia funghi commestibili che funghi velenosi o mortali. Non esistono metodi empirici per riconoscere i funghi commestibili. l’unico modo consiste nel riconoscere, senza alcun dubbio, la specie.

Ci sono molte altre credenze popolari che non creano confusione sulla commestibilità dei funghi ma che con le loro affermazioni, semplicemente, fanno sorridere.

Pare che se guardiamo i funghi allo stato di primordi blocchiamo la loro crescita. Forse i funghi sono timidi o il nostro sguardo è magico? Sicuramente non bisogna raccoglierli al di sotto delle misure stabilite dalla legge.
Non tutti i funghi crescono in ventiquattr’ore, come si crede. A seconda della specie e delle condizioni ambientali e climatiche il micelio fruttifica in tempi più o meno brevi.
La neve non influisce sulla raccolta, dunque non è vero che se cade molta neve d’inverno l’anno successivo nasceranno molti funghi (porcini).

Basterebbe ascoltare alcuni raccoglitori sprovveduti e frettolosi per rendersi conto di quante altre credenze esistano sui funghi.

Affascinante è la superstizione sui funghi che crescono in cerchio. Infatti si crede che i funghi crescano in cerchio a causa di un rituale magico delle streghe. In realtà le ife di una minuscola spora fungina si estendono in tutte le direzioni verso l’esterno ed i funghi fruttificano in forma circolare (es. Marasmius oreades (gambe secche), Calocybe gambosa (spinaroli)).

Le analisi di laboratorio non possono stabilire, come si pensa, se un fungo e’ commestibile, velenoso o mortale ma possono riconoscere le caratteristiche microscopiche per definirne la specie unitamente alle caratteristiche macroscopiche.

In ogni caso è doveroso rivolgersi agli ispettorati micologici delle Asl o ad un micologo iscritto all’albo prima di consumare i funghi se non si è assolutamente sicuri della loro commestibilità.

 

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Claudio BUZZONI

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Mar 6, 2011, 8:01:13 PM3/6/11
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